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Le componenti e le voci della busta paga di un dirigente che formano lo stipendio (ed esempi)

Quali sono le voci e le componenti della busta paga di un dirigente e cosa cambia rispetto a quella di un operaio o un impiegato

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Le componenti e le voci della busta paga

Come sono le buste paga dei dirigenti?

Le buste paga dei dirigenti riportano voci leggermente diverse rispetto a quelle di dipendenti e quadri, con alcune particolarità, sia per quanto riguarda il versamento dei contributi previdenziali, che per le competenze da evidenziare.
 

Quali sono le componenti e le voci della busta paga di un dirigente che formano lo stipendio? Anche i dirigenti, come ogni altro lavoratore dipendente privato, alla fine di ogni mese ricevono il pagamento degli stipendi con l’emissione della relativa busta paga.

Anche in questo caso sono essenzialmente tre le sezioni principali, ognuna dedicata ad una specifica componente della retribuzione.

Vi sono, infatti, riportate l’intestazione, che contiene l’indicazione del mese, i coefficienti di retribuzione, i dati anagrafici e la posizione Inail di azienda e dipendente; il corpo, che comprende i dati relativi alla retribuzione effettiva del dipendente, il calcolo delle ore, delle ferie e permessi, e la parte finale, che riporta invece i dati previdenziali, fiscali e la retribuzione netta.

  • Le componenti e le voci della busta paga di un dirigente 
  • Gli esempi concreti

Le componenti e le voci della busta paga di un dirigente 

I dirigenti sono lavoratori subordinati che ricoprono ruoli di elevato grado di professionalità, autonomia e potere decisionale.

La busta paga di un dirigente riporta le voci relative ai suoi dati anagrafici, alle somme percepite, alle somme trattenute ai fini fiscali e previdenziali, al riepilogo del numero di ore lavorate, dei permessi e delle ferie maturate.

Tuttavia, rispetto a quelle di dipendenti e quadri, riportano alcune particolarità, sia per quanto riguarda il versamento dei contributi previdenziali, che per le competenze da evidenziare.

Entrando più nel dettaglio, i dirigenti non percepiscono una paga minima prevista dal contratto collettivo, come accade per gli operai e gli impiegati, ma hanno comunque diritto, in base al Ccnl di inquadramento, ad un trattamento minimo in aggiunta alla parte di retribuzione rapportata ai risultati dell’azienda.

Per i dirigenti di aziende industriali, la retribuzione base si legge in busta paga come Tei, trattamento economico individuale, che comprende:

  • il minimo contrattuale comprensivo dell’ex meccanismo di variazione automatica;
  • gli scatti di anzianità;
  • l’ex elemento di maggiorazione;
  • i superminimi e/o gli assegni individuali.


Anche il fringe benefit relativo all’uso del veicolo aziendale rientra nel Tei.

Per quanto riguarda il Trattamento minimo di garanzia, ha un importo differente a seconda dell’anzianità di servizio del dirigente.

Per chi è stato assunto o nominato dal primo gennaio 2015 è di 66mila euro e sale a 80mila euro per chi ha oltre 72 mesi (6 anni) di anzianità.

Rientrano nella busta paga di un dirigenze anche tutti i beni e i servizi corrisposti dall’azienda in aggiunta alla normale retribuzione.

Per riassumere, dunque, le voci riportate in busta paga dei dirigenti riguardano lo stipendio, il trattamento economico individuale, la parte fissa e variabile, le ferie e i permessi, le trattenute fiscali, Irpef e addizionali locali sempre dovute, i contributi.

Gli esempi concreti

Per riportare un esempio concreto, per i dirigenti di industria è previsto il pagamento dello stipendio per 13 mensilità e hanno diritto ad una retribuzione (Tei) di circa 75mila euro annui.

Non sono previsti straordinari (e relativi aumenti di costo) ma in busta paga viene riportato ogni 2 anni uno scatto di anzianità per massimo 10 volte. 

Ciò significa che, se un dirigente lavora 30 anni nella stessa azienda, dopo 20 anni la sua retribuzione non aumenterà più per gli scatti di anzianità.

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