Il cambio di residenza rappresenta un’importante procedura amministrativa che consente a una persona o a un’intera famiglia di aggiornare il proprio luogo di dimora abituale presso l’ufficio competente.
La residenza rappresenta il luogo in cui una persona ha la propria dimora abituale, dove vive stabilmente. È un concetto giuridico distinto dal domicilio (sede principale degli affari e interessi) e dalla dimora (luogo di permanenza temporanea).
Il cambio di residenza può essere richiesto dai cittadini maggiorenni in grado di autodeterminarsi e in possesso di un documento d’identità valido. In caso di minorenni o persone considerate incapaci dalla legge, la procedura dovrà essere svolta da un genitore o dal tutore legale. Per procedere, è necessario soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti:
Ogni individuo che cambia residenza deve dimostrare di vivere stabilmente presso l’immobile indicato e allegare documenti come il contratto di locazione o comodato d’uso, oppure gli estremi catastali dell’immobile se di proprietà. Ulteriori requisiti possono essere richiesti per persone con cittadinanza extra UE, come il permesso di soggiorno. L’accertamento sarà effettuato per verificare la dimora abituale, in accordo con le normative in vigore.
La legge italiana prevede l'obbligo di richiedere il cambio di residenza entro 20 giorni dal trasferimento effettivo.
Di seguito sono riportate le tipologie di cambio di residenza più frequenti:
La dichiarazione di residenza può essere presentata attraverso vari canali:
Per la presentazione online tramite ANPR è necessario accedere con:
Nel modulo di dichiarazione devono essere indicati i dati personali completi di ogni componente del nucleo familiare interessato al trasferimento. Inoltre, è necessario specificare l’indirizzo della nuova residenza e indicare il titolo in base al quale si occupa l'abitazione:
Occorre allegare i documenti richiesti, come il contratto di locazione, un documento d’identità valido e, nel caso di cittadini extra UE, il permesso di soggiorno in corso di validità. Dopo l’invio della dichiarazione, la procedura prevede l’accertamento della dimora abituale da parte degli incaricati comunali, come la Polizia Municipale. Il mancato rispetto della normativa, come dichiarazioni errate o incomplete, può comportare il rigetto della richiesta. Pertanto, è fondamentale assicurarsi che tutti i dati, inclusi i riferimenti catastali o relativi al contratto d’uso dell’immobile, siano corretti e completi.
Per completare il cambio di residenza è necessario allegare diversi documenti obbligatori. Ogni persona del nucleo familiare coinvolto deve fornire:
Nel caso di cittadini extra UE è obbligatorio allegare anche una copia del permesso di soggiorno valido. È consigliabile avere pronti eventuali documenti aggiuntivi che possano supportare la pratica, come i dettagli catastali dell’immobile se di proprietà.
Assicurarsi che ogni documento inviato sia leggibile e che i moduli siano compilati in maniera accurata per evitare ritardi nell’elaborazione della richiesta.
Una volta presentata la dichiarazione, il Comune di competenza registra la richiesta con riserva entro 2 giorni lavorativi. Successivamente, si avvia una fase di accertamento che può durare fino a 45 giorni.
Durante questa fase, gli incaricati comunali, principalmente la Polizia Municipale, effettuano controlli per verificare la presenza effettiva del richiedente presso l’indirizzo dichiarato. È essenziale che il nominativo sia indicato chiaramente sia sul citofono che sulla cassetta postale per facilitare l’esito positivo dell’accertamento. In caso contrario, la dichiarazione può essere respinta.
Trascorsi i 45 giorni senza comunicazioni contrarie da parte dell’amministrazione, il cambio di residenza si considera confermato per il principio del silenzio-assenso. Tuttavia, eventuali anomalie possono portare al rigetto immediato della pratica, ripristinando la precedente situazione anagrafica.
Dopo aver completato il cambio di residenza, è obbligatorio notificare alcune istituzioni e aziende per aggiornare i dati. Ecco le principali comunicazioni che devono essere effettuate:
Il cambio di residenza è una pratica del tutto gratuita, senza costi amministrativi diretti per l’invio della dichiarazione al Comune. Tuttavia, è possibile sostenere spese minime, come quelle necessarie per le fotocopie dei documenti richiesti. Ulteriori costi possono riguardare specifiche pratiche connesse, ad esempio l’aggiornamento di targhe per i veicoli presso il PRA.
Le implicazioni fiscali del cambio di residenza possono variare in base alla situazione specifica. Per chi trasferisce la residenza in un’abitazione diversa rispetto alla cosiddetta "prima casa", potrebbero sorgere obblighi relativi all’IMU o modifiche nelle imposte locali. Inoltre, il nuovo domicilio fiscale aggiornerà il contribuente nelle liste dell’Agenzia delle Entrate, influenzando eventuali rapporti con enti fiscali, tra cui il calcolo dell’ISEE.
Infine, trasferirsi presso il domicilio di un parente può incidere sulle dichiarazioni fiscali e sulle agevolazioni, poiché il nuovo nucleo familiare sarà considerato ai fini delle prestazioni previdenziali.