La nuova misura di incentivo pubblico rivolta ai giovani del Centro e Nord Italia si inserisce nell’ambito delle politiche attive del lavoro come risposta alle esigenze emergenti del mercato, facendo leva su strumenti mirati e finanziamenti innovativi. L’iniziativa offre un’opportunità concreta a chi intende avviare attività autonome, professionali o imprenditoriali, con particolare attenzione all’inclusione dei soggetti in condizioni di marginalità o vulnerabilità. Il motore di questo intervento risiede nel combinare sostegno finanziario e percorsi di accompagnamento, favorendo un ambiente competitivo ed evolutivo.
Voucher a fondo perduto e contributi di investimento sono previsti per coprire le spese di avvio e sviluppo d’impresa. La misura interviene con strumenti di agevolazione trasparenti, seguendo criteri di selettività per garantire la sostenibilità delle iniziative emergenti. Il coinvolgimento di enti specializzati, come Invitalia e l’Ente Nazionale per il Microcredito, consolida il supporto sia sotto il profilo finanziario che formativo.
L’implementazione di questa iniziativa è strettamente legata agli obiettivi europei di rafforzamento occupazionale e alla promozione di una nuova generazione imprenditoriale capace di rispondere alle sfide della trasformazione digitale e della sostenibilità. Attraverso una dotazione finanziaria significativa e procedure accessibili, si intende favorire la crescita di nuove imprese, tenendo conto delle peculiarità economiche dei territori interessati.
La disciplina che regola le nuove misure di autoimpiego per il Centro-Nord Italia prende origine dall’articolo 17 del Decreto-Legge 60/2024, successivamente convertito in Legge 95/2024, che ha delineato struttura, ammissibilità e criteri operativi dell’intervento. Il quadro normativo nazionale si integra con le direttive sovranazionali e con la logica di cofinanziamento europeo tramite i fondi del PNRR e del FSE+, assicurando il raccordo tra politiche strategiche italiane ed europee per la promozione del lavoro giovanile e autonomo.
La misura in commento opera in regime di de minimis, in applicazione del regolamento UE 2831/2023 che disciplina la concessione di aiuti di Stato di importo limitato, facilitandone la gestione burocratico-amministrativa. In tal modo è possibile snellire i processi autorizzativi per le microimprese e le startup, con un impatto diretto sullo sviluppo di nuove attività senza distorsioni della concorrenza nel mercato unico.
La governance della misura si esplica attraverso la sinergia tra diversi soggetti pubblici: Invitalia agisce come soggetto attuatore per la selezione e l’erogazione delle agevolazioni mentre l’Ente Nazionale per il Microcredito coordina i percorsi di formazione e accompagnamento. Tale assetto garantisce una regia istituzionale che rispetta i vincoli delle milestone europee e promuove elevati standard di trasparenza e integrità nel processo di valutazione e gestione.
Il collegamento tra normativa nazionale e orientamenti europei si manifesta nella tracciabilità dei finanziamenti, nella vigilanza sulle procedure e nel rispetto delle tempistiche previste, assicurando la piena coerenza fra indirizzi comunitari e regolamenti pubblici italiani.
L’accesso agli incentivi è riservato a una fascia di popolazione ben definita sulla base di criteri anagrafici e di condizione sociale o lavorativa. I beneficiari del sostegno sono principalmente giovani con età compresa tra i 18 anni compiuti e i 35 non ancora compiuti, con particolare attenzione a coloro che si trovano in situazioni di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione. Tra questi, rientrano anche i soggetti disoccupati, inoccupati e inattivi, inclusi i partecipanti ai percorsi GOL. Sono ammesse persone fisiche o giuridiche che desiderano avviare una nuova attività in forma autonoma o imprenditoriale, anche sotto forma di impresa individuale, società di persone, società di capitali, cooperative e società tra professionisti. Possono accedere anche coloro che abbiano già in corso l’iscrizione a ordini o collegi professionali, a patto che non siano titolari o soci di imprese con il medesimo codice Ateco fino alla terza cifra, nei sei mesi antecedenti la domanda.
Tra le categorie considerate, particolare rilevanza assumono i giovani caratterizzati da difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, ovvero coloro per i quali le politiche attive riescono a colmare un divario di opportunità rispetto al resto della popolazione. L’iniziativa include quindi:
Nel caso di società collettive, viene richiesta la permanenza della gestione e del controllo effettivo in capo ai beneficiari diretti per almeno tre anni dall’avvio dell’iniziativa. Ciò tutela la finalità occupazionale e favorisce la coerenza con gli obiettivi di inclusione, limitando il rischio di operazioni meramente speculative o non conformi all’impianto normativo.
L’agevolazione sostiene una varietà di iniziative che ruotano attorno all’avvio di nuove attività economiche sia in forma individuale che collettiva. Sono eleggibili progetti orientati al lavoro autonomo tramite apertura di partita IVA, alla costituzione di imprese individuali e alla formazione di società tra professionisti, società di persone, capitali e cooperative. Ciascuna di queste opzioni permette un ampio ventaglio di possibilità operative per i destinatari degli incentivi.
Non sono previste limitazioni settoriali esplicite, tuttavia, i regolamenti di attuazione potrebbero dettagliare successivamente le attività non incentivate. Focalizzazione strategica è accordata alle iniziative che apportano elementi di innovazione tecnologica, digitalizzazione e sostenibilità, in linea con gli indirizzi delle politiche europee e nazionali in materia di sviluppo e coesione.
I soggetti che intendono beneficiare delle agevolazioni devono rispettare precisi criteri di ammissibilità, fissati per garantire la correttezza del processo selettivo. La normativa prevede il possesso della Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro, necessaria per attestare lo stato di disoccupazione o inattività all’atto della domanda. Eventuali condizioni aggiuntive, come una specifica attestazione di marginalità sociale o vulnerabilità, sono richieste in caso di percorsi previsti dal Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro.
I candidati devono essere residenti nelle aree geografiche specificate dalla misura e dimostrare, tramite opportuna documentazione, la sussistenza di tutti i requisiti richiesti. Ulteriori criteri di selezione possono essere introdotti dai provvedimenti attuativi, con riferimento specifico alla sostenibilità e all’innovatività del progetto presentato.
Gli strumenti previsti dalla misura comprendono due canali di sostegno distinti, erogati in regime de minimis, al fine di offrire un supporto calibrato in base alla tipologia e alla dimensione dell’iniziativa.
Ulteriori caratteristiche rilevanti prevedono la cumulabilità degli incentivi con altri contributi pubblici, nei limiti stabiliti dalla normativa europea, e l’inclusione dei servizi di tutoring obbligatorio del valore di 5.000 euro all’interno del pacchetto agevolativo. I servizi di assistenza e formazione forniti dagli enti attuatori sono contabilizzati tra i vantaggi offerti ai beneficiari, assicurando un accompagnamento non solo finanziario ma anche organizzativo e gestionale.
La seguente tabella offre una panoramica degli importi e delle modalità di erogazione previsti:
Tipologia | Importo massimo | Percentuale copertura |
Voucher | 30.000-40.000 € | 100% |
Contributo a fondo perduto | 120.000 € | 65% |
Contributo a fondo perduto | 200.000 € | 60% |
Le spese considerate idonee riguardano specificamente investimenti funzionali allo sviluppo e al consolidamento dell’impresa o dell’attività professionale. Sono tipicamente riconosciute ammissibili:
Non sono ammesse le seguenti voci di spesa:
L’ambito territoriale dell’intervento è definito con precisione, includendo le principali regioni del Centro e Nord Italia. Sono ammesse a partecipare le iniziative localizzate nelle seguenti realtà amministrative:
Sono inclusi sia i capoluoghi di regione sia i territori periferici e montani, favorendo la partecipazione di progetti sia nelle aree urbane che in quelle a minor densità demografica. Ai fini dell’ammissibilità, la sede operativa deve essere situata in uno dei territori elencati, come evidenziato dai regolamenti attuativi della misura.
Le procedure per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni si svolgono esclusivamente online tramite la piattaforma digitale predisposta da Invitalia. È richiesto l’uso di credenziali personali con autenticazione SPID, Carta d’Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi, garantendo così sicurezza nell’identificazione del richiedente. La domanda deve essere firmata digitalmente dal titolare, o dal rappresentante legale per le società.
La valutazione delle istanze si distribuisce in più fasi:
In caso di esito positivo, il termine per la concessione delle agevolazioni è di novanta giorni dalla presentazione, fatte salve eventuali richieste di integrazione documentale che sospendono i termini fino al completamento della domanda. Le istanze sono valutate secondo una logica a sportello, quindi in ordine cronologico di ricezione fino a esaurimento delle risorse disponibili.
L’avvio dei lavori e delle spese è consentito solo dopo la trasmissione della domanda; inoltre, per essere ammesse, le attività non devono risultare operative prima dei trenta giorni precedenti la presentazione. Tempistiche e dettagli documentali sono resi noti dai provvedimenti direttoriali successivi, consultabili sui siti istituzionali di riferimento.
L’elenco dei documenti da allegare alla domanda è specificato nei provvedimenti direttoriali pubblicati dopo l’emanazione della misura. Tra le attestazioni regolarmente previste spiccano: documento di identità valido, dichiarazione sostitutiva per lo stato di disoccupazione, eventuali certificazioni di marginalità o vulnerabilità sociale e, per le società, statuto e visura camerale aggiornata. È generalmente richiesta la Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio per l’assolvimento dei vincoli previsti dall’avviso pubblico.
Il piano d’impresa funge da elemento centrale nell’analisi del merito progettuale. Si articola in sezioni tecniche e descrittive volte a illustrare la coerenza tra il fabbisogno finanziario e la strategia di sviluppo dell’attività, evidenziando punti di forza, obiettivi e livelli di rischio connessi all’iniziativa.
L’intervento si caratterizza per una componente di supporto concreta che integra la dimensione economica con una proposta strutturata di formazione, accompagnamento e tutoring. I percorsi formativi sono organizzati dall’Ente Nazionale per il Microcredito e dagli altri soggetti esecutori territoriali, specializzati nello sviluppo di competenze gestionali e imprenditoriali. Il valore complessivo dei servizi di tutoring, fissato in 5.000 euro per ciascun progetto, viene riconosciuto direttamente ai beneficiari e si articola in due macro-aree:
Questi servizi sono erogati sia nella fase pre-avvio, sia in fase di attuazione dei progetti, al fine di incrementare le probabilità di successo e garantire la massima efficacia dei contributi. La partecipazione ai percorsi formativi, sebbene non obbligatoria, consente di ottenere un punteggio aggiuntivo nella valutazione di merito.
Le attività di accompagnamento, inoltre, assicurano un monitoraggio costante dei progressi, offrendo soluzioni personalizzate sulle criticità operative rilevate e favorendo la costruzione di una base imprenditoriale solida per il futuro della nuova impresa o libera professione.
L’erogazione dei contributi è articolata secondo una modalità a stati di avanzamento lavori (SAL), che consente un controllo puntuale e una gestione trasparente delle risorse pubbliche. Dopo l’approvazione della domanda e la firma dell’atto di concessione, la prima tranche di pagamento viene corrisposta al raggiungimento di almeno il 30% delle spese previste, documentate tramite titoli di spesa validi. Il saldo finale viene erogato dopo la rendicontazione del completamento integrale dell’investimento, con verifica da parte di Invitalia della piena funzionalità dei beni e servizi acquisiti.
Tale assetto contribuisce a garantire la correttezza procedurale, il rispetto degli impegni assunti e la massima trasparenza nell’allocazione dei fondi pubblici destinati all’autoimpiego giovanile.
I progetti ammessi devono essere realizzati entro i termini previsti dalla misura: dodici mesi dalla data di concessione dell’agevolazione per le iniziative meno complesse, con possibilità di estensione fino a venti mesi per i programmi caratterizzati da maggiore articolazione o complessità. Durante la fase di attuazione e nei tre anni successivi all’ultimo titolo di spesa, sussistono obblighi stringenti per i beneficiari, come il mantenimento della sede operativa nei territori ammissibili e la persistenza del controllo societario in capo ai soggetti agevolati.
L’approccio selettivo e la combinazione tra incentivi economici e servizi strutturati lanciano un segnale di rinnovamento alle politiche per il lavoro e l’imprenditorialità giovanile. L’integrazione tra contributi a fondo perduto, voucher, percorsi formativi e strumenti di accompagnamento mira a garantire non solo la nascita di nuove iniziative ma anche la loro tenuta nel medio-lungo periodo, incidendo sui principali determinanti della crescita economica nelle regioni più avanzate del Paese.
Le prospettive evolutive sono legate anche alla capacità di diffusione delle best practice, all’attivazione di reti territoriali, all’adozione di modelli gestionali agili e a un monitoraggio efficace sia dell’impatto sociale sia dei risultati occupazionali raggiunti.