I modi in cui dare soldi, case e beni senza rischi a figli e parenti avendo pure vantaggi fiscali

Soluzioni migliori per dare beni a figli e parenti senza correre alcun rischio: quali sono i possibili vantaggi fiscali che si possono ottenere

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
I modi in cui dare soldi, case e beni se

Quali sono i vantaggi fiscali che derivano dal dare soldi, case e beni a figli e parenti nel 2023?

Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, non ci sono particolari vantaggi fiscali nel dare soldi e altri beni a figli e parenti nel 2023, ma ci sono vantaggi fiscali quando si dà una casa in comodato d’uso, considerando che, a patto di soddisfare specifiche condizioni, è possibile pagare meno tasse in questo caso. 
 

Quali sono modi in cui dare soldi, case e beni senza rischi a figli e parenti ottenendo pure vantaggi fiscali nel 2023? Il trasferimento di soldi a figli e parenti o di case e altri beni è una operazione che in tanti fanno ma che deve essere effettuato secondo specifiche regole in vigore in modo da evitare rischi con il Fisco. Vediamo allora quali sono le leggi in vigore da rispettare per dare soldi, case e beni senza rischi.

  • Dare soldi, case e beni senza rischi a figli e parenti come fare
  • Vantaggi fiscali che derivano dal dare soldi, case e beni a figli e parenti nel 2023

Dare soldi, case e beni senza rischi a figli e parenti come fare

Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, per dare soldi, case e altri beni a figli e parente senza correre alcun rischio fiscale nel il modo migliore è quello di trasferire il denaro con strumenti tracciabili, come bonifico o assegno non trasferibile, riportando apposite causali per il bonifico, o rivolgersi ad un notaio per la redazione di un atto pubblico nel caso di trasferimenti di case o altri beni sia a figli che ad altri parenti.

In particolare, per evitare rischi fiscali, se un genitore decide di dare soldi ai figli meglio farlo con strumenti tracciabili come bonifici o assegni e se si tratta di donazioni di soldi di modico valore non si rischia di incorrere in alcuna sanzione. 

Non esiste, però, una definizione universale di ‘modico valore’, perché solitamente dipende dalle condizioni economiche di chi dà i soldi. Se, però, il trasferimento di soldi a figli o altri parenti non è di modico valore perché è di importo decisamente elevato, allora per evitare di correre rischi di controlli e accertamenti, il consiglio è quello di effettuare la donazione di soldi sempre rivolgendosi ad un notaio per un atto pubblico.

In questo modo non si corre alcun rischio di controlli da parte del Fisco, perché l’atto pubblico giustifica legalmente il trasferimento di soldi a figli o altri parenti o amici. Per dare, invece, case o altri immobili a figli o altri parenti, l’atto pubblico del notaio per evitare rischi fiscali è obbligatorio. 

Un’altra soluzione per dare soldi, case o altri beni a figli o altri parenti senza correre alcun rischio fiscale è la donazione indiretta, che si può fare senza stipulare un vero e proprio atto di donazione. Può essere una donazione indiretta l’acquisto di una macchina nuova per il figlio, che viene comprata e pagata dai genitori ma intestata ai figli, o l’acquisto di una casa che viene intestata direttamente al figlio. 

Per fare una donazione indiretta non è obbligatorio e necessario l’atto pubblico notarile e alla presenza di due testimoni.

Vantaggi fiscali che derivano dal dare soldi, case e beni a figli e parenti nel 2023

Secondo le leggi in vigore, dare soldi e beni a figli e parenti non implica alcun vantaggio fiscale, al contrario, come già spiegato, si può incorrere in rischi, e l’unico vantaggio che forse ne deriva è che non si pagano imposte se il trasferimento di soldi a figli e parenti non è di somme elevate.

Quando si danno soldi a figli e parenti, si deve pagare una imposta sulle donazioni secondo percentuali differenti ma solo su grandi somme e che sono:

Solo quando si dà una casa ad un figlio sussiste un vantaggio fiscale, e vale a dire la possibilità di pagare meno tasse ma solo ad una condizione: dare la casa in comodato d’uso gratuito ai figli, mettendo così a disposizione del figlio o dei figli la casa per un periodo di tempo che può essere indeterminato o determinato e con successivo obbligo di restituzione del bene. 

Per una casa data in comodato d’uso gratuito ai figli è previsto il pagamento di spese e tasse previste per tutti gli altri tipi di immobili, da Imu, a Tari sui rifiuti, a spese condominiali e spese di manutenzione ordinaria e straordinaria della casa.

Tuttavia, secondo le leggi in vigore, per le case date in comodato d’uso ai figli si può usufruire di uno sconto delle tasse da pagare. E’, infatti, possibile usufruire di una riduzione del 50% della base imponibile dell’Imu per le case date in comodato d’uso gratuito ma solo a condizione:

  • di registrare regolarmente il contratto di comodato d’uso gratuito della casa all’Agenzia delle Entrate; 
  • che il genitore che concede la casa in comodato sia residente e dimori abitualmente nello stesso comune in cui si trova la casa data in comodato;
  • che il comodato d’uso gratuito sia tra parenti di primo grado in linea diretta, cioè genitori e figli;
  • che il genitore che ha dato la casa in comodato d'uso gratuito al figlio abbia al massimo due immobili ad uso abitativo e sempre nello stesso Comune;
  • che la casa data in comodato d'uso gratuito al figlio non rientri tra le case di lusso o di pregio.

Il pagamento delle tasse al 50% per una casa data in comodato d’uso gratuito ai figli vale solo per l’Imu mentre non è previste alcuna agevolazione per il pagamento della Tari sui rifiuti.