Se fino a pochi anni fa il concetto di conto deposito per minori poteva sembrare poco applicabile, oggi diversi istituti bancari e Poste Italiane propongono prodotti pensati per iniziare a costruire un piccolo capitale già in età prescolare o scolare. La spinta a creare strumenti mirati arriva da una duplice esigenza: da un lato, le famiglie vogliono valorizzare i piccoli risparmi, proteggendoli dall'inflazione; dall'altro, le stesse istituzioni bancarie hanno capito l'importanza strategica di educare presto le nuove generazioni alla gestione finanziaria.
Uno dei prodotti sono i Buoni Fruttiferi Postali dedicati ai minori, offerti da Poste Italiane in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti. Questa formula consente ai genitori o ai nonni di sottoscrivere un investimento per un minore, con una durata variabile in base all'età del beneficiario e un rendimento che può raggiungere il 6% lordo annuo, uno dei tassi più alti disponibili oggi sul mercato per strumenti garantiti. Il capitale investito è tutelato dallo Stato italiano, non prevede spese di sottoscrizione o gestione, beneficia di una tassazione ridotta al 12,5% e non è soggetto a imposta di successione. In pratica, un investimento sicuro, fiscalmente conveniente e destinato a crescere nel tempo insieme al minore.
Accanto ai buoni fruttiferi, si moltiplicano anche le soluzioni bancarie ibride: si va dai libretti di risparmio per i più piccoli, consigliati fino ai 12 anni, ai conti correnti per minorenni dotati di strumenti di pagamento, app e controllo parentale. L'obiettivo è permettere al capitale versato di fruttare modestamente nel tempo, anche con tassi attorno all'1-2%, e iniziare a familiarizzare con l'uso responsabile del denaro, senza rischi e in un ambiente controllato.
Le migliori offerte 2025 dedicate ai minori
Strumenti adatti per ogni fascia d'età
Nel ventaglio di prodotti più vantaggiosi del 2025, a risaltare sono le offerte di Poste Italiane, che si confermano protagoniste nella fascia dei prodotti destinati ai minorenni. I Buoni Fruttiferi Postali per minori possono essere sottoscritti a partire da 50 euro, sia negli uffici postali sia online, e sono attivabili fino a quando il minore compie 16 anni e 6 mesi. Il rendimento, che cresce nel tempo, viene calcolato fino al raggiungimento della maggiore età: significa che più giovane è il minore al momento dell'attivazione, più alta sarà la performance complessiva del titolo. Una caratteristica non trascurabile, soprattutto in un periodo in cui la stabilità e la garanzia del capitale sono considerate beni preziosi.
Ma il mercato non si esaurisce nei confini dell'offerta pubblica. Anche molte banche commerciali hanno cominciato a proporre soluzioni mirate. Unicredit, ad esempio, offre il Libretto Genius Bimbi, riservato ai bambini da 0 a 12 anni, che consente di versare somme senza spese di apertura o gestione. Intesa Sanpaolo ha lanciato XME Conto UP!, un conto corrente gratuito per ragazzi fino ai 17 anni, dotato di app dedicata, possibilità di carta di debito con limiti personalizzabili e bonus calcolati in base alla giacenza annua, un incentivo concreto per premiare la costanza del risparmio.
Anche le fintech stanno entrando nel segmento, come dimostra Revolut <18, lanciato anche in Italia nel 2025. La versione junior della piattaforma britannica consente a bambini e adolescenti dai 6 ai 17 anni di gestire un piccolo conto deposito, non vincolato, ma con un interesse annuo lordo fino al 3%, a seconda del piano familiare. I genitori possono impostare soglie di spesa, ricevere notifiche in tempo reale e monitorare ogni operazione. Questo approccio educativo e digitale, orientato all'autonomia consapevole, ha trovato riscontro tra i nuclei familiari più giovani e tecnologicamente attrezzati.
Il ventaglio di offerte disponibili oggi è talmente articolato da permettere alle famiglie di strutturare un percorso finanziario graduale, coerente con l'età del figlio o del nipote. Nella fase dell'infanzia, fino ai 12 anni, i prodotti più indicati sono quelli a gestione protetta: libretti postali o bancari in cui gli adulti versano le paghette o i risparmi natalizi, senza che il bambino abbia alcuna possibilità di prelevare o spendere autonomamente. In questa fase, la priorità è la custodia del capitale e la sua crescita attraverso rendimenti garantiti, anche se contenuti.
Dai 13 anni in su, i conti diventano più interattivi e partecipati. Alcuni istituti offrono app semplificate, carte prepagate o di debito a basso plafond, strumenti che i ragazzi possono utilizzare per fare acquisti online o prelevare contanti sotto il controllo dei genitori. È in questa fase che l'educazione finanziaria diventa davvero concreta: il ragazzo impara il valore della gestione delle spese, il significato di un tasso d'interesse, il meccanismo dell'accantonamento.
Infine, al compimento dei 18 anni, il giovane può decidere insieme alla famiglia se proseguire su strumenti più sofisticati, come conti deposito vincolati a tassi più elevati, fondi bilanciati a rischio moderato legati a obiettivi futuri.