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Guida Resto al Sud 2.0 2025: chi può fare domanda, requisiti, istruzioni, regole e importi per mettersi in proprio

Resto al Sud 2.0 2025 rinnova le opportunità per chi desidera avviare un'attività nel Mezzogiorno: requisiti, novità, benefici previsti, categorie coinvolte, iter della domanda e consigli utili

Autore: Marcello Tansini
pubblicato il
Guida Resto al Sud 2.0 2025: chi può far

Resto al Sud 2.0 2025 è una risposta concreta alle esigenze di rilancio economico e di riduzione delle disuguaglianze territoriali nelle regioni meridionali e in alcune aree del Centro Italia. Il suo obiettivo è favorire la nascita e la crescita di nuove iniziative imprenditoriali da parte di giovani, donne e soggetti in condizione di vulnerabilità sociale o lavorativa, ponendo l'accento su innovazione, sostenibilità e inclusione.

  • Il sostegno finanziario copre spese legate all'avvio, ma è anche accompagnato da percorsi di formazione e tutoraggio, rafforzando le competenze imprenditoriali e supportando i beneficiari nelle fasi di pianificazione e realizzazione.
  • La misura mira a valorizzare filiere strategiche come la transizione digitale, l’economia verde, il turismo sostenibile e l’agroalimentare, selezionando i progetti con maggiore capacità di generare occupazione e sviluppo locale.
  • Un aspetto distintivo risiede nell’offerta di strumenti differenziati, come voucher e contributi a fondo perduto,  al fine di garantire equità di accesso e impatto reale sulle comunità target.

Cos’è Resto al Sud 2.0: quadro normativo, finalità e differenze tra versione classica e 2.0

Il quadro normativo della versione 2.0 affonda le sue radici nel Decreto Coesione 2024, integrandosi con le linee strategiche della politica di coesione europea per il settennio 2021–2027 e con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. A differenza della versione originaria, l'impostazione attuale estende l’approccio dall’incentivo alla startup fino all’accompagnamento nella crescita, integrando strumenti multilivello e un forte orientamento al sostegno di categorie specifiche, come giovani under 35, donne e soggetti svantaggiati.

  • Le finalità principali restano la promozione dell’autoimpiego giovanile, la riduzione dei divari economici territoriali e il rafforzamento del tessuto imprenditoriale locale, ma si aggiunge una dimensione di inclusione sociale, grazie a percorsi di formazione e tutoraggio obbligatori per alcune categorie di beneficiari.
  • Sotto il profilo operativo, la versione 2.0 si distingue per la possibilità di scegliere tra strumenti di agevolazione diversi: voucher immediati (fino a 50.000 euro) o un contributo a fondo perduto calcolato in percentuale sulle spese d’investimento, senza obbligo di debito bancario per molte tipologie di beneficiari.
  • Mentre la formula tradizionale prevedeva un mix tra fondo perduto e credito agevolato con restituzione rateale, il nuovo impianto normativo azzera il rischio finanziario per i target prioritari, con particolare attenzione a chi non può accedere al credito bancario.
  • L’accessibilità si amplia anche a livello territoriale, includendo numerosi comuni del Centro-Italia colpiti da eventi sismici, oltre alle isole minori e alle aree a rischio spopolamento.

La gestione della misura resta affidata a Invitalia che, attraverso una piattaforma digitale semplificata e con tempi di istruttoria ridotti, si occupa della valutazione progettuale e dell’erogazione delle agevolazioni. L’insieme delle novità introdotte risponde a un’esigenza di maggiore efficacia e trasparenza nei processi di selezione e supporto alle imprese emergenti nelle aree target.

A chi è destinato Resto al Sud 2.0: requisiti anagrafici, territoriali e soggettivi

La platea di destinatari della misura 2.0 è delineata da criteri anagrafici, territoriali e soggettivi precisi. Il requisito di età resta centrale: possono accedere i soggetti tra i 18 anni già compiuti e i 55 anni non ancora compiuti al momento della presentazione della domanda. In alcune aree colpite da eventi sismici (24 comuni con elevata percentuale di inagibilità edilizia in Lazio, Marche, Umbria) il limite anagrafico può essere superato, ampliando la possibilità anche a chi ha più di 55 anni.

  • Residenza e trasferimento: la residenza nelle regioni del Mezzogiorno, nei comuni del cratere sismico o nelle isole minori ammesse è obbligatoria. Chi non è residente ma desidera presentare domanda deve impegnarsi formalmente a trasferirsi nel territorio individuato entro 60 giorni dall’eventuale approvazione (120 giorni se residente all’estero).
  • Soggettività e inquadramento professionale: sono ammesse domande sia da persone fisiche che intendono costituire impresa, sia da imprese già create dopo il 21 giugno 2017. Ammessi anche liberi professionisti individuali o organizzati in forma societaria, purché non abbiano partita IVA per attività analoghe nei 12 mesi precedenti.
  • Esclusioni: è preclusa la partecipazione a chi ha già beneficiato, negli ultimi tre anni, di altri incentivi nazionali sull’autoimprenditorialità, e a chi ha attiva una partita IVA riferita a settori analoghi.
  • Vincolo di attività e rapporti lavorativi: non deve esistere, durante il periodo di agevolazione, alcun rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Inoltre, non bisogna risultare titolari di imprese attive alla data del 21 giugno 2017.
  • Tipologie di beneficiari: tra i beneficiari potenziali si annoverano imprese individuali, società di persone, società di capitali, cooperative e società tra professionisti. In tutti i casi, la costituenda impresa deve essere formalizzata entro 60 giorni dall’approvazione (120 per residenti all’estero).

Uno specifico approfondimento riguarda la sottocategoria dedicata agli under 35 in condizioni di vulnerabilità o disoccupazione, che devono soddisfare ulteriori criteri, tra cui il possesso di specifica formazione e la partecipazione a percorsi di tutoraggio.

Novità 2025 e principale quadro di aggiornamento dopo il Decreto Coesione

Le innovazioni introdotte dal nuovo assetto risultante dal Decreto Coesione 2024 delineano una trasformazione profonda nella struttura della misura. Spicca la determina introduzione di voucher alternativi per investimenti fino a 50.000 euro destinati a beni e servizi tecnologici o innovativi, particolarmente rivolti ai progetti con forte caratterizzazione digitale o sostenibile. Parallelamente, viene ridefinito il meccanismo delle percentuali di fondo perduto, che salgono fino al 75% delle spese ammissibili per investimenti fino a 120.000 euro, con una progressiva riduzione per cifre superiori ma sempre mantenendo un ampio supporto a fondo perduto.

  • La dotazione finanziaria per il 2025 vede uno stanziamento aggiuntivo consistente, intorno ai 445 milioni di euro, ampliando notevolmente la platea beneficiaria.
  • È ampliata anche l’estensione territoriale, sia alle isole minori sia ai comuni del cratere sismico.
  • Le procedure sono state digitalizzate e semplificate, con una piattaforma unica su Invitalia.
  • Si prevede maggiore integrazione con ulteriori strumenti regionali e nazionali e possibilità di cumulo con fondi del PNRR.

Tra i cambiamenti si evidenziano: tempi di istruttoria più rapidi, possibilità di accesso senza limiti di età in alcune zone specifiche e una forte attenzione ai progetti imprenditoriali che assicurano impatti occupazionali o sociali rilevanti. Resta tuttavia centrale la verifica della qualità progettuale e della sostenibilità economico-finanziaria, parametri che guidano la selezione delle proposte.

Tipi di agevolazioni, importi e modalità di finanziamento previsti dalla misura

Il sistema delle agevolazioni si articola in più modalità, offrendo strumenti flessibili calibrati sulle esigenze e sul profilo dei beneficiari. Le principali tipologie prevedono:

  • Voucher a fondo perduto, riservati ai progetti ad alto tasso di innovazione digitale, sostenibilità ambientale o impatto sociale, con importi compresi tra 40.000 e 50.000 euro. Il voucher copre integralmente il valore della spesa e viene erogato in un’unica soluzione, agevolando avvio e liquidità iniziale.
  • Contributi a fondo perduto proporzionali: per progetti fino a 120.000 euro viene riconosciuta una copertura fino al 75% dell’investimento, mentre per importi superiori la copertura scende di qualche punto percentuale (ad esempio 70% per investimenti tra 120.000 e 200.000 euro). La parte restante è a carico del beneficiario, anche mediante autofinanziamento o apporto di capitale.
  • Per la versione classica resta attivo il meccanismo della doppia componente: 50% fondo perduto e 50% finanziamento agevolato a tasso zero, garantito dal Fondo PMI e rateale fino a 8 anni (con due anni di preammortamento).

La tabella seguente riassume i principali importi massimi finanziabili:

Tipologia Importo massimo
Imprese individuali 60.000 €
Società (fino a 4 soci) 200.000 €
Voucher imprese digitali fino a 50.000 €

Le modalità di finanziamento e liquidazione prevedono erogazioni agevolate, senza obbligo di accensione del debito bancario (per 2.0), e possibilità di richiedere il saldo a stati di avanzamento lavori documentati. Per la quota classica resta l’intervento obbligatorio del circuito bancario accreditato Invitalia–ABI, mentre per la nuova versione è incentivato l’utilizzo diretto dei fondi e strumenti di supporto per la gestione finanziaria.

Spese ammissibili e settori finanziabili: cosa si può e cosa non si può finanziare

La misura prevede una dettagliata selezione delle spese ammissibili e una chiara definizione dei settori che possono accedere al finanziamento. Rientrano nel perimetro delle spese consentite:

  • Ristrutturazione e manutenzione straordinaria di immobili, con un tetto massimo pari al 30% del programma finanziato (ad esclusione delle spese di progettazione).
  • Acquisto di macchinari, attrezzature, programmi informatici e servizi per tecnologie, purché nuovi di fabbrica e inerenti l’attività progettuale.
  • Spese di gestione essenziali, come materie prime, materiali di consumo, canoni di affitto e leasing, fino al 20% dell’intero piano economico presentato.

Non sono ammissibili le spese di progettazione e promozione, i costi per consulenze e per personale dipendente, le attività di ricerca e sviluppo e ogni spesa non strettamente funzionale alla messa in opera del progetto imprenditoriale.

I settori finanziabili includono:

  • Industria e artigianato
  • Servizi alle imprese e alle persone, tra cui il turismo
  • Attività libero-professionali, sia individuali sia in forma societaria

Sono esplicitamente escluse le attività agricole e commerciali, a meno che non siano integrate in filiere innovative e ad altro valore aggiunto, secondo le specifiche indicazioni presenti nelle circolari interpretative e negli allegati al bando.

Le iniziative ammissibili devono risultare originali, coerenti con le priorità di sviluppo sostenibile e facilmente tracciabili a livello di impatto socio-economico. Ogni spesa deve essere rendicontata attraverso idonea documentazione e chiaramente collegata al piano di business approvato.

Resto al Sud 2.0 per under 35, donne e soggetti vulnerabili, focus e percorsi specifici

Il programma nella sua versione più recente introduce attenzioni specifiche per i giovani under 35, le donne e i soggetti vulnerabili sia in termini di strumenti, sia di accompagnamento progettuale. L’accesso priorizzato per questi soggetti si traduce nella predisposizione di percorsi formativi personalizzati e nel tutoraggio obbligatorio, che mira a fornire competenze imprenditoriali concrete e favorire l’inclusione lavorativa.

  • Per gli under 35 in condizioni di disoccupazione o marginalità sociale, il supporto consiste anche in voucher a fondo perduto e formazione mirata in collaborazione con enti di formazione accreditati.
  • Le donne imprenditrici beneficiano di premialità nella valutazione delle domande, nell’ottica di ridurre il divario di genere in ambito lavorativo e favorire la partecipazione femminile alla vita economica territoriale.
  • I soggetti considerati vulnerabili hanno accesso a percorsi di accompagnamento intensivi, grazie al coinvolgimento di mentor, incubatori o associazioni del terzo settore, con l’obiettivo di aumentare le probabilità di successo delle nuove iniziative.

L’impostazione si allinea alle strategie nazionali in materia di giovani, donne e lavoro per il periodo 2021-2027, prevedendo anche incentivi cumulabili con altre misure di sostegno, così da massimizzare l’impatto sul territorio e creare un vero percorso di emancipazione sociale ed economica.

La preparazione e presentazione del Business Plan per Resto al Sud

La predisposizione di un business plan dettagliato rappresenta uno degli snodi principali per l’accesso alle agevolazioni, in quanto strumento di valutazione della coerenza e sostenibilità progettuale da parte di Invitalia. Il documento deve delineare con precisione:

  • Obiettivi dell’iniziativa e strategie di realizzazione
  • Piano economico-finanziario triennale
  • Descrizione dei beni e servizi da acquisire
  • Analisi di mercato, clienti e concorrenza di riferimento
  • Competenze professionali del team, eventuali partnership strategiche
  • Piano di marketing, comunicazione e vendita

Particolare attenzione viene richiesta nella strutturazione delle voci di costo e nelle previsioni di redditività, con l’obbligo di documentare l’origine delle fonti di cofinanziamento (se previste) e di presentare preventivi di spesa coerenti con il piano. La presentazione avviene esclusivamente in formato digitale attraverso la piattaforma Invitalia; sono richiesti l’invio di allegati tecnici, dati identificativi e, nel caso di società già costituite, lo statuto e l’atto costitutivo.

La chiarezza espositiva, l’organizzazione logica e la solidità delle proiezioni assumono grande rilievo, poiché il piano è la base su cui viene valutata la reale fattibilità della proposta e la capacità del team di portare avanti il progetto in condizioni di sostenibilità economica e organizzativa.

Procedura di domanda: piattaforma online, documenti necessari e passaggi operativi

La procedura di candidatura si svolge integralmente online tramite la piattaforma di Invitalia, progettata per garantire trasparenza e tracciabilità a ogni step del percorso. L’accesso avviene previa autenticazione con identità digitale qualificata (SPID, CIE, CNS) che consente di compilare e inviare la domanda in modalità telematica.

  • Necessari per la domanda sono: business plan completo (PDF), documenti d’identità e codici fiscali di tutti i soci o titolari, preventivi di spesa dettagliati, dichiarazione di residenza o impegno al trasferimento, atto costitutivo e statuto per le società già costituite.
  • Tutti i documenti devono essere caricati all’interno dell’area personale della piattaforma, rispettando i formati previsti e le dimensioni massime dei file.
  • È necessaria la firma digitale del referente legale e la disponibilità di una casella di posta elettronica certificata (PEC) valida per le comunicazioni ufficiali.

Una volta compilata la domanda, il sistema genera automaticamente un protocollo di ricezione elettronico, che attesta la data di presentazione e consente di monitorare lo stato di avanzamento pratiche nell’area riservata personale. Eventuali richieste di integrazione documentale devono essere soddisfatte entro 30 giorni lavorativi dalla comunicazione.

Vengono messi a disposizione strumenti di assistenza digitale come manuali operativi, FAQ aggiornate e supporto tecnico integrato per l’upload dei documenti. L’ordine cronologico di arrivo determina la priorità di valutazione delle istanze, senza alcuna graduatoria o finestra temporale obbligata, poiché l’accesso è regolato a sportello fino a esaurimento delle risorse disponibili.

Iter di valutazione della domanda: criteri, tempi, verifica tecnica ed eventuali colloqui

L’iter valutativo delle domande presentate si articola in due macrofasi: la verifica documentale dei requisiti formali e una successiva analisi tecnica del progetto imprenditoriale. Durante la prima fase, viene controllata la completezza del business plan, la conformità dei documenti identificativi, dei preventivi di spesa e l’effettivo possesso dei requisiti anagrafici, soggettivi e territoriali.

  • Nella valutazione di merito, Invitalia si avvale di criteri oggettivi articolati su cinque assi principali: fattibilità tecnica, sostenibilità economica, competenze del team proponente, grado di innovazione e impatto territoriale generato dal progetto.
  • La griglia di valutazione prevede punteggi per ciascun criterio e l’analisi è supportata da checklist parametriche, software per simulazioni finanziarie e, per progetti di particolare rilievo, anche sopralluoghi virtuali o in presenza.
  • Ove necessario, i proponenti possono essere convocati per un colloquio di chiarimento tecnico finalizzato a dissipare dubbi o approfondire aspetti particolarmente rilevanti dell’iniziativa.

Il tempo standard previsto per l’istruttoria è di circa 60 giorni lavorativi, estendibile di ulteriori 30 giorni qualora siano richieste integrazioni o approfondimenti specifici. L’esito viene comunicato esclusivamente via PEC e include motivazioni dettagliate sia in caso di approvazione che di diniego, con possibilità di ricorso entro 30 giorni dalla notifica.

Erogazione dei contributi: fasi, tempistiche, modalità di liquidazione e obblighi post-finanziamento

La liquidazione dei contributi si articola in fasi distinte, collegate all’avanzamento e alla rendicontazione delle spese sostenute dal beneficiario. L’importo può essere erogato sia in forma unica, prevalentemente per i voucher a fondo perduto sia attraverso tranches successive denominate Stati di Avanzamento Lavori (SAL).

  • Il primo SAL, richiedibile al raggiungimento di almeno il 50% delle spese pianificate e documentate mediante fatture, viene generalmente liquidato entro 30 giorni dalla consegna della documentazione completa.
  • Il saldo finale è subordinato alla verifica da parte di Invitalia dell’efficace realizzazione degli investimenti dichiarati; viene liquidato entro 60 giorni e comporta spesso un sopralluogo o audit documentale.
  • Per le forme "classiche", il finanziamento bancario deve essere deliberato e disponibile prima dell’erogazione della quota a fondo perduto, con copertura totale da parte del Fondo di Garanzia per le PMI.

L’attuazione del programma deve concludersi entro 24 mesi dalla concessione; ove necessario, si può richiedere una proroga in presenza di cause non imputabili al beneficiario.

Dopo la liquidazione completa, persiste un obbligo di rendicontazione e di mantenimento dei requisiti per almeno 3 anni, tra cui l’operatività dell’impresa e la destinazione dei beni agevolati. La violazione di tali obblighi comporta la restituzione delle somme percepite, secondo modalità e tempi previsti dalla normativa applicabile.

Esempi pratici di progetti e attività finanziate con Resto al Sud

  • Un team di giovani ha realizzato una piattaforma digitale dedicata al turismo esperienziale nel Sud Italia, integrando funzionalità avanzate come realtà aumentata, itinerari personalizzati e partnership con guide locali. Il progetto ha ottenuto un finanziamento di 100.000 euro utilizzato per lo sviluppo software, azioni di marketing digitale e l’assunzione di sviluppatori qualificati.
  • Un laboratorio artigianale in Puglia, guidato da una giovane imprenditrice, ha sfruttato l’agevolazione per rinnovare tecnologie e avviare una linea di ceramiche moderne ispirate alla tradizione. Il sostegno economico ha permesso anche la realizzazione di un e-commerce e il lancio di campagne di promozione territoriale.
  • Una coppia under 40 in Sicilia ha beneficiato del finanziamento per trasformare un casolare in agriturismo, avviando servizi di ospitalità sostenibile, cucina biologica e attività didattiche per scoraggiare lo spopolamento e promuovere il turismo rurale.
  • In Calabria, un giovane imprenditore ha sviluppato un e-commerce per prodotti tipici locali, puntando su filiere certificate e strategie di esportazione verso i mercati internazionali, con attenzione particolare alla trasparenza e alla valorizzazione delle eccellenze regionali.

L’impatto di questi progetti si misura in termini di nuove opportunità occupazionali, valorizzazione delle filiere locali e crescita delle economie territoriali innovative.

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