Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Cosa si rischia nel falsificare la timbratura del badge in ambito lavorativo

Falsificare la timbratura del badge sul lavoro è un reato che può avere conseguenze serie. Cosa si rischia dal punto di vista legale e disciplinare

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Cosa si rischia nel falsificare la timbr

La falsificazione del badge è un comportamento che interessa lavoratori sia del settore pubblico che privato. Questo atto, spesso sottovalutato, può avere ripercussioni non solo a livello disciplinare ma anche legale. La sua gravità dipende dal contesto in cui avviene, ed è frequentemente considerata una violazione dell’obbligo di fedeltà del dipendente verso il datore di lavoro, con effetti sul rapporto di fiducia.

Che cos'è il badge e il suo ruolo in ambito lavorativo

Il badge aziendale, noto anche come cartellino marcatempo, è uno strumento per monitorare le presenze dei dipendenti. In ambito lavorativo, facilita il rilevamento degli orari di ingresso e uscita, automatizzando la gestione delle ore lavorate. Questo sistema, utilizzato sia in aziende private che nella Pubblica Amministrazione, consente ai datori di lavoro di avere un quadro chiaro e tracciabile delle attività svolte dai dipendenti. Il badge spesso include un microchip o un codice QR, rendendolo strettamente personale e non trasferibile. Questo elemento è fondamentale per garantire trasparenza e correttezza nei rapporti di lavoro, evitando situazioni di utilizzo scorretto, come delegare la timbratura ad altri o alterare i dati registrati dal sistema.

Le implicazioni disciplinari, licenziamento per giusta causa

La falsificazione del badge rappresenta una violazione grave che incide direttamente sull'elemento fiduciario intrinseco al rapporto di lavoro. Secondo la normativa vigente e i contratti collettivi nazionali, comportamenti fraudolenti come la timbratura da parte di un collega o l’alterazione dei dati registrati dal cartellino possono costituire motivi validi per un licenziamento per giusta causa. Questa sanzione è prevista quando il dipendente pone in essere una condotta che rende impossibile la prosecuzione del rapporto lavorativo.

È stato ribadito in numerose sentenze, come l’ordinanza della Cassazione n. 28248, che tali azioni minano gli obblighi di lealtà e correttezza previsti dal Codice Civile. La frode non solo compromette la fiducia dell’azienda nel dipendente, ma può anche provocare danni economici e operativi all’organizzazione. Inoltre, l’adozione di misure disciplinari immediate, spesso accompagnata da procedimenti investigativi interni, è fondamentale per documentare e certificare la condotta irregolare. 
Il licenziamento senza preavviso diventa inevitabile quando emergono prove concrete e inconfutabili, come testimonianze, registrazioni video o dati del sistema di rilevazione presenze. 

Le conseguenze giuridiche della falsa timbratura del badge

La falsa timbratura del badge può avere conseguenze giuridiche rilevanti, soprattutto in ambito penale. Secondo la giurisprudenza consolidata e la normativa applicabile, tale condotta può configurare il reato di truffa aggravata previsto dall’articolo 640 del Codice Penale. Questo reato scatta quando si registra un danno economico al datore di lavoro, come lo stipendio percepito senza la reale presenza sul posto di lavoro. La pena per la truffa aggravata va da 1 a 5 anni di reclusione e può includere multe.

Nel caso di pubblica amministrazione, la situazione si complica ulteriormente. L’articolo 55-quinquies del D.L.vo 165/2001 prevede pene severe per le attestazioni fraudolente di servizio, anche in assenza di un danno concreto per la PA. A questa disciplina si aggiunge la possibilità di incorrere in procedimenti disciplinari accelerati, con sospensione immediata dal lavoro.

La Cassazione, con sentenze come la n. 36711 del 2021, ha chiarito che la semplice delega del badge a un collega integra il reato, indipendentemente dal guadagno personale o dal danno causato all’azienda. Infine, i responsabili della falsificazione possono essere obbligati a restituire gli stipendi indebitamente ricevuti, aggravando così le ripercussioni patrimoniali e personali.