Con oltre 680 punti vendita distribuiti in tutto il territorio nazionale e più di 18.500 collaboratori, Lidl ha conquistato una posizione anche in termini di reputazione interna. Ma com'è davvero lavorare in Lidl? E quali sono le reali prospettive di crescita, le condizioni contrattuali e le retribuzioni?
Quanto si guadagna in media in Lidl
Clima aziendale e condizioni di lavoro
Crescita interna e percorsi di carriera
Quando si parla di stipendi, Lidl si colloca in una fascia medio-alta rispetto agli standard del settore Gdo. Il salario per un operatore di filiale - la figura professionale che si occupa di tutte le attività quotidiane del punto vendita, dal rifornimento scaffali alla cassa - parte da una retribuzione di circa 1.200-1.400 euro netti mensili, che può crescere in base all'anzianità e alle ore settimanali. Una posizione come capo filiale (Store Manager) può arrivare a guadagnare 2.300-2.800 euro netti al mese, mentre gli area manager percepiscono stipendi annui che superano i 50.000 euro lordi, con punte oltre i 70.000.
Il portale Glassdoor rivela che la posizione di legal in Lidl Italia percepisce uno stipendio medio annuo di 29.919 euro, mentre il ruolo apicale di head of department arriva a oltre 139.000 euro annui. Le retribuzioni variano a seconda della sede (Nord, Centro o Sud), ma anche in funzione delle responsabilità gestionali e della dimensione del punto vendita.
A rendere Lidl attrattiva sotto il profilo economico è la presenza di bonus e incentivi integrativi. Un esempio recente risale al 2024, quando l'azienda ha deciso di erogare ai dipendenti un bonus una tantum di 350 euro legato al rinnovo del Ccnl della distribuzione moderna, anticipandone il pagamento in un'unica soluzione (invece che in due tranche) e impegnando 6,5 milioni di euro.
L'ambiente di lavoro è descritto da molti collaboratori come strutturato, dinamico e orientato alla performance. In particolare è apprezzata la chiarezza nelle procedure, la definizione dei ruoli e la presenza costante di formazione tecnica, soprattutto per i neoassunti.
Ma la realtà quotidiana può essere intensa. In alcune recensioni pubblicate su portali come Indeed e Glassdoor, alcuni ex dipendenti segnalano ritmi di lavoro serrati e carichi fisici elevati, soprattutto nei turni notturni o nei fine settimana. Il lavoro in filiale richiede resistenza allo stress e flessibilità oraria, con turni anche molto precoci o serali, e richieste operative che variano a seconda della stagionalità e della localizzazione del negozio.
Sotto il profilo dei benefit, Lidl si distingue per un pacchetto che include assicurazione sanitaria, fondo pensione integrativo, ferie retribuite, permessi extra e, in alcuni casi, rimborso pasti. L'azienda promuove anche iniziative di welfare aziendale come programmi di salute mentale, supporto alla genitorialità e corsi di lingua per il personale di nazionalità straniera.
Va segnalato che non sono mancate in passato critiche alle condizioni di lavoro, soprattutto in ambito sindacale. Alcune controversie legali hanno sollevato dubbi sull'apertura al dialogo tra lavoratori e management.
Uno dei punti di forza citati da chi lavora in Lidl riguarda le opportunità di crescita professionale. L'azienda punta sulla formazione continua, con programmi strutturati che accompagnano il dipendente fin dal momento dell'ingresso. Il cosiddetto Welcome Training prepara i nuovi assunti a comprendere in profondità i processi interni e la cultura aziendale, seguiti poi da percorsi di aggiornamento regolari.
In filiale è possibile passare dal ruolo di addetto vendite a quello di vice capo filiale e poi a capo filiale, in tempi che possono variare dai 18 mesi ai 3 anni in funzione di impegno, disponibilità e risultati. I più ambiziosi possono accedere a ruoli nella sede centrale o nelle direzioni regionali, come responsabile risorse umane, buyer, logistica o marketing.
Per i neolaureati, Lidl propone anche il programma Graduate Program International Trainee, un percorso retribuito che permette ai partecipanti di conoscere le diverse aree aziendali attraverso rotazioni periodiche, con l'obiettivo di assumere, al termine del percorso, un ruolo dirigenziale.