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Guida alla cessione del quinto per i pensionati: chi lo può richiedere, requisiti, regole, importi, interessi e limiti

La cessione del quinto per pensionati offre l'opportunità di ottenere prestiti in modo sicuro, con regole chiare su importi, limiti, tassi e garanzie. Una panoramica completa su accesso, requisiti, vantaggi e novità 2025

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Guida alla cessione del quinto per i pen

La cessione del quinto rappresenta una soluzione di finanziamento pensata per chi percepisce un trattamento pensionistico e necessita di liquidità aggiuntiva con condizioni trasparenti e garantite. 

Sono sempre più numerose le richieste di questo strumento perché offre la possibilità di ottenere importi personalizzati in base al reddito percepito e una rata costante per tutta la durata dell’ammortamento.

Cessione del quinto: definizione e funzionamento per i pensionati

Questo particolare tipo di finanziamento si caratterizza per la modalità di rimborso automatica e garantita: la rata viene trattenuta direttamente dal cedolino della pensione e versata alla banca o società finanziaria che ha erogato il prestito. Grazie a tale meccanismo, si eliminano i rischi legati a ritardi o dimenticanze nei pagamenti e la gestione del debito risulta più agevole.

La rata mensile, fissata a tasso fisso, non può eccedere la soglia del 20% della pensione netta. Tale limite protegge il richiedente, evitando di incidere eccessivamente sulla capacità di spesa mensile, e garantisce che resti sempre un importo sufficiente per coprire le esigenze di vita quotidiane. Questo aspetto assicura trasparenza e prevedibilità anche dovendo affrontare situazioni personali complesse.

Altro elemento distintivo di questa soluzione riguarda la sostenibilità del piano di rimborso, che può estendersi fino a 120 mesi. Il meccanismo di rimborso diretto da parte dell’ente previdenziale permette l’ottenimento del credito anche a coloro che avrebbero più difficoltà ad accedere a prestiti tradizionali o presentano età avanzata.

Requisiti necessari per accedere alla cessione del quinto della pensione

Per accedere a questa soluzione finanziaria, occorre che il richiedente sia titolare di una pensione erogata da un ente previdenziale italiano riconosciuto, come INPS o altri organismi previsti dalla normativa. Restano escluse alcune tipologie di trattamenti, come le pensioni di invalidità civile, assegni sociali, pensioni minime integrate al minimo o prestazioni non cedibili secondo la legge, proprio per garantire un mantenimento adeguato della capacità economica del beneficiario dopo il prelievo della rata mensile.

Uno dei criteri fondamentali riguarda il limite di età: la maggior parte degli istituti bancari stabilisce che possa accedervi chi, a scadenza del finanziamento, non superi una soglia compresa tra 80 e 85 anni. Questo dato può variare lievemente in relazione alle politiche interne delle banche o all’obbligatorietà della copertura assicurativa.

  • Pensione cedibile: il trattamento pensionistico deve essere certificato come cedibile dall’ente previdenziale, dopo aver verificato che la somma residua post-deduzione della rata resti superiore al minimo vitale, soglia fissata annualmente dall’INPS e consultabile sul sito ufficiale INPS.
  • Documentazione adeguata: occorre presentare un documento d’identità valido, codice fiscale e il cedolino della pensione oppure una comunicazione di cedibilità dell’assegno.
  • Assicurazione: la polizza assicurativa sulla premorienza è richiesta per tutta la durata del prestito: questa condizione è imprescindibile per tutelare sia l’istituto erogante sia l’eventuale famiglia del pensionato.

Da notare che chi è stato segnalato come cattivo pagatore o presenta altri finanziamenti in corso può comunque accedere, in quanto la pensione rappresenta un’adeguata fonte di garanzia. Infine, la verifica dei requisiti viene effettuata dal consulente finanziario o dall’ente erogante prima della stipula, assicurando così la regolare applicazione della normativa vigente e la corretta tutela del pensionato.

Come si calcola la quota cedibile e la rata mensile

Il procedimento per determinare correttamente la quota di pensione destinabile al rimborso del finanziamento segue criteri precisi e standard normativi. Si parte dall’importo netto mensile che il pensionato percepisce, al netto di tutte le trattenute fiscali e previdenziali. Da questo importo si calcola il 20%: tale frazione rappresenta il massimo importo mensile cedibile, che costituirà la rata massima del finanziamento.

Il calcolo si articola in diversi passaggi:

  • Si individua l’importo lordo mensile della pensione, includendo eventuali mensilità aggiuntive come tredicesima o quattordicesima, se presenti.
  • Dall’importo lordo si sottraggono tutte le trattenute obbligatorie, fino ad ottenere la pensione netta mensile.
  • Si verifica che, sottraendo la rata calcolata, la somma residua della pensione sia superiore alla soglia minima vitale fissata dall’INPS. In caso contrario, la quota cedibile dovrà essere diminuita per rispettare questo vincolo.

Per stabilire la rata finale, la quota mensile così individuata viene poi moltiplicata per la durata scelta del piano di ammortamento, che può essere compresa tra 24 e 120 mesi. All’importo finanziato vanno aggiunti gli interessi calcolati in base al tasso concordato e il costo della copertura assicurativa obbligatoria.

Esempio pratico:

Pensione netta mensile 1.000 euro
Quota cedibile (20%) 200 euro
Residuo mensile dopo la rata 800 euro

Ulteriori verifiche sono necessarie nei casi di più trattamenti pensionistici cumulabili: la quota si calcola sul totale delle somme cedibili ammesse dalla normativa. Ogni richiesta prevede inoltre il rilascio della documentazione ufficiale dall’ente previdenziale, come la comunicazione di cedibilità, che certifica l’importo massimo concedibile per il singolo richiedente.

Limiti e importi massimi finanziabili con la cessione del quinto

I limiti previsti dalla legge in merito agli importi finanziabili sono strettamente connessi alla sostenibilità della rata e alla salvaguardia del minimo vitale nella pensione residua. Il massimo importo finanziabile dipende sia dal valore assoluto del 20% della pensione netta mensile, sia dalla durata del piano di rimborso, che può variare da 2 a 10 anni, e dal tasso d’interesse applicato.

In presenza di più trattamenti pensionistici cumulabili, il limite viene calcolato sulla somma delle pensioni cedibili, sempre a condizione che non si infranga la soglia prestabilita dalla normativa in quanto a minimo vitale.

Per le richieste di importi elevati, resta sempre vincolante che la rata mensile non superi un quinto della pensione percepita. Poiché ogni istituto può personalizzare le soglie minime e massime erogabili, è necessario confrontare attentamente le offerte proposte dal mercato.

Ad esempio, su una pensione netta di 1.500 euro, la rata massima potrebbe essere di 300 euro mensili: se la durata prescelta è di 120 mesi e il TAEG è pari al 7%, l’importo erogabile supera i 25.000 euro. Tuttavia, eventuali spese accessorie e costi assicurativi sono inclusi nel calcolo del capitale e possono influenzare l’entità finale della somma erogata.

Tassi di interesse applicati: cosa sapere su TAN, TAEG e agevolazioni INPS

L’importo effettivo che il pensionato rimborsa mensilmente comprende sia il capitale sia gli interessi. I riferimenti principali dei costi sono: TAN (Tasso Annuo Nominale) e TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale). Il TAN rappresenta il tasso d’interesse puro applicato sull’importo finanziato, mentre il TAEG include tutte le spese accessorie, come costi di istruttoria, assicurazione obbligatoria e commissioni, restituendo così un quadro completo del costo totale dell’operazione.

Secondo le rilevazioni di inizio 2025, i migliori tassi disponibili per questa tipologia di prodotto oscillano intorno al 5,4% - 7% di TAEG, a fronte di una media per i prestiti personali più elevata. Gli istituti finanziari sono tenuti per legge a non superare i tassi soglia anti-usura, fissati annualmente e consultabili presso Banca d’Italia.

Una caratteristica distintiva è rappresentata dalle agevolazioni INPS: i pensionati che scelgono banche o finanziarie convenzionate accedono a tassi più bassi rispetto al mercato libero. La convenzione prevede un tasso massimo annuo specifico, differenziato per classi di età e importi richiesti, sempre inferiore rispetto ai limiti stabiliti dalla normativa anti-usura. Tutti i dettagli sui tassi convenzionati sono pubblicati e aggiornati negli appositi avvisi di INPS.

Tra i fattori da considerare vi sono le variazioni di mercato: negli ultimi anni i tassi si sono stabilizzati, rendendo questa forma di finanziamento tra le più competitive per i pensionati che desiderano usufruire di condizioni chiare e predeterminate già dalla stipula del contratto.

Assicurazione obbligatoria e tutela per pensionati: proteggere se stessi e gli eredi

Il quadro normativo prevede la stipula obbligatoria di una polizza vita come misura di tutela fondamentale per chi richiede un finanziamento con quota della pensione. Questa assicurazione copre il rischio di decesso dell’intestatario prima dell’estinzione del debito, liberando gli eredi o i familiari dall’obbligo di rimborsare eventuali quote residue.

Il costo dell’assicurazione è incluso nell’importo complessivo del finanziamento, per permettere la trasparenza sui costi effettivi dell’operazione. Il premio viene generalmente calcolato in base all’età dell’assicurato, all’importo richiesto e alla durata del prestito. L’ente erogante non può concedere la somma in assenza di questa garanzia obbligatoria.

  • Protezione completa: in caso si verifichi l’evento coperto, la compagnia assicurativa si impegna a saldare il debito residuo nei confronti del finanziatore.
  • Tutela della famiglia: nessun onere grava sugli eredi, offrendo serenità nella gestione del patrimonio familiare.
  • Obbligatorietà prevista dalla normativa: la stipula della polizza è una condizione vincolante senza cui il contratto non può essere perfezionato.

Nei contratti stipulati da banche convenzionate con INPS, spesso è previsto che la stessa banca gestisca l’intero processo assicurativo. Tutti i dettagli sulle garanzie e le condizioni applicate devono essere chiaramente elencati nella documentazione precontrattuale.

Procedure e documentazione necessaria per richiedere la cessione del quinto

L’iter per accedere a questa forma di finanziamento è strutturato in fasi chiare e trasparenti. Dopo la scelta dell’istituto o dell’intermediario, il pensionato deve fornire tutta la documentazione richiesta. Gli elementi essenziali comprendono:

  • Documento d’identità valido
  • Codice fiscale
  • Cedolino della pensione più recente
  • Comunicazione di cedibilità rilasciata dall’ente previdenziale (richiesta spesso dall’INPS o direttamente dalla finanziaria se convenzionata)

Avviata la domanda, l’ente previdenziale calcola la quota massima cedibile e la comunica sia al richiedente sia all’istituto finanziario. Successivamente, la banca o la finanziaria procede alla valutazione della richiesta (verificando tutti i requisiti) e formula il contratto che riepiloga tutte le condizioni praticate: importo, durata, rata, tassi, tutte le spese e la copertura assicurativa.

Una volta stipulato, l’ente previdenziale viene notificato e provvede ad attivare le trattenute direttamente sull’importo erogato ogni mese. Nei casi di accordi con finanziarie convenzionate, parte della procedura può essere svolta direttamente dallo sportello della banca o dal consulente incaricato.

Principali offerte e condizioni attuali per la cessione del quinto della pensione (esempi 2025)

Nel 2025 il mercato delle offerte dedicate ai pensionati mostra diverse proposte con tassi competitivi e condizioni semplificate. Analizzando i preventivi per una rata di circa 300 euro su una pensione netta di 1.900 euro e durata del finanziamento di 10 anni, emergono tre delle principali soluzioni disponibili:

Istituto erogante Netto erogato TAEG Limite età
Sella Personal Credit 26.191,46 € 6,91% 80 anni e 6 mesi
@micoquinto easy 26.083,92 € 7,01% 80 anni
Capitalfin 25.865,45 € 7,20% 85 anni

I dati evidenziano come il tasso annuo effettivo globale vari in base all’istituto e all’età del richiedente. Le offerte si contraddistinguono per assenza di costi di istruttoria, nessun canone mensile o annuale, e le spese accessorie sono solitamente incluse nell’importo erogato. Per alcune soluzioni si prevede anche la firma digitale e l’apertura pratica interamente online, rendendo agevole la procedura anche a distanza.

Tra i vantaggi principali rientra la velocità di erogazione: in molti casi, una volta raccolta la documentazione, l’esito arriva entro pochi giorni lavorativi. La scelta della soluzione più adatta dipende da durata, età, importo desiderato e condizioni economiche offerte.

Risposte alle domande più frequenti sulla cessione del quinto ai pensionati

Tra i quesiti più frequenti emergono dubbi relativi a limiti di età, modalità di richiesta e requisiti oggettivi. Ecco le risposte alle domande più comuni formulate dai pensionati:

  • Qual è l’età massima per chiedere la cessione? La soglia varia tra 80 e 85 anni, a seconda dell’istituto e delle condizioni assicurative. È fondamentale verificare la scadenza prevista nel contratto rispetto all’età anagrafica.
  • Tutte le pensioni sono ammesse? No, alcune tipologie di prestazioni non sono cedibili (es. assegni sociali, pensioni di invalidità civile, integrazioni al minimo): occorre verificare l’elenco aggiornato presso l’INPS.
  • Cosa succede in caso di decesso? La polizza obbligatoria estingue il debito residuo; non grava alcun onere sugli eredi.
  • È possibile estinguere anticipatamente? Sì, si può rimborsare il debito prima della scadenza, con ricalcolo degli interessi e restituzione delle quote accessorie non maturate.
  • Quanti prestiti posso attivare? Si può richiedere una sola cessione per ciascun trattamento pensionistico cedibile: eventuali altri prestiti andranno a incidere sulla quota residua, sempre rispettando la soglia del quinto.
  • Quanto tempo serve per l’erogazione? Se la documentazione è completa, la liquidazione avviene in tempi rapidi, talvolta entro una settimana dall’approvazione definitiva.