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Detrazione ristrutturazione casa a chi va tra marito e moglie? Si puņ dividere o trasferire?

Come funziona la detrazione per le spese di ristrutturazione di casa tra marito e moglie: i chiarimenti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Detrazione ristrutturazione casa a chi v

Detrazione 50-65% puņ essere trasferita tra coniugi?

Il concetto importante da comprendere è che il bonus tiene conto dell’immobile oggetto dei lavori di ristrutturazione e non della persona. Significa che se il marito o la moglie hanno raggiunto il tetto massimo di spesa da portare in detrazione, il resto non può essere trasferito.

A chi va la detrazione per la ristutturazione di casa tra marito e moglie? I lavori per la ristrutturazione edilizia delle case danno diritto a detrazioni del 50%, fino ad un determinato limite di spesa.

La detrazione spetta sempre a chi effettua i lavori e i relativi pagamenti con sistemi tracciabili, cioè con bonifici, o assegni, o con carte di credito, carte bancomat. Vediamo di seguito come funziona la detrazione per le ristrutturazioni di casa tra marito o moglie. 

  • A chi spetta la detrazione per la ristutturazione di casa tra marito e moglie
  • Posso detrarre le spese di ristrutturazione di casa intestata a mia moglie?

A chi spetta la detrazione per la ristutturazione di casa tra marito e moglie

Il bonus ristrutturazioni edilizie spetta al proprietario dell’abitazione o al titolare di diritto reale di godimento, ma anche ai:

  • i familiari conviventi, cioè il coniuge (a cui è equiparata la parte dell’unione civile), i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado;
  • il convivente di fatto;
  • il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge

La detrazione vale sul limite di spesa di 96mila euro e riguarda il singolo immobile e le sue pertinenze unitariamente considerate, anche se accatastate separatamente.

I lavori edilizi effettuati sulla pertinenza non hanno infatti un autonomo limite di spesa, ma rientrano nel limite previsto per l’unità abitativa di cui la pertinenza è al servizio.

Se le fatture per il pagamento dei lavori per avere il bonus ristrutturazioni sono cointestate a marito e moglie e i bonifici vengono effettuati da un conto cointestato, la detrazione si può dividere ma non deve essere obbligatoriamente ripartita al 50% tra i coniugi.

Si può, infatti, sia dividere e sia riconoscere ad un solo coniuge, se l’altro, per esempio, risulta incapiente.

La decisione spetta essenzialmente alle parti: loro possono, dunque, decidere se dividere la detrazione al 50% o assegnarla al 100% solo ad uno dei due coniugi.

Se viene divisa, la detrazione per la ristrutturazione tra marito e moglie deve essere ripartita in proporzione delle quote di proprietà dell’immobile se le fatture sono cointestate.

Precisiamo, però, che se il marito risiede in luogo diverso dalla moglie e dai figli non può ottenere la detrazione.

Posso detrarre le spese di ristrutturazione di casa intestata a mia moglie?

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il familiare convivente può detrarre le spese di ristrutturazione di casa intestata alla moglie, a condizione che marito e moglie risultino conviventi fin dall’inizio dei lavori di ristrutturazione e le spese risultino effettivamente a carico del marito.

Ciò significa che il marito convivente ha diritto alla detrazione per le spese direttamente sostenute per lavori di ristrutturazione, anche se la casa è intestata e di proprietà esclusiva della moglie.

L’importante è che giuridicamente egli risieda con la moglie e si occupi dei dovuti pagamenti . 
 

 

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