Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Quali sono le polizze da scegliere se si vogliono dare soldi in eredità. Le caratteristiche che devono avere

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
polizze soldi eredita

Le migliori assicurazioni da stipulare per dare soldi in eredità in caso di morte: cosa prevedono, cosa garantiscono e le alternative

Quando si parla di protezione e sicurezza finanziaria per il futuro dei propri cari, le polizze vita rappresentano uno strumento efficace e versatile. Scegliere la giusta copertura assicurativa può garantire non solo tranquillità, ma anche una concreta protezione economica per i beneficiari designati in caso di eventi imprevisti. Comprendere quali sono le migliori polizze vita per trasferire denaro in eredità è fondamentale per una pianificazione patrimoniale consapevole.

La tranquillità di chi resta e la serenità di chi va via ma sa di lasciare abbastanza risorse economiche ai propri cari per vivere bene: è questo lo scopo di diverse polizze e assicurazioni sulla vita che sempre più persone decidono di sottoscrivere. Esistono diversi prodotti di tal genere che garantiscono sicurezza ma che prevedono condizioni e caratteristiche differenti.

Le polizze vita come strumenti ottimali per trasferire capitali in eredità

Le migliori assicurazioni che si possono stipulare per garantire un capitale in eredità sono le cosiddette polizze temporanee caso morte. Si tratta di prodotti che prevedono il pagamento di una somma annuale, forniscono una copertura dalla premorienza con l'erogazione di un capitale in caso di morte e la cifra di liquidazione finale dipende dal premio pagato.

Il premio della polizza varia in base all'età dell'assicurato. Per esempio, se si stipula una polizza di questo tipo a 39 anni per un capitale di 150mila euro, si pagano circa 45 euro al mese per almeno 20 anni, poi il premio mensile si riduce perché aumenta l'età dell'assicurato. Man mano che l'età avanza, infatti, l'entità del premio mensile da pagare si riduce.

La polizza che si stipula può essere destinata a uno o più beneficiari chiaramente indicati nel contratto, e si possono modificare in qualsiasi momento, indipendentemente dalla cosiddetta quota legittima di eredità che spetta agli eredi diretti.

La flessibilità nella designazione dei beneficiari

Le assicurazioni sulla vita possono essere stipulate non solo per coniuge e figli, come sarebbe più ovvio e semplice pensare, ma anche a favore di conviventi con cui non si è mai contratto matrimonio, amici particolari, o solo per un fratello, e persino a favore di organizzazioni o istituzioni. Questa flessibilità nella scelta dei beneficiari rappresenta uno dei principali vantaggi delle polizze vita come strumento di pianificazione successoria.

Inoltre, la designazione del beneficiario può avvenire in diversi modi:

  • nel contratto di assicurazione al momento della stipula
  • con successiva dichiarazione scritta comunicata all'assicuratore
  • per testamento

I principali vantaggi delle polizze vita come strumenti successori

I grandi vantaggi delle polizze vita per trasferire denaro in eredità sono i seguenti:
  • sono esenti dall'imposta di successione (anche per i non parenti)
  • sono impignorabili
  • insequestrabili
  • prevedono rapidità nell'erogazione delle somme agli eredi che, invece, devono per legge attendere mesi, se non anni, per la chiusura della successione che per la divisione beni e della liquidità del de cuius.
Generalmente, infatti, la liquidazione della somma prevista di una polizza vita avviene in un tempo massimo di circa 30 giorni e si tratta di una grande convenienza perché i soldi avuti possono essere usati proprio per pagare le imposte di successione o le prime spese della famiglia superstite.

L'importanza di comunicare l'esistenza della polizza

Precisiamo che nel caso di stipula della polizza è sempre bene comunicarne l'esistenza a un soggetto fidato, in modo da poter richiedere il capitale assicurato alla compagnia quando si verifica la scomparsa dell'intestatario. Questo passaggio è essenziale per evitare che la polizza diventi "dormiente", ovvero che giaccia non riscossa perché i beneficiari non sono a conoscenza della sua esistenza.

Per garantire che i beneficiari ricevano effettivamente il capitale, è consigliabile:

  • Indicare i beneficiari con nome e cognome specifici, evitando formule generiche
  • Fornire alla compagnia assicurativa informazioni aggiornate per rintracciare i beneficiari
  • Eventualmente incaricare una terza persona, come un notaio, di informare i beneficiari al verificarsi dell'evento assicurato

Alternative alle polizze vita per trasferire denaro in eredità

Ci sono dei prodotti finanziari che sono delle alternative alle polizze vita e permettono di dare soldi in eredità, non per forza in egual maniera agli eredi legittimi, che non prevedono il pagamento della tassa di successione e sono una garanzia di liquidità per chi resta.

Si tratta dei titoli di Stato ed equiparati, come per esempio i Bot, buoni ordinari del Tesoro, o i Certificati di Credito del Tesoro (Ccteu), i cui soldi possono essere tranquillamente destinati anche a chi non rientra nell'asse ereditario.

A differenza, però, della polizza vita Tcm, non si ha l'accesso così immediato al capitale, non garantendo al beneficiario di avere denaro liquido in tempi molto brevi.

Caratteristiche principali delle polizze vita per finalità successorie

Per scegliere la migliore polizza vita da utilizzare come strumento successorio, è importante conoscere le caratteristiche fondamentali che determinano l'efficacia di questo strumento:

Tipologie di polizze vita con finalità successorie

Le polizze vita si suddividono in tre categorie principali:

  • Polizze caso morte: garantiscono un capitale o una rendita ai beneficiari in caso di decesso dell'assicurato
  • Polizze caso vita: prevedono l'erogazione di un capitale o una rendita se l'assicurato è in vita a una determinata scadenza
  • Polizze miste: combinano le caratteristiche delle due precedenti, garantendo protezione sia in caso di morte che di sopravvivenza dell'assicurato
Per chi desidera trasferire capitali in eredità, le polizze caso morte rappresentano la soluzione più appropriata, in particolare le polizze temporanee caso morte (TCM) o le polizze a vita intera. Quest'ultima tipologia non ha un termine prefissato, ma dura per tutta la vita dell'assicurato, e la prestazione viene erogata dopo la sua morte ai beneficiari indicati in polizza.

Ruolo dei soggetti coinvolti nella polizza vita

Per comprendere appieno il funzionamento di questi strumenti, è importante distinguere i ruoli dei soggetti coinvolti:

  • Contraente: stipula l'assicurazione e paga il premio
  • Assicurato: la persona sulla cui vita viene stipulato il contratto
  • Beneficiario: chi riceverà la prestazione dell'impresa di assicurazione
In alcuni casi, contraente e assicurato possono essere la stessa persona, mentre il beneficiario è spesso un soggetto diverso. È importante sottolineare che il beneficiario acquisisce un diritto proprio ai vantaggi dell'assicurazione, indipendentemente dai diritti successori.

Aspetti fiscali e successori delle polizze vita

Una delle caratteristiche più vantaggiose delle polizze vita utilizzate come strumento di pianificazione successoria è il trattamento fiscale privilegiato:

Rapporto con l'asse ereditario

Il diritto al pagamento della somma assicurata è un diritto proprio del beneficiario, derivante esclusivamente dal contratto di assicurazione, e non implica alcuna partecipazione del beneficiario all'eredità. Questo significa che le somme dovute dalla compagnia assicurativa al beneficiario in caso di morte dell'assicurato non ricadono nella successione e non rientrano nell'asse ereditario del defunto.

Tuttavia, è importante notare che la giurisprudenza ha stabilito alcune condizioni in presenza delle quali l'erede potrebbe legittimamente impugnare la polizza vita. In particolare, quando il beneficiario è una persona che non ha diritto a ricevere sostegno economico dal contraente, si considera che la polizza assicurativa abbia scopo di liberalità, costituendo quindi una donazione indiretta. In questi casi, i premi versati dal contraente sono considerati donazioni effettuate in favore dei futuri beneficiari e devono essere inclusi nel calcolo della massa ereditaria per verificare eventuali lesioni di legittima.

Protezione dei diritti dei legittimari

Gli eredi legittimari - coniuge, figli e ascendenti - possono agire in giudizio per il recupero dal beneficiario, nel caso in cui la polizza vita leda la quota legittima di eredità a loro riservata per legge. Questo è possibile limitatamente ai premi versati, poiché la polizza vita caso morte costituisce una donazione indiretta.

È importante comprendere che anche se il capitale assicurato non entra nell'asse ereditario, i premi versati dal contraente possono essere considerati per il calcolo della quota disponibile e della legittima.

Come sbloccare i fondi della polizza vita dopo il decesso dell'assicurato

Per ricevere il capitale assicurato dopo il decesso dell'assicurato, i beneficiari devono seguire una procedura specifica:

  1. Comunicare alla compagnia assicurativa l'avvenuto decesso dell'assicurato
  2. Presentare la documentazione richiesta, che solitamente include:
    • Certificato di morte dell'assicurato
    • Documentazione che attesti la qualità di beneficiario
    • Eventuali altri documenti richiesti dalla compagnia
  3. Attendere la verifica da parte della compagnia assicurativa
  4. Ricevere il capitale assicurato, generalmente entro 30 giorni dalla presentazione della documentazione completa
È importante essere consapevoli che il diritto alla prestazione si prescrive in dieci anni dal momento in cui si verifica l'evento (il decesso dell'assicurato). Se la richiesta non viene presentata entro questo termine, si perde ogni diritto nei confronti della compagnia assicurativa.

Differenze tra successione testamentaria e polizza vita

È fondamentale comprendere le differenze tra una successione testamentaria e una polizza vita per fare scelte consapevoli:

Aspetto Successione testamentaria Polizza vita
Tempi di liquidazione Mesi o anni Circa 30 giorni
Imposta di successione Applicabile Esente
Pignorabilità Possibile Impignorabile
Quota di legittima Da rispettare Non vincolata (solo i premi versati sono considerati)
Flessibilità nella scelta dei beneficiari Limitata dalla legge Ampia

Considerazioni per una scelta consapevole della polizza vita

Prima di stipulare una polizza vita con finalità successorie, è importante valutare alcuni aspetti chiave:

Analisi delle proprie esigenze e obiettivi

Riflettere sulla propria situazione e valutare quali sono le proprie esigenze è il primo passo. Se si desidera tutelare la propria famiglia da eventuali problemi finanziari per una prematura scomparsa, una polizza caso morte può essere la soluzione ideale. Se invece si punta a garantirsi un reddito integrativo, si possono scegliere prodotti di investimento o di risparmio che prevedono il pagamento di un capitale o di una rendita alla scadenza del contratto.

Valutazione del proprio profilo di rischio

Non tutte le polizze garantiscono la restituzione del capitale investito. È importante valutare la propria propensione al rischio e scegliere il prodotto assicurativo più adatto. Chi ha una bassa propensione al rischio potrebbe preferire polizze rivalutabili, mentre chi ha una maggiore propensione al rischio potrebbe orientarsi verso polizze unit linked.

Analisi delle proprie capacità finanziarie

È essenziale considerare il proprio patrimonio, il proprio reddito, le eventuali spese periodiche e l'arco temporale previsto per valutare se si è in grado di pagare i premi con regolarità. Ricordiamo che alla determinazione del premio concorrono molti fattori, quali l'età dell'assicurato, il suo stato di salute, le sue abitudini di vita, il lavoro svolto, e così via.

In ogni caso, è consigliabile farsi consigliare da un intermediario assicurativo di fiducia per trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze specifiche.

Leggi anche