Il settore della ristorazione e dei pubblici esercizi rappresenta una parte significativa del mercato del lavoro italiano. Per i lavoratori impiegati in questo ambito, è essenziale conoscere nel dettaglio le condizioni economiche e normative stabilite dal CCNL di riferimento. Analizziamo quali sono le retribuzioni, i diritti e i doveri previsti dal contratto pubblici esercizi e ristorazione con validità fino al 2025.
Le retribuzioni stabilite dal contratto nazionale pubblici esercizi e ristorazione 2025 variano in base al livello di inquadramento professionale del dipendente. La scala retributiva si articola su diversi livelli, ciascuno corrispondente a specifiche mansioni e responsabilità all'interno dell'organizzazione aziendale.
Ecco la tabella completa degli stipendi mensili previsti per ciascun livello di inquadramento:
Il contratto nazionale del settore si applica a numerose attività nel campo della ristorazione e dei servizi correlati. Le aziende e gli esercizi che rientrano in questa categoria comprendono:
Il contratto collettivo del settore stabilisce diverse tipologie di permessi e periodi di riposo a cui hanno diritto i lavoratori.
Il CCNL pubblici esercizi e ristorazione valido fino al 2025 prevede un totale di 104 ore di permessi annuali retribuiti, di cui 32 ore a titolo di festività soppresse. Tuttavia, per i lavoratori neoassunti a partire dal 1° gennaio 2025, è prevista una maturazione progressiva dei permessi:
Il contratto prevede inoltre specifici permessi per particolari situazioni personali:
Nelle aziende con oltre 50 dipendenti, i lavoratori possono usufruire di 150 ore di permesso per triennio dedicate alla frequenza di corsi di studio presso istituti pubblici riconosciuti dall'ordinamento scolastico.
Per quanto riguarda le ferie, i dipendenti con contratto studi professionali 2024 stipendi hanno diritto a quattro settimane di ferie all'anno. Di queste:
Nel caso in cui le ferie maturate non vengano godute nei termini previsti dalla legge o dal contratto collettivo, al lavoratore spetta un'indennità sostitutiva.
In caso di malattia, i lavoratori del settore ristorazione e pubblici esercizi devono seguire procedure specifiche e hanno diritto a determinati trattamenti economici.
Come in tutti i rapporti di lavoro, anche nel settore della ristorazione, il dipendente che si ammala deve:
Il trattamento economico previsto dal CCNL pubblici esercizi e ristorazione 2025 per i periodi di malattia è strutturato come segue:
La retribuzione media giornaliera, base per il calcolo dell'indennità, viene calcolata considerando le retribuzioni effettivamente corrisposte nel periodo di paga precedente l'evento di malattia.
Il contratto garantisce anche la conservazione del posto di lavoro per un periodo determinato in caso di malattia prolungata. Questo periodo, detto "comporto", varia in base all'anzianità di servizio del lavoratore e alla tipologia di patologia.
Il Contratto Collettivo Nazionale per i dipendenti dei settori Pubblici Esercizi e Ristorazione Collettiva attualmente in vigore ha scadenza fissata al 31 dicembre 2025. L'accordo ha previsto significativi miglioramenti economici e normativi per i lavoratori del settore.
Il contratto attuale ha stabilito un aumento in busta paga di 100 euro a regime fino alla scadenza del 2025. Questi incrementi vengono distribuiti in modo progressivo nell'arco della vigenza contrattuale, con l'obiettivo di migliorare il potere d'acquisto dei lavoratori del settore.
Un aspetto rilevante del contratto è il rafforzamento dell'assistenza sanitaria integrativa, che prevede maggiori tutele per i lavoratori e le loro famiglie attraverso prestazioni sanitarie aggiuntive rispetto a quelle garantite dal Servizio Sanitario Nazionale.
Il CCNL 2025 include anche specifici interventi per il recupero della produttività nel settore, attraverso forme di organizzazione del lavoro più efficienti e l'introduzione di incentivi legati ai risultati aziendali. Questi interventi mirano a coniugare il miglioramento su stipendi, malattia, permessi con la competitività delle imprese del settore.
Con l'avvicinarsi della scadenza contrattuale, le parti sociali (associazioni datoriali e organizzazioni sindacali) inizieranno a confrontarsi per definire i termini del nuovo accordo, valutando l'andamento del settore e le esigenze di lavoratori e imprese.