Le migliori assicurazioni da stipulare per dare soldi in eredità in caso di morte: cosa prevedono, cosa garantiscono e le alternative
Quando si parla di protezione e sicurezza finanziaria per il futuro dei propri cari, le polizze vita rappresentano uno strumento efficace e versatile. Scegliere la giusta copertura assicurativa può garantire non solo tranquillità, ma anche una concreta protezione economica per i beneficiari designati in caso di eventi imprevisti. Comprendere quali sono le migliori polizze vita per trasferire denaro in eredità è fondamentale per una pianificazione patrimoniale consapevole.
La tranquillità di chi resta e la serenità di chi va via ma sa di lasciare abbastanza risorse economiche ai propri cari per vivere bene: è questo lo scopo di diverse polizze e assicurazioni sulla vita che sempre più persone decidono di sottoscrivere. Esistono diversi prodotti di tal genere che garantiscono sicurezza ma che prevedono condizioni e caratteristiche differenti.
Le migliori assicurazioni che si possono stipulare per garantire un capitale in eredità sono le cosiddette polizze temporanee caso morte. Si tratta di prodotti che prevedono il pagamento di una somma annuale, forniscono una copertura dalla premorienza con l'erogazione di un capitale in caso di morte e la cifra di liquidazione finale dipende dal premio pagato.
Il premio della polizza varia in base all'età dell'assicurato. Per esempio, se si stipula una polizza di questo tipo a 39 anni per un capitale di 150mila euro, si pagano circa 45 euro al mese per almeno 20 anni, poi il premio mensile si riduce perché aumenta l'età dell'assicurato. Man mano che l'età avanza, infatti, l'entità del premio mensile da pagare si riduce.
La polizza che si stipula può essere destinata a uno o più beneficiari chiaramente indicati nel contratto, e si possono modificare in qualsiasi momento, indipendentemente dalla cosiddetta quota legittima di eredità che spetta agli eredi diretti.
Le assicurazioni sulla vita possono essere stipulate non solo per coniuge e figli, come sarebbe più ovvio e semplice pensare, ma anche a favore di conviventi con cui non si è mai contratto matrimonio, amici particolari, o solo per un fratello, e persino a favore di organizzazioni o istituzioni. Questa flessibilità nella scelta dei beneficiari rappresenta uno dei principali vantaggi delle polizze vita come strumento di pianificazione successoria.
Inoltre, la designazione del beneficiario può avvenire in diversi modi:
Precisiamo che nel caso di stipula della polizza è sempre bene comunicarne l'esistenza a un soggetto fidato, in modo da poter richiedere il capitale assicurato alla compagnia quando si verifica la scomparsa dell'intestatario. Questo passaggio è essenziale per evitare che la polizza diventi "dormiente", ovvero che giaccia non riscossa perché i beneficiari non sono a conoscenza della sua esistenza.
Per garantire che i beneficiari ricevano effettivamente il capitale, è consigliabile:
Si tratta dei titoli di Stato ed equiparati, come per esempio i Bot, buoni ordinari del Tesoro, o i Certificati di Credito del Tesoro (Ccteu), i cui soldi possono essere tranquillamente destinati anche a chi non rientra nell'asse ereditario.
A differenza, però, della polizza vita Tcm, non si ha l'accesso così immediato al capitale, non garantendo al beneficiario di avere denaro liquido in tempi molto brevi.
Per scegliere la migliore polizza vita da utilizzare come strumento successorio, è importante conoscere le caratteristiche fondamentali che determinano l'efficacia di questo strumento:
Le polizze vita si suddividono in tre categorie principali:
Per comprendere appieno il funzionamento di questi strumenti, è importante distinguere i ruoli dei soggetti coinvolti:
Una delle caratteristiche più vantaggiose delle polizze vita utilizzate come strumento di pianificazione successoria è il trattamento fiscale privilegiato:
Il diritto al pagamento della somma assicurata è un diritto proprio del beneficiario, derivante esclusivamente dal contratto di assicurazione, e non implica alcuna partecipazione del beneficiario all'eredità. Questo significa che le somme dovute dalla compagnia assicurativa al beneficiario in caso di morte dell'assicurato non ricadono nella successione e non rientrano nell'asse ereditario del defunto.
Tuttavia, è importante notare che la giurisprudenza ha stabilito alcune condizioni in presenza delle quali l'erede potrebbe legittimamente impugnare la polizza vita. In particolare, quando il beneficiario è una persona che non ha diritto a ricevere sostegno economico dal contraente, si considera che la polizza assicurativa abbia scopo di liberalità, costituendo quindi una donazione indiretta. In questi casi, i premi versati dal contraente sono considerati donazioni effettuate in favore dei futuri beneficiari e devono essere inclusi nel calcolo della massa ereditaria per verificare eventuali lesioni di legittima.
Gli eredi legittimari - coniuge, figli e ascendenti - possono agire in giudizio per il recupero dal beneficiario, nel caso in cui la polizza vita leda la quota legittima di eredità a loro riservata per legge. Questo è possibile limitatamente ai premi versati, poiché la polizza vita caso morte costituisce una donazione indiretta.
È importante comprendere che anche se il capitale assicurato non entra nell'asse ereditario, i premi versati dal contraente possono essere considerati per il calcolo della quota disponibile e della legittima.
Per ricevere il capitale assicurato dopo il decesso dell'assicurato, i beneficiari devono seguire una procedura specifica:
È fondamentale comprendere le differenze tra una successione testamentaria e una polizza vita per fare scelte consapevoli:
Aspetto | Successione testamentaria | Polizza vita |
Tempi di liquidazione | Mesi o anni | Circa 30 giorni |
Imposta di successione | Applicabile | Esente |
Pignorabilità | Possibile | Impignorabile |
Quota di legittima | Da rispettare | Non vincolata (solo i premi versati sono considerati) |
Flessibilità nella scelta dei beneficiari | Limitata dalla legge | Ampia |
Prima di stipulare una polizza vita con finalità successorie, è importante valutare alcuni aspetti chiave:
Riflettere sulla propria situazione e valutare quali sono le proprie esigenze è il primo passo. Se si desidera tutelare la propria famiglia da eventuali problemi finanziari per una prematura scomparsa, una polizza caso morte può essere la soluzione ideale. Se invece si punta a garantirsi un reddito integrativo, si possono scegliere prodotti di investimento o di risparmio che prevedono il pagamento di un capitale o di una rendita alla scadenza del contratto.
Non tutte le polizze garantiscono la restituzione del capitale investito. È importante valutare la propria propensione al rischio e scegliere il prodotto assicurativo più adatto. Chi ha una bassa propensione al rischio potrebbe preferire polizze rivalutabili, mentre chi ha una maggiore propensione al rischio potrebbe orientarsi verso polizze unit linked.
È essenziale considerare il proprio patrimonio, il proprio reddito, le eventuali spese periodiche e l'arco temporale previsto per valutare se si è in grado di pagare i premi con regolarità. Ricordiamo che alla determinazione del premio concorrono molti fattori, quali l'età dell'assicurato, il suo stato di salute, le sue abitudini di vita, il lavoro svolto, e così via.
In ogni caso, è consigliabile farsi consigliare da un intermediario assicurativo di fiducia per trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze specifiche.