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Parcheggi disabili in condominio, tutto quello che c' da sapere. Dal diritto ad averlo a come ottenerlo

Parcheggio riservato ai disabili in condominio, cosa dice la normativa italiana, quali sono i diritti e come agire se l'assemblea condominiale lo nega. Dettagli e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Parcheggi disabili in condominio, tutto

I parcheggi riservati ai disabili in condominio sollevano spesso dubbi tra i residenti riguardo ai diritti e agli obblighi previsti dalla normativa vigente. La gestione di questi spazi deve bilanciare il diritto di comproprietà degli altri condomini con il principio di solidarietà che garantisce l’accessibilità alle persone con disabilità.
 

Quando un disabile ha diritto al parcheggio riservato

Il diritto a un parcheggio riservato in condominio spetta ai disabili in possesso del contrassegno per invalidi, rilasciato dal Comune di residenza in base a una certificazione medica che attesti la ridotta capacità di deambulazione. Questo diritto è riconosciuto indipendentemente dal numero complessivo di posti auto disponibili nel condominio.

Le delibere condominiali che impediscono l’assegnazione di un posto auto vicino all’ingresso a un condomino con disabilità possono essere impugnate in tribunale. I giudici hanno affermato che la riserva del parcheggio per un disabile rientra nel dovere di garantire la piena accessibilità agli spazi comuni, superando le eventuali opposizioni degli altri condomini quando non esistono soluzioni alternative.

Se il regolamento condominiale assegna i posti auto in modo esclusivo o prevede la rotazione, il disabile ha comunque la possibilità di richiedere una deroga, basandosi sul principio di uguaglianza sostanziale. Il Decreto Ministeriale 236/1989 stabilisce che uno spazio parcheggio per disabili deve essere posizionato in modo da consentire la massima accessibilità all’edificio.

Il diritto al parcheggio riservato non è soggetto alla disponibilità di posti auto per gli altri condomini: la tutela della mobilità del disabile prevale sulla ripartizione standard delle aree di sosta. Deve essere inoltre collocato in un'area facilmente accessibile e il più vicino possibile all'ingresso dell’edificio o all'ascensore. Deve inoltre garantire spazio sufficiente per l'apertura completa delle portiere, consentendo alla persona con disabilità di entrare e uscire dal veicolo in totale comodità e sicurezza.

In assenza di un’area condominiale destinata a parcheggio, è possibile chiedere al Comune l’istituzione di un posto auto riservato su suolo pubblico vicino alla propria abitazione, purché il richiedente sia residente e possegga i requisiti previsti dalle normative vigenti.

Ruolo dell'assemblea condominiale e dell'amministratore

Se un condomino con disabilità ne fa richiesta, l’assemblea deve valutare la compatibilità della riserva del parcheggio con i diritti degli altri residenti, tenendo conto del principio di solidarietà. Le delibere che negano il diritto del disabile a un posto dedicato possono essere impugnate e dichiarate nulle.

L’amministratore di condominio ha il dovere di garantire che le decisioni dell’assemblea rispettino le normative vigenti e il regolamento condominiale. Secondo una sentenza del Tribunale di Roma, l’amministratore può assegnare autonomamente un parcheggio riservato a un disabile quando l’assemblea non agisce correttamente, evitando situazioni discriminatorie.

In caso di inerzia dell’assemblea o dell’amministratore, il richiedente può rivolgersi all’autorità giudiziaria per ottenere il riconoscimento del proprio diritto senza attendere l’approvazione condominiale.

Cosa fare se il condominio nega il parcheggio riservato

Se il condominio nega il parcheggio riservato a un disabile, il primo passo è inviare una richiesta formale all’amministratore, affinché inserisca la questione nell’ordine del giorno della successiva assemblea condominiale. È consigliabile allegare il contrassegno per disabili e un certificato medico attestante la ridotta mobilità.

Se l’assemblea rifiuta di assegnare un posto auto riservato, è possibile contestare la delibera condominiale rivolgendosi al Tribunale competente. Secondo diverse sentenze, tra cui quella del Tribunale di Verbania, le decisioni che negano il diritto alla mobilità sono considerate nulle e possono essere annullate su richiesta dell’interessato.

Un’ulteriore opzione è rivolgersi al Giudice di Pace, che può pronunciarsi sulla lesione dei diritti del disabile. È possibile avviare una causa per ottenere l’assegnazione del posto auto nel cortile condominiale, dimostrando che l’assenza di tale spazio compromette l’accessibilità alla propria abitazione.

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