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Cos'è la caparra confirmatoria? Come funziona, quando si può usare e quali effetti e obblighi produce

Come funziona la caparra confirmatoria nei contratti. Modalità di applicazione, obblighi ed effetti giuridici

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Cos'è la caparra confirmatoria? Come fun

La caparra confirmatoria, rappresenta una garanzia contrattuale. Utilizzata spesso nei contratti preliminari, viene versata per confermare l'accordo e prevenire comportamenti inadempienti. A differenza di un acconto, la caparra ha una funzione risarcitoria nel caso di inadempimento di una delle parti. Trova applicazione soprattutto in contesti come contratti di compravendita immobiliare, garantendo serietà e rispetto delle obbligazioni pattuite.

Come funziona la caparra confirmatoria

Al momento della stipula del contratto (ad esempio, un preliminare di compravendita immobiliare), una parte versa una caparra all’altra. Se il contratto si conclude regolarmente, la caparra:

  • viene restituita oppure
  • viene imputata al prezzo finale (ad esempio, nel caso di un acquisto, verrà scalata dal saldo).

Se invece una delle parti non rispetta gli impegni contrattuali:

  • Se l’inadempiente è chi ha versato la caparra, l’altra parte la trattiene a titolo di risarcimento.
  • Se l’inadempiente è chi ha ricevuto la caparra, la controparte può chiedere il doppio di quanto versato.

Le funzioni principali della caparra confirmatoria

La caparra confirmatoria può essere inserita in qualsiasi contratto a prestazioni corrispettive, ma è particolarmente comune in:

  • Contratti preliminari di compravendita immobiliare
  • Affitti e locazioni
  • Contratti di fornitura o prestazione di servizi

Deve essere prevista esplicitamente nel contratto, con l’indicazione dell’importo e della funzione di "caparra confirmatoria"; se non citata, non sarà automatica la sua applicazione. Da non confondere con la caparra penitenziale, che ha finalità diverse. La prima è legata alla responsabilità per inadempimento, mentre la caparra penitenziale è legata al diritto di recesso: se una parte decide di sciogliere il contratto, perde (o restituisce il doppio) della caparra, ma senza essere inadempiente.

Inadempimento dei contratti, conseguenze e rimedi legati alla caparra

Quando si verifica un inadempimento contrattuale, la caparra confirmatoria diventa uno strumento per garantire una soluzione immediata e diretta per la parte danneggiata. Le conseguenze dell’inadempimento variano a seconda della parte che non rispetta i propri obblighi.

Se l’inadempimento è imputabile a chi ha versato la caparra, l’altra parte ha il diritto di trattenerla come risarcimento. Questa opzione offre al creditore una tutela immediata senza dover dimostrare l’entità del danno subito.

Nella situazione opposta, la parte che ha versato la caparra ha il diritto di esigere una somma pari al doppio dell’importo versato. Questo risarcimento automatico assicura che il danneggiato non debba sostenere lunghe procedure giudiziarie per ottenere un compenso adeguato.

In alternativa, le parti possono rinunciare agli effetti risarcitori previsti dalla caparra e scegliere di risolvere il contratto o di chiederne l’esecuzione forzata. Ad esempio, l’articolo 1385 del Codice Civile consente al danneggiato di richiedere l’adempimento del contratto o il risarcimento del danno totale in base alle regole generali. Questa strada è utile nei casi in cui vi siano interessi economici maggiori rispetto alla somma coperta dalla caparra.

Esempio pratico

Consideriamo il seguente esempio:

Immagina di voler acquistare un appartamento e firmi un compromesso (preliminare). Versi 10.000 euro come caparra confirmatoria. Se il venditore cambia idea e non vende più, hai diritto a ricevere 20.000 euro (il doppio della caparra). Se invece sei tu a tirarti indietro senza giusta causa, perdi i 10.000 euro.

La giurisprudenza, come indicato dalla Cassazione (sentenza n. 553/2009), ha chiarito che i rimedi legati alla caparra non possono essere cumulativi: una volta esercitata una delle opzioni, le altre sono precluse.