Se cambia il reddito, il richiedente è autorizzato a presentare una nuova domanda d'invalidità che, se accettata, fa scattare il diritto all'indennità. Dopodiché ha stabilito che l'assegno di pensione viene erogato dal primo giorno del mese successivo a quello di invio della domanda.
Cosa accade nell'ipotesi in cui, nonostante il possesso dei requisiti sanitari, il richiedente della pensione di invalidità è privo di quelli economici? Molto semplicemente non viene erogata la pensione di invalidità. E se solo a distanza di alcuni mesi la persona invalida matura anche quelli economici? Analizziamo in questo articolo:
A norma di legge possono chiedere l'invalidità civile coloro che rispondono ai requisiti di legge, a iniziare dalla certificazione di una infermità invalidante non più migliorabile che determina una sensibile riduzione o la perdita totale della capacità lavorativa e abbia un'età tra i 18 e i 65 anni.
Possono essere riconosciuti invalidi anche soggetti con più di 65 anni colpito da infermità invalidanti. Per l'accesso al beneficio e dunque per presentare domanda per la pensione di invalità occorre quindi il certificato medico in originale, redatto dal medico di fiducia o da uno specialista, attestante le infermità invalidanti. Ma anche la documentazione clinica che attesa lo stato di salute. Pensiamo ad esempio a radiografie e altri accertamenti diagnostici o esami eseguiti, certificazioni di visite specialistiche effettuate, cartelle cliniche di eventuali ricoveri, documenti relativi alle terapie in atto, fisioterapie praticate, prescrizioni mediche.
La questione del cambiamento del reddito e della possibilità di presentare una nuova domanda di pensione di invalidità nel caso in cui la prima richiesta era stata rifiutata per motivi economici è finita sul tavolo della Corte di Cassazione che ha fissato due principi fondamentali. In prima battuta il richiedente è autorizzato a presentare una nuova domanda d'invalidità che, se accettata, fa scattare il diritto all'indennità. Dopodiché ha stabilito che l'assegno di pensione viene erogato dal primo giorno del mese successivo a quello di invio della domanda.
In questo contesto piuttosto dettagliato e oggetto di attenzione anche da parte dei giudici, è certamente interessante l'analisi dei casi particolari evidenziati dall'Inps nel caso di presentazione della domanda per ottenere la pensione di invalidità.
Se è artigiano o commerciante, ad esempio, deve presentare un'autocertificazione per indicare i redditi di impresa relativi agli ultimi 4 anni, deve compilare il modulo per la ripartizione dei redditi di impresa con collaboratori per il periodo tra gennaio 1982 e giugno 1990 oppure, nel caso continui a svolgere attività di lavoro autonomo, di impresa, professionale o di collaborazione coordinata o a progetto, deve dichiarare i redditi previsti per l'anno in corso.
Se deve chiedere una pensione integrata al trattamento minimo, la maggiorazione sociale o i trattamenti di famiglia, deve presentare la dichiarazione reddituale e iI modulo RED ai fini dell'incumulabilità dell'assegno con i redditi da lavoro. Se ha fatto di recente la richiesta di riscatto di laurea o di lavoro all'estero, di rendita vitalizia o di ricongiunzione deve allegare le copie dei bollettini di versamento solo se i periodi non risultano sul suo estratto contributivo.
E ancora: è possibile utilizzare moduli di delega se intende avvalersi dell'aiuto di un patronato, se intende destinare delle quote di pensione a un sindacato, se intende delegare una persona di fiducia per riscuotere la pensione. Se l'invalidità è stata determinata in tutto o in parte da terzi deve essere compilata una dichiarazione che consenta all’lnps di rivalersi nei confronti del responsabile.
Se è lavoratore domestico deve presentare le copie dei bollettini riguardanti gli ultimi trimestri di lavoro solo se i periodi mancano sul suo estratto contributivo. Se ha periodi di maternità o di malattia anteriori al 1989, per ottenerne l'accredito può presentare un'autocertificazione.