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Ruderi e tasse, quali si pagano annualmente e in caso di acquisto o vendita

Quali sono le tasse che si devono pagare su un rudere e nei casi di acquisto e vendita: i chiarimenti e le sentenze

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Ruderi e tasse, quali si pagano annualme

Quali tasse si pagano su un rudere?

Il pagamento di eventuali tasse su un rudere è generalmente non richiesto sia al proprietario sia in caso di vendita. Solo nel caso di acquisto, chi compra deve sostenere alcuni costi. 
 

Quali e quante tasse si pagano su un rudere sia in qualità di proprietari che quando si vende? E’ considerato rudere ogni manufatto compromesso nella sua struttura edilizia, che non può essere recuperato attraverso semplici interventi di restauro o manutenzione ordinaria o straordinaria.

  • Quali tasse si pagano su un rudere quando è di proprietà 
  • Quante tasse paga chi compra di un rudere
  • E quanto chi lo vende?

Quali tasse si pagano su un rudere quando è di proprietà

Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, non si pagano le tasse e le imposte su edifici fatiscenti, come i ruderi, a partire dall’Imu. 

I proprietari sono esenti anche dal pagamento della Tari sui rifiuti, secondo il principio che tale imposta non si paga sugli immobili che non hanno le utenze allacciate. 

Quante tasse paga chi compra di un rudere

Acquistare un rudere costa relativamente molto poco: il suo valore al metro quadrato dipende da diversi fattori e soprattutto dalla zona in cui si trova e dallo stato di manutenzione e ma poi ci sono i costi da considerare per la necessaria ristrutturazione.

E’ possibile comprare un rudere a poco prezzo, anche a un solo euro in alcuni Comuni che, per rilanciare il proprio territorio, vendono tali immobili a un prezzo simbolico immobili e anche gratis tramite usucapione.

Si tratta di un sistema di acquisizione di una proprietà che scatta nel momento in cui il legittimo dell’immobile proprietario non se prende cura, affidando l’immobile ad una terza persona che se ne prende cura a livello di gestione e manutenzione per oltre 20 anni in maniera contributiva e senza alcuna intromissione da parte del proprietario.

Il passaggio di proprietà di un rudere per usucapione avviene dopo 20 anni ma perché effettivamente si possa decretare il nuovo proprietario del rudere devono anche verificarsi anche le seguenti condizioni:

  • che il possesso del rudere nel tempo sia pacifico e non violento o clandestino;
  • che siano trascorsi 20 anni continuativi dal momento in cui il legittimo proprietario di casa non si è preso cura della casa stessa lasciandola in balia di un’altra persona;
  • che il possesso del rudere sia avvenuto nel corso dei 20 anni ininterrottamente, senza cioè che nel corso di questo lungo tempo il proprietario legittimo abbia interferito nella sua gestione.

Una volta verificatesi teli condizioni, per ottenere la proprietà del rudere bisogna rivolgersi al giudice di competenza e solo in seguito alla sentenza del giudice si può trascrivere e sostituire all’atto notarile un verbale di mediazione che definisce l’usucapione dell’immobile riportando la nuova proprietà nei Pubblici Registri.

Per la vendita, le tasse comunque da pagare sono:

  • contributo unico, variabile in base agli scaglioni previsti dalla legge;
  • imposta di registro;
  • imposta ipotecaria;
  • imposta catastale;
  • costi per avvocato o notaio.

E quanto chi lo vende?

Chi vende un rudere non deve pagare alcuna tassa.

Tale principio è stato ribadito dalla sentenza n.15629 2014 dalla Corte di Cassazione, che ha stabilito che la cessione del rudere non deve essere tassata, anche se l’edificio si trova su un'area edificabile.