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Contratto pubblici esercizi e ristorazione CCNL 2025 orari, turni e pause, reperibilità, lavori di notte

Come è organizzato il lavoro del comparto pubblici esercizi e ristorazione tra orario di lavoro, turni, reperibilità e lavoro notturno. Spiegazione e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Contratto pubblici esercizi e ristorazio

Il Contratto collettivo nazionale per i dipendenti di Pubblici Esercizi e Ristorazione Collettiva e Commerciale e Turismo, con validità fino al 31 dicembre 2025, stabilisce precise normative riguardanti l'organizzazione dell'attività lavorativa. Questo accordo, che si presenta come autonomo e indipendente rispetto alle precedenti versioni, definisce in modo dettagliato non solo gli aspetti retributivi ma anche quelli relativi alla gestione del tempo di lavoro, elemento cruciale nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi. Approfondiamo quali sono le disposizioni relative agli orari di servizio, alla turnazione, alle pause obbligatorie, alla reperibilità e al lavoro notturno previste dal CCNL 2025.

Orari di lavoro e turni nel CCNL Pubblici Esercizi e Ristorazione 2025

Il CCNL 2025 per il settore dei pubblici esercizi e della ristorazione stabilisce che la durata standard dell'orario lavorativo settimanale è fissata a 40 ore. Tuttavia, il contratto prevede una certa flessibilità in funzione delle esigenze aziendali. In particolare, durante periodi di intensa attività, l'orario può essere esteso fino a un massimo di 48 ore settimanali per non più di 20 settimane nell'anno.

Una tutela specifica è prevista per i lavoratori minorenni: per gli adolescenti di età compresa tra 15 e 18 anni, l'orario di lavoro non può in alcun caso superare le 8 ore giornaliere e le 40 ore settimanali, senza alcuna possibilità di deroga. Questa disposizione riflette la particolare attenzione del legislatore verso la protezione dei lavoratori più giovani.

Distribuzione dell'orario settimanale

La distribuzione standard dell'orario di lavoro è articolata su cinque giornate e mezza. Il contratto nazionale consente tuttavia l'adozione di schemi di flessibilità oraria con distribuzione multiperiodale, particolarmente utile per gestire i picchi di attività tipici del settore della ristorazione e dei pubblici esercizi.

È importante sottolineare che, indipendentemente dalla distribuzione oraria adottata, i dipendenti hanno diritto a percepire la retribuzione relativa all'orario settimanale contrattuale standard, sia nei periodi di maggiore intensità lavorativa (con orario esteso) sia in quelli di riduzione dell'orario.

Turnazione e riposi

L'orario giornaliero può essere suddiviso in due turni, la cui durata e articolazione vengono determinate dalla contrattazione integrativa territoriale, in modo da adattarsi alle specifiche esigenze locali.

Per quanto riguarda i riposi, il CCNL 2025 stabilisce che la programmazione dei turni di riposo lavoratori stagionali nel turismo e del congedo di conguaglio, nonché dei turni di servizio, è di competenza del datore di lavoro. Questa pianificazione deve tuttavia tenere conto sia delle necessità aziendali sia delle esigenze dei lavoratori, sempre nel rispetto dei limiti di durata massima dell'orario lavorativo previsti dalla legge e dal contratto stesso.

Riduzione dell'orario annuale

Il contratto prevede la possibilità di concordare una riduzione dell'orario annuale di 104 ore, ferma restando la durata dell'orario settimanale normale. Una riduzione leggermente maggiore è prevista per gli Stabilimenti Balneari, per i quali la diminuzione dell'orario annuale può arrivare fino a 108 ore.

Pause nel CCNL Pubblici Esercizi e Ristorazione 2025

Il contratto del 2025 disciplina anche le pause durante l'orario di lavoro, con particolare attenzione a quelle destinate al consumo dei pasti. La pausa pranzo può essere regolamentata direttamente dall'azienda, che ne stabilisce la durata all'interno di un intervallo compreso tra un minimo di 30 minuti e un massimo di un'ora al giorno.

Questa flessibilità nella gestione delle pause consente alle aziende di organizzare al meglio il flusso di lavoro, particolarmente importante in un settore come quello della ristorazione dove i momenti di maggiore intensità lavorativa spesso coincidono proprio con gli orari dei pasti.

Oltre alle pause per i pasti, il contratto garantisce anche le pause obbligatorie previste dalla normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro, essenziali per prevenire l'affaticamento e ridurre il rischio di infortuni, specialmente in un settore che spesso richiede un notevole impegno fisico.

Reperibilità secondo il CCNL Pubblici Esercizi e Ristorazione 2025

La reperibilità rappresenta un aspetto particolare del rapporto di lavoro disciplinato dal CCNL 2025. Essa è prevista per servizi specifici caratterizzati dalla necessità che i lavoratori raggiungano rapidamente il luogo di lavoro in seguito a una chiamata, secondo quanto stabilito dalle disposizioni aziendali.

Il contratto prevede che l'azienda definisca apposite compensazioni economiche per i lavoratori soggetti all'obbligo di reperibilità, riconoscendo così il disagio che questa condizione può comportare nella gestione del tempo libero.

Rifiuto della reperibilità

In linea generale, il lavoratore non può sottrarsi all'obbligo di reperibilità, salvo nei casi in cui la natura del servizio svolto dall'azienda non lo richieda necessariamente o in presenza di gravi motivi personali debitamente documentati.

Il CCNL 2025 stabilisce chiaramente che, in assenza di un'adeguata documentazione che giustifichi il rifiuto, il lavoratore può incorrere in sanzioni disciplinari che, nei casi più gravi, possono arrivare fino al licenziamento per giustificato motivo. Questa disposizione sottolinea l'importanza che il contratto attribuisce alla reperibilità in un settore dove la continuità del servizio rappresenta spesso un elemento essenziale.

Lavoro notturno nel CCNL Pubblici Esercizi e Ristorazione 2025

Il settore della ristorazione e dei pubblici esercizi spesso richiede lo svolgimento di attività lavorative anche in orario notturno. Il CCNL 2025 definisce come lavoro notturno quello svolto tra le ore 24:00 e le 6:00 del mattino successivo.

Per compensare il disagio derivante dallo svolgimento dell'attività lavorativa in orario notturno, il contratto prevede una maggiorazione del 25% sulla retribuzione oraria base. Questo incremento retributivo rappresenta un riconoscimento delle particolari condizioni di lavoro e del loro potenziale impatto sul benessere psicofisico del lavoratore.

Limiti all'orario di lavoro notturno

È importante sottolineare che il CCNL stabilisce che l'orario di lavoro dei lavoratori notturni non può superare le otto ore medie giornaliere nella settimana. Questa limitazione è finalizzata a tutelare la salute dei lavoratori, considerando che il lavoro notturno può avere effetti significativi sui ritmi circadiani e sul benessere generale della persona.

Il contratto prevede inoltre specifiche tutele per alcune categorie di lavoratori, come le donne in gravidanza o i genitori di bambini piccoli, che possono essere esentati dal lavoro notturno in determinate condizioni, in conformità con quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria in materia di tutela della maternità e della paternità.

Diritti e tutele specifiche nel settore della ristorazione

Il CCNL Pubblici Esercizi e Ristorazione 2025 riconosce le peculiarità di un settore caratterizzato da picchi di attività, orari spesso non convenzionali e necessità di garantire servizi anche in giorni festivi o in orari serali. Per questo motivo, oltre alle disposizioni generali, il contratto prevede una serie di tutele specifiche.

Tra queste, assumono particolare rilevanza le maggiorazioni retributive per il lavoro svolto in giorni festivi, che si aggiungono a quelle già previste per il lavoro notturno. Inoltre, il contratto disciplina dettagliatamente i riposi compensativi da concedere ai lavoratori impiegati durante le festività o in giornate che normalmente sarebbero di riposo.

Un'altra tutela importante riguarda la programmazione anticipata dei turni di lavoro, che dovrebbe essere comunicata ai dipendenti con un preavviso ragionevole, per consentire loro di organizzare al meglio la propria vita privata, conciliandola con gli impegni professionali. Questa disposizione assume particolare importanza in un settore dove la flessibilità rappresenta spesso una necessità operativa.

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