Cosa controlla il redditometro 2022 di nuovo entrato in vigore ufficialmente?

Secondo la Cassazione ogni sforzo va compiuto per individuare la reale capacità contributiva del soggetto, pur tenendo presente l'ausilio degli strumenti presuntivi.

Autore: Chiara Compagnucci
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Cosa controlla il redditometro 2022 di n

Redditometro 2022, cosa controlla quello ufficiale?

Non cambia il concetto di fondo del funzionamento del Redditometro 2022, secondo cui l'accertamento dell'Agenzia delle entrate è previsto nel caso in cui tra spese ed entrate vi sia una differenza di almeno il 20%. Si tratta della soglia minima per far ritenere che vi sia un'anomalia. Ai raggi X finiscono 4 grandi voci: consumi (generi alimentari, bevande, abbigliamento e calzature; abitazione; combustibili ed energia; mobili, elettrodomestici e servizi per la casa; sanità; trasporti; comunicazioni; istruzione; tempo libero, cultura e giochi; altri beni e servizi); investimenti (immobiliari e mobiliari); risparmio; spese per trasferimenti.

Riecco il Redditometro, quello strumento utilizzato dall'Agenzia delle entrate per la verifica delle spese del contribuente rispetto alle entrate dichiarate.

La sussistenza di una forte differenza farebbe suonare un campanello d'allarme nelle stanze del fisco con conseguente avvio della procedura di controllo. Ma quali sono le novità del nuovo Redditometro 2022 entrato in vigore ufficialmente? Più precisamente:

  • Redditometro 2022, cosa controlla quello ufficiale
  • Redditometro secondo la Corte di Cassazione

Redditometro 2022, cosa controlla quello ufficiale

Non cambia il concetto di fondo del funzionamento del Redditometro 2022, secondo cui l'accertamento dell'Agenzia delle entrate è previsto nel caso in cui tra spese ed entrate vi sia una differenza di almeno il 20%. Si tratta della soglia minima per far ritenere che vi sia un'anomalia.

Ai raggi X finiscono 4 grandi voci: consumi (generi alimentari, bevande, abbigliamento e calzature; abitazione; combustibili ed energia; mobili, elettrodomestici e servizi per la casa; sanità; trasporti; comunicazioni; istruzione; tempo libero, cultura e giochi; altri beni e servizi); investimenti (immobiliari e mobiliari); risparmio; spese per trasferimenti.

Come spiegato dal dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia, facendo sempre salva la prova contraria del contribuente, stabilisce che le spese relative ai beni e servizi si considerano sostenute dalla persona fisica cui risultano riferibili sulla base dei dati disponibili o delle informazioni presenti in Anagrafe tributaria,

Redditometro secondo la Corte di Cassazione

In questo contesto non va dimenticata un importante orientamento della Corte di Cassazione sullo strumento del Redditometro, secondo cui la flessibilità degli strumenti presuntivi è imposta dall'articolo 53 della Costituzione, non potendosi ammettere che il reddito venga determinato in maniera automatica, a prescindere da quella che è la capacità contributiva del soggetto sottoposto a verifica.

Ogni sforzo va quindi compiuto per individuare la reale capacità contributiva del soggetto, pur tenendo presente l'importantissimo ausilio che può derivare dagli strumenti presuntivi, che non possono però avere effetti automatici, che sarebbero contrastanti con il dettato costituzionale, ma che richiedono un confronto con la situazione concreta.

Si ricomincia quindi dall'elenco con il contenuto induttivo degli elementi indicativi di capacità contributiva:

  • abitazione: rate di mutuo, canoni di locazione, canoni di leasing immobiliare, spese utenze, condominiali e di manutenzione
  • beni e servizi: assicurazioni danni, infortuni e malattia, contributi previdenziali obbligatori, barbiere, parrucchiere ed istituti di bellezza, centri benessere, argenteria, gioielleria, bigiotteria e orologi, borse, valigie, onorari liberi professionisti, alberghi, pensioni e viaggi organizzati, pasti e consumazioni fuori casa, assegni periodici corrisposti al coniuge
  • combustibili ed energia: spese per energia elettrica, gas, riscaldamento
  • comunicazione: acquisto e spese gestione telefoni
  • consumi in genere: alimentari e bevande, abbigliamento e calzature
  • investimenti: acquisto di immobili, beni mobili registrati, polizze assicurative, contributi previdenziali volontari, oggetti d’arte o antiquariato, donazioni ed erogazioni liberali, manutenzioni straordinarie di unità abitative, oro, numismatica, filatelia, prodotti finanziari e valute estere nonché acquisto di azioni, obbligazioni, conferimenti, finanziamenti, capitalizzazioni, quote di partecipazione, derivati e pronti contro termine e prodotti finanziari in genere
  • istruzione: libri scolastici, tasse scolastiche e rette per asili nido, scuola per l’infanzia, scuola primaria e secondaria, corsi di lingue straniere, corsi universitari, tutoraggio, master e scuole di specializzazione, soggiorni studio all’estero e canoni di locazione per studenti universitari
  • mobili, elettrodomestici e servizi per la casa: elettrodomestici ed arredi, altri beni e servizi per la casa come biancheria, detersivi, pentole e lavanderia, oneri e contributi per collaboratori domestici
  • sanità: medicinali e visite mediche
  • tempo libero: giochi e giocattoli, radio, televisione, hi-fi, PC, libri, giornali e riviste, dischi, cancelleria, abbonamenti pay-tv, lotto e lotterie, piante e fiori, attività sportive, circoli culturali e ricreativi, attività sportive, giochi online, cavalli e animali domestici
  • trasporti: assicurazioni, bollo, carburante, pezzi di ricambio e manutenzioni in genere su auto, moto, caravan, camper e minicar, natanti, imbarcazioni e aeromobili, nonché spese sostenute per utilizzo mezzi pubblici di trasporto come tram, autobus, taxi