Oltre ai fringe benefit previsti dalla legge, i lavoratori possono usufruire di agevolazioni, a discrezione dei datori di lavoro, anche per alcune tipologie di spese personali, come le spese scolatiche dei propri figli, le spese per estitsti e parrucchieri, o per vacanze.
Quali sono le spese che le aziende possono pagare ai dipendenti come fringe benefit? Quando si parla di fringe benefit, si fa riferimento a beni e servizi che possono essere riconosciuti da imprese e datori di lavoro per incentivare i propri dipendenti, motivandoli e contribuire a migliorare la qualità della loro vita. Vediamo cosa prevede il welfare in tema di fringe benefit.
Sono diverse le tipologie di fringe benefit che possono essere riconosciuti ai lavoratori dipendenti da parte delle aziende. Si tratta, in particolare, di:
Per quanto riguarda gli importi dei fringe benefit che i dipendenti possono ottenere, la soglia di esenzione fiscale per tutti i lavoratori dipendenti è fissata a mille euro, anziché 258,23 euro, e sale a 2mila euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico.
Aumenta ancora fino a 5mila euro il fringe benefit per il pagamento dell'affitto per i neoassunti che decidono di spostare la residenza di oltre 100 chilometri. La misura, che dovrebbe partire dal 2025, interesserebbe i lavoratori dipendenti assunti dal primo gennaio prossimo e con un reddito fino a 35mila euro nell’anno d’imposta precedente all’assunzione.
Il beneficio sarà riconosciuto per due anni, a partire dalla data di assunzione e rientrerà nel calcolo dell’Isee.
A discrezione dei datori di lavoro, possono essere inseriti nei fringe benefit, e sempre nei limiti degli importi previsti di mille e 2mila euro, anche le spese personali dei dipendenti, come: