Se si decide di continuare a lavorare nel periodo della finestra mobile, gli stipendi che si percepiscono nei mesi di lavoro non obbligatorio possono contribuire ad aumentare l’importo della pensione finale incidendo più o meno rispetto a mesi di lavoro effettuati e retribuzione percepita.
Andare in pensione definitivamente significa anche far trascorrere il periodo delle eventuali finestre mobili previsti prima di iniziare a percepire l’effettivo importo pensionistico mensile che spetta. Ma come funzionano le finestre mobili? Bisogna continuare a lavorare o no? E se si decide di continuare a lavorare nel periodo della finestra mobile, come incide lo stipendio che si percepisce sulla pensione finale?
Le finestre mobili indicano il periodo di tempo che intercorre tra la maturazione della pensione e la decorrenza effettiva della stessa e prevedono un periodo di tempo differente in base alle forme pensionistiche attualmente in vigore ad esclusione della pensione di vecchiaia.
Solo per la pensione di vecchiaia, infatti, che si matura a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi, non è prevista alcuna finestra mobile. Per le altre forme di uscita tra cui si può scegliere ad oggi le finestre sono di:
Durante il periodo della finestre mobile, cioè tra il raggiungimento dei requisiti per andare in pensione e la decorrenza della pensione, il lavoratore ha piena libertà di decidere se smettere di lavorare o continuare a lavorare anche se nella maggio parte dei casi si decidere di continuare a lavorare perché altrimenti nei mesi di finestra mobile si rimarrebbe senza reddito, in quanto non si percepisce la pensione ma smettendo di lavorare si smetterebbe di percepire anche lo stipendio.
A questo punto vien naturale chiedersi se lo stipendio che si percepisce se si decide di continuare a lavorare nel periodo della finestra incide e in quale misura sulla pensione finale. Per il calcolo della pensione finale con sistema retributivo o contributivo o misto potrebbe essere utile rimanere a lavoro nel periodo della finestra mobile perché lo stipendio che si percepisce in questo periodo di lavoro contribuisce ad aumentare la somma effettiva che sarà liquidata al momento della pensione.
Decidendo, invece, di non lavorare nei mesi previsti dalla finestra mobile, non solo non si percepisce né stipendio per sospensione dell’attività lavorativa né pensione perché durante i mesi della finestra si resta in attesa della decorrenza effettiva della pensione, ma il calcolo della pensione finale non subisce alcun eventuale aumento che potrebbe, invece, subire lavorando qualche mese in più.
L’incidenza dei mesi di lavoro durante il periodo della finestra sulla pensione finale dipende chiaramente dalla retribuzione che si percepisce e dagli eventuali mesi di lavoro in più che potrebbero contribuire ad aumentare l’importo della pensione finale.