Stando alle leggi in vigore 2021, i lavoratori con contratto domestico hanno diritto a conservare il proprio posto di lavoro in caso di malattia per 10 giorni se hanno un’anzianità di lavoro fino a 6 mesi, per 45 giorni se hanno un’anzianità di lavoro da 6 mesi a 2 anni e per 180 giorni se hanno un’anzianità di lavoro di oltre 2 anni.
Come funziona la malattia nel contratto domestico 2021? Il contratto domestico 2021 che si applica a colf e badanti prevede norme specifiche in caso di malattia e regole anche differenti tra collaboratrici e collaboratori domestici conviventi e non. Vediamo quali sono le leggi in vigore per la malattia nel contratto domestico 2021.
I lavoratori con contratto domestico 2021 in caso di malattia possono assentarsi dal lavoro avendo diritti ma anche doveri. Come ogni altro lavoratore assunto con regolare contratto di lavoro, anche i lavoratori domestici, in caso di assenza per malattia, hanno l’obbligo di avvisare tempestivamente il datore di lavoro della propria mancanza, avendo cura di presentare allo stesso il relativo certificato medico rilasciato dal medico di base, lo stesso che poi viene inviato anche all’Inps.
Il lavoratore domestico deve presentare al datore di lavoro, entro due giorni dal rilascio, il certificato medico rilasciato entro il giorno successivo all’inizio della malattia. Il certificato medico è importante perché riporta diagnosi della malattia e il tempo in cui la lavoratrice dovrà assentarsi da lavoro.
L’obbligo di comunicare l’assenza dal lavoro e di presentare il certificato medico vale per i lavoratori domestici non conviventi, come colf e badante non convivente, mentre i lavoratori domestici conviventi non devono, chiaramente, avvisare dell’assenza dal lavoro. Inoltre, per i lavoratori conviventi non sussiste nemmeno l’obbligo di invio del certificato medico.
Il lavoratore con contratto domestico 2021 in caso di malattia ha il diritto a percepire una retribuzione che è del:
La retribuzione al lavoratore domestico in caso di malattia viene corrisposta totalmente dal datore di lavoro e non dall’Inps.
Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, i lavoratori con contratto domestico 2021, che siano colf o badanti conviventi o non conviventi, hanno il diritto a conservare il posto di lavoro in caso di malattia per periodi differenti che sono:
Il datore di lavoro, insieme alla garanzia del posto di lavoro, deve assicurare al lavoratore domestico il pagamento dovuto, come sopra riportato, del 50 e del 100% della retribuzione normale, fino a un massimo di:
Se la malattia prevede ricovero ospedaliero o giorni di degenza presso il datore di lavoro, il lavoratore non ha diritto a percepire l'indennità di vitto e di alloggio.