Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Come trovare movimenti bancari sul conto corrente online se non li trovo perché troppo vecchi. Le soluzioni

Non sempre i movimenti sembrano assenti perché non esistono. Spesso il problema è solo una questione di interfaccia o impostazioni.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Come trovare movimenti bancari sul conto

In un'epoca in cui il controllo del proprio conto corrente avviene quasi esclusivamente tramite home banking, può succedere che serva recuperare movimenti bancari più datati, magari per una verifica fiscale, un controllo contabile o un contenzioso. Ma non tutte le piattaforme digitali rendono disponibili i dettagli delle operazioni oltre una certa finestra temporale. Alcune banche offrono accesso a un massimo di sei mesi, altre spingono fino a dodici, ma oltre questo limite, le ricerche si complicano. Quando i movimenti che ci interessano sembrano scomparsi dal nostro radar digitale, occorre sapere come muoversi per ottenerli. E soprattutto quali diritti ha il correntista e quali sono le procedure da seguire.

  • Funzionalità nascoste o avanzate del conto online

  • Richiedere i movimenti alla banca dopo 12 mesi

  • Archiviare i propri estratti conto è la scelta più sicura

Funzionalità nascoste o avanzate del conto online

Non sempre i movimenti sembrano assenti perché non esistono. Spesso il problema è solo una questione di interfaccia o impostazioni. Molti sistemi di internet banking, come quelli di Intesa Sanpaolo, UniCredit, BancoPosta o BNL, prevedono filtri temporali preimpostati che limitano la visualizzazione ai movimenti più recenti. In realtà, accedendo a sezioni come Archivio, Estratti conto, Storico o Documenti, è possibile spesso risalire ai movimenti di oltre un anno. Alcune piattaforme mettono a disposizione gli ultimi 13 mesi, altre addirittura tre anni, purché si utilizzi la funzione Ricerca avanzata o si acceda al PDF mensile dell'estratto conto.

Un'altra strategia utile è cercare nella sezione Documentazione o Posta digitale del proprio profilo cliente, dove vengono archiviati gli estratti conto in formato elettronico. Questi file, generati mensilmente, possono contenere l'elenco completo delle operazioni del periodo selezionato, anche se non più visibili tra i movimenti giornalieri. In alcuni casi è possibile richiedere all'area clienti o alla chatbot dell'app un documento riepilogativo oppure riceverlo via email certificata. Ma se il tempo trascorso supera le politiche di conservazione standard online della banca, allora bisogna passare a una richiesta formale.

Richiedere i movimenti alla banca dopo 12 mesi

Quando i movimenti non sono più disponibili tramite l'accesso online, la legge tutela comunque il diritto del cliente a recuperarli. L'articolo 119 del Testo Unico Bancario prevede infatti che ogni titolare di conto corrente possa chiedere copia delle operazioni effettuate negli ultimi dieci anni, indipendentemente dalla presenza o meno del documento sul portale. Questo diritto prevede singole operazioni, estratti conto o documenti contrattuali. Il cliente ha la facoltà di inoltrare richiesta scritta all'istituto di credito, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, PEC o consegna diretta in filiale.

La banca è obbligata a rispondere, entro un termine congruo, normalmente non superiore a 90 giorni. In alcuni casi, può essere richiesto un contributo per i costi di ricerca e stampa, ma questo non giustifica un rifiuto o un ritardo eccessivo nella consegna dei dati. Le richieste di questo tipo sono particolarmente utili per situazioni come verifiche fiscali retroattive, controlli patrimoniali, litigi ereditari o ricostruzione delle proprie disponibilità finanziarie. Non esiste un limite quantitativo alla richiesta, purché si resti nei dieci anni precedenti alla domanda. È consigliabile, per semplificare il lavoro della banca, indicare le date esatte e allegare copia del documento d'identità e del contratto di conto.

Archiviare i propri estratti conto è la scelta più sicura

Se c'è un'abitudine che ogni correntista dovrebbe adottare, è quella di scaricare e salvare regolarmente gli estratti conto, ogni mese o almeno ogni trimestre. Questi documenti hanno valore probatorio e contengono tutte le informazioni utili a ricostruire la propria attività bancaria in qualsiasi momento. In formato PDF, possono essere archiviati in una cartella su un computer, su un disco esterno o su un servizio cloud protetto. Conservare con ordine i file nominando i documenti consente di evitare problemi futuri e di avere una panoramica delle proprie operazioni.

La legge italiana suggerisce una conservazione per almeno dieci anni per ogni documento fiscale e bancario. Questa indicazione si estende anche agli estratti conto cartacei, se ancora richiesti, così come alle comunicazioni periodiche relative agli investimenti o ai mutui. In caso di smarrimento, la ricostruzione di questi documenti potrebbe non solo essere onerosa ma anche imprecisa, soprattutto se nel frattempo si è cambiata banca, chiuso il conto o modificato l'Iban. Proprio per questo motivo, le banche consigliano ormai da anni ai clienti di abilitare la funzione di archiviazione automatica o di attivare l'invio digitale degli estratti conto sul proprio indirizzo email certificato.