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Cosa rischio se la mia tettoia abusiva? Tutti i casi possibili (sanatorie, condoni, demolizioni e multe)

Quali sono i rischi che si corrono quando si realizza una tettoia abusiva tra multe e ordini di demolizione: cosa prevedono leggi in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Cosa rischio se la mia tettoia  abusiva

Quali sono i rischi che si corrono quando si realizza una tettoia abusiva?

I rischi che si corrono quando un proprietario di casa realizza una tettoia abusiva sono certamente quelli di ricevere ordine di demolizione dell'opera abusiva realizzata ma, in alternativa, se l'abuso è sanabile, si può sostituire la demolizione con il pagamento di una sanzione pecuniaria.
 

Cosa rischio se la mia tettoia è abusiva nel 2023-2024? Le leggi in vigore nel 2023-2024 per la costruzione di una tettoia in casa sono molto chiare e prevedono per la sua realizzazione l’obbligo di richiedere il permesso di costruire al Comune di competenza, del luogo cioè dove si trova l’immobile in cui si deve fare la tettoia. Senza permesso di costruire, la tettoia è considerata un’opera abusiva.

  • Quali sono i rischi di avere una tettoia abusiva tra multe e sanatorie e condoni 
  • Quando si rischia la demolizione di una tettoia abusiva nel 2023-2024

Quali sono i rischi di avere una tettoia abusiva tra multe e sanatorie e condoni 

Una tettoia è considerata abusiva quando non si tratta di una struttura dalle minime dimensioni e movibile, che, per legge, non ha bisogno di alcun titolo abilitativo per la realizzazione, ma si tratta di una grande struttura fissa per cui serve il permesso di costruire e successivo accatastamento.

Chi costruisce la tettoia per ampliare lo spazio di casa propria senza richiedere relativo permesso di costruire al Comune di competenza rischia di incorrere in multe fino ad ordini di demolizione dell’opera abusiva realizzata e per evitarlo può sanare l’abuso edilizio.

Il modo migliore per sanare una tettoia abusiva è quello pagare la relativa sanzione prevista, sanatoria possibile però solo se l’abuso edilizio commesso è sanabile, cioè a condizione che al momento della costruzione della tettoia siano comunque state rispettate le norme relative a regolamenti urbanistici locali, regionali e nazionali vigenti. 

Per sanare una tettoia abusiva, bisogna incaricare un tecnico abilitato che deve quantificare la sanzione e presentare un’istanza al Comune, che entro sessanta giorni deve esprimere parere favorevole e accogliere la domanda o negarla. Decorsi tali termini senza aver avuto alcuna risposta alla domanda dal responsabile dell’ufficio comunale di competenza, la domanda si intende non accolta (silenzio-rigetto) e la legge permette di presentare ricorso ad un giudice amministrativo.

Sanare una tettoia abusiva prevede il pagamento di una sanzione amministrativa il cui costo varia seconda dei lavori effettivamente realizzati, se sono stati fatti, per esempio, frazionamenti, cambi di destinazione d'uso o aumenti di volume 

Quando si rischia la demolizione di una tettoia abusiva nel 2023-2024

Il rischio della demolizione di una tettoia abusiva nel 2023-2024 si corre sempre quando il lavoro viene eseguito in totale assenza di permesso di costruire, se obbligatorio, e in violazione delle norme stabilite dai regolamenti urbanistici locali, regionali e nazionali vigenti. 

Dunque, il proprietario di casa che ha realizzato una tettoia abusiva deve demolirla se non vuole subire un processo penale per abuso edilizio e la demolizione deve avvenire anche quando un nuovo proprietario trova la tettoia abusiva già realizzata dal precedente proprietario dell'immobile.

Secondo le leggi in vigore, la demolizione di una tettoia abusiva può essere sostituita da una multa, sanzione pecuniaria, solo se il lavoro è stato eseguito in parziale difformità dal titolo edilizio, mentre non è mai prevista per opere realizzate in totale assenza di permesso di costruire.

Secondo quanto affermato, invece, dalla Corte di Cassazione, è possibile pagare una multa alternativa alla demolizione di un’opera abusiva solo se la demolizione della stessa opera rappresenta un rischio statico per tutto l'edificio, compresa la parte legittima.

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