Il minimo vitale per una famiglia rappresenta una somma di denaro che deve sempre e comunque essere garantita per permettere alla stessa di avere le risorse a disposizione per soddisfare almeno spese e bisogni primari e che lo Stato può garantire o tramite misure specifiche, come assegno sociale o reddito di cittadinanza, o tramite garanzia del cosiddetto minimo vitale.
Come funziona il minimo vitale per una famiglia? Il minimo vitale rappresenta una somma di denaro che deve sempre essere garantita ai cittadini per permettere loro di vivere. Le leggi in vigore prevedono che la misura del minimo vitale sia pari a una volta e mezzo l’assegno sociale, importo che viene aggiornato ogni anno.
Il minimo vitale deve essere, per legge, garantito sia a singole persone che alle famiglie e assicurato anche in casi specifici di problemi economici e di debiti degli stessi soggetti. Vediamo allora quali sono le norme in vigore per il minimo vitale ad una famiglia e come viene garantito dallo Stato.
Se è vero che ad una famiglia deve essere sempre garantito un minimo vitale per vivere, appunto, seppur non in maniera decisamente dignitosa ma quanto meno per soddisfare bisogni e spese primarie, lo Stato garantisce tale misura attraverso una serie di aiuti, a partire dall’assegno sociale.
Si tratta, in particolare, di una misura di sostegno economico per i cittadini in difficoltà ma che abbiano raggiunto 67 anni di età e non abbiano versato abbastanza contributi per avere una pensione.
L’importo dell’assegno sociale per il 2024 è di 468,10 euro, da erogare per tredici mensilità.
L’assegno sociale viene riconosciuto dallo Stato tramite Inps solo previa presentazione di apposita domanda, per cui non viene dato in automatico, a cittadini italiani, comunitari iscritti all'anagrafe del comune di residenza, extracomunitari familiari di cittadino comunitario ed extracomunitari titolati di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo e ai cittadini stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.
Altra garanzia che lo Stato assicura ad una famiglia per avere il minimo vitale per vivere è il reddito di cittadinanza, misura di sostegno al reddito che si può richiedere solo se si soddisfano specifici requisiti che sono:
Anche il reddito di cittadinanza viene corrisposto previa presentazione di apposita secondo le ormai consuete modalità che sono:
Dopo aver presentato la domanda, l'Inps verifica i requisiti e, in caso di esito positivo, comunica quando e in quale ufficio postale è possibile ritirare la Carta del Reddito di cittadinanza.
Se assegno sociale e reddito di cittadinanza sono misure di aiuto che lo Stato garantisce alle famiglie per permettere loro di avere almeno minime possibilità di vivere e soddisfare bisogni primari, precisiamo anche che, per decisione sempre dello Stato, esiste il cosiddetto minimo vitale che rappresenta una somma di denaro di cui ogni famiglia deve poter disporre nei casi di trattenute o pignoramenti per vivere.
Il minimo vitale è previsto solo per le pensioni e non per gli stipendi e rappresenta una quota di pensione che deve comunque essere lasciata proprio per assicurare al soggetto di avere a disposizioni risorse per la vita quotidiana.
Il minimo vitale per ogni famiglia si calcola sulla base del valore dell’assegno sociale, che viene aggiornato ogni anno e nel 2024 è di 468,10 euro, ma chi percepisce una pensione più bassa del minimo vitale non rischia alcun pignoramento, ciò significa che nonostante un provvedimento di pignoramento, la pensione non può mai essere pignorata nemmeno in minima quota, mentre chi percepisce una pensione più alta del minimo vitale rischia il pignoramento solo di un quinto dell’eccedenza rispetto al minimo vitale.
Altro aiuto che lo Stato garantisce alle famiglie da quest’anno per avere ulteriori soldi quando sono presenti nel nucleo familiare uno o più figli è l’assegno unico per figli 2024.
L'assegno unico per i figli 2024 sostituisce da quest’anno tutte le misure finora in vigore per famiglie con figli, come premio alla nascita, bonus bebè, Assegni familiari e detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni, ad eccezione del bonus asilo nido, spetta a tutte le famiglie con figli e in misura diversa in base al valore Isee del nucleo familiare e alla presenza di uno o più figli o di presenza di figli con disabilità.