La Legge di Bilancio 2025 introduce cambiamenti anche nel calcolo del valore imponibile delle auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti.
I fringe benefit sono un elemento chiave del welfare aziendale perché permette alle imprese di offrire ai propri dipendenti vantaggi economici e fiscali che vanno oltre la semplice retribuzione. Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025, questo strumento ha subito modifiche che ne influenzano sia i limiti di esenzione sia le modalità di utilizzo, con nuove opportunità e qualche restrizione. Vediamo da vicino:
Un’altra novità è rivolta ai nuovi assunti a tempo indeterminato che accettano di trasferirsi per motivi lavorativi. Se il trasferimento prevede uno spostamento della residenza di oltre 100 chilometri dalla precedente, il datore di lavoro può concedere rimborsi esentasse fino a 5.000 euro annui per il pagamento dell’affitto o delle spese di manutenzione dell’abitazione principale. Questa agevolazione, valida per i primi due anni di contratto, è destinata ai dipendenti con un reddito annuo non superiore a 35.000 euro ed è uno strumento per incentivare la mobilità geografica, favorendo l’occupazione in aree che necessitano di forza lavoro qualificata.
Questa misura agevola i lavoratori e consente alle aziende di ampliare il bacino di candidati per rispondere in modo più efficace alle esigenze di personale in specifiche aree geografiche. Ed è anche un incentivo importante per attrarre giovani talenti in regioni meno dinamiche dal punto di vista occupazionale.
Le novità introdotte con la Legge di Bilancio 2025 segnano un passo in avanti nell’evoluzione del welfare aziendale in Italia. Da un lato, le misure mirano a migliorare la qualità della vita dei lavoratori attraverso strumenti fiscali che riducono l’impatto delle spese quotidiane; dall’altro, promuovono comportamenti virtuosi, come la mobilità sostenibile e l’accettazione di opportunità lavorative in aree meno servite.
Per le aziende, questi cambiamenti sono un’opportunità per rafforzare le politiche di retention e attrarre talenti, così da rendere l’ambiente lavorativo più competitivo e in linea con le esigenze dei dipendenti.
Il trattamento fiscale delle auto aziendali è stato oggetto di una revisione. Dal primo gennaio 2025, la tassazione dei veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti tiene conto non solo delle emissioni di CO2, ma anche del tipo di alimentazione del veicolo. I veicoli a propulsione elettrica o ibrida plug-in beneficiano di condizioni fiscali più favorevoli rispetto ai motori tradizionali.
Per i veicoli tradizionali, la tassazione sarà più severa, soprattutto per quelli con emissioni superiori a 160 g/km di CO2, che subiscono un aumento del valore imponibile. Questa misura è un segnale della volontà del legislatore di favorire la transizione verso la mobilità sostenibile, allineandosi agli standard europei in materia di riduzione delle emissioni.