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Quando durano in media le diverse tipologie di pannelli solari e dopo quanto tempo si recuperano i costi

Oltre alla durata tecnica, a interessare i proprietari di un impianto fotovoltaico il tempo di ammortamento economico.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quando durano in media le diverse tipolo

La longevità dei pannelli solari è uno degli elementi nella valutazione di un impianto fotovoltaico sia per questioni di efficienza energetica e sua per la sostenibilità economica del progetto. In media, i pannelli solari mantengono la loro funzionalità per un periodo che oscilla tra 25 e 30 anni, ma questa cifra non è una scadenza oltre la quale il sistema cessa di operare. Si tratta del punto in cui la produttività scende al di sotto dell'80% rispetto al livello iniziale, pur continuando a garantire la produzione elettrica. Alcuni modelli di fascia alta, costruiti con celle monocristalline di nuova generazione, hanno dimostrato una resistenza strutturale che può superare i 35 o persino i 40 anni, se manutenuti in modo adeguato e installati in contesti ambientali favorevoli.

Le differenze tecnologiche tra pannelli monocristallini, policristallini e a film sottile incidono sulla loro durata e stabilità nel tempo. I monocristallini, pur essendo i più costosi, offrono una maggiore efficienza e una minore perdita annua di potenza, stimata attorno allo 0,3% all'anno. I policristallini, oggi meno diffusi ma ancora presenti nel mercato residenziale, mostrano un degrado più marcato, tra lo 0,5% e lo 0,8%. I pannelli a film sottile, invece, più leggeri e flessibili, tendono ad avere una vita utile più breve, inferiore ai 20 anni, ma sono vantaggiosi in contesti industriali o architettonici.

La localizzazione geografica e il microclima influenzano la durata reale di un impianto. Pannelli installati in zone con elevata salinità nell'aria, come le coste, o in aree soggette a forti escursioni termiche, si degradano più rapidamente rispetto a quelli montati in ambienti temperati e stabili. La presenza di polveri, neve, sabbia o inquinanti atmosferici accelera il deterioramento, soprattutto se non vengono eseguite pulizie periodiche e controlli sulle connessioni elettriche e sulle giunture meccaniche della struttura di supporto.

  • Vita tecnica dell'inverter, durata delle batterie, stabilità della struttura

  • Ammortamento economico: prezzi, incentivi, rientro dell'investimento

Vita tecnica dell'inverter, durata delle batterie, stabilità della struttura

Un impianto fotovoltaico domestico non è composto soltanto da pannelli: ogni sistema comprende una rete integrata di componenti elettrici, elettronici e strutturali, ognuno con un ciclo di vita differente. La parte più delicata, e la più soggetta a sostituzione durante la vita dell'impianto, è l'inverter, ovvero il dispositivo che converte la corrente continua generata dai moduli in corrente alternata idonea all'uso domestico. L'inverter ha una durata media compresa tra 10 e 15 anni, a seconda della qualità del prodotto e della regolarità della manutenzione. Molti proprietari di impianti fotovoltaici si trovano, nel corso degli anni, a dover sostituire almeno una volta questa componente, che incide in modo rilevante sui costi di esercizio ma è fondamentale per garantire continuità produttiva.

Sempre più impianti fotovoltaici sono dotati di sistemi di accumulo, costituiti da batterie al litio che permettono di immagazzinare l'energia prodotta durante il giorno per utilizzarla nelle ore serali o nei momenti di maggiore domanda. Le batterie domestiche attuali offrono una durata che va dai 7 ai 15 anni, con una capacità che si riduce progressivamente in base al numero di cicli completi di carica e scarica. Questo processo di usura è fisiologico, ma può essere rallentato adottando sistemi di gestione intelligenti che evitino scariche profonde e surriscaldamenti.

La struttura di supporto, realizzata in acciaio zincato o alluminio anodizzato, ha una durata pari o superiore a quella dei pannelli stessi, sebbene sia soggetta a corrosione, dilatazioni termiche e sollecitazioni meccaniche causate dal vento e dalle vibrazioni. Anche i cavi, le canaline e le protezioni elettriche devono essere periodicamente controllati, poiché un piccolo difetto di isolamento o una connessione allentata può compromettere la sicurezza e l'efficienza globale dell'impianto. La manutenzione ordinaria, che prevede lavaggi, serraggi e ispezioni visive, è poco onerosa ma fondamentale per prolungare la vita operativa dell'intero sistema.

Ammortamento economico: prezzi, incentivi, rientro dell'investimento

Oltre alla durata tecnica, a interessare i proprietari di un impianto fotovoltaico è il tempo di ammortamento economico ovvero l'intervallo necessario per recuperare il capitale investito grazie al risparmio sulle bollette e agli incentivi fiscali. Grazie alla riduzione dei costi delle tecnologie e alla stabilizzazione delle politiche di detrazione, installare un impianto da 6 kilowatt costa in media tra i 4.000 e i 7.000 euro, variabilità dovuta alla presenza di accumulatori, ottimizzatori, sistemi domotici o esigenze di ancoraggio particolari.

In Italia è in vigore una detrazione fiscale del 50% sull'Irpef, da ripartire in 10 anni, che consente di dimezzare il costo dell'impianto. Nelle regioni più soleggiate del Centro-Sud, dove l'irraggiamento supera i 1.400 kWh per metro quadrato all'anno, la produzione media di un impianto residenziale può superare i 7.000 kWh annui per un risparmio sulla bolletta fino a 1.200 euro all'anno, a seconda della tariffa applicata.

Sommando i benefici fiscali al risparmio energetico, il tempo medio di rientro dell'investimento si aggira oggi tra i 4 e i 7 anni, un dato più favorevole rispetto al passato. In alcuni casi, l'installazione di un sistema di accumulo può allungare l'ammortamento, ma l'aumento dell'autoconsumo può controbilanciare questo effetto. I proprietari che riescono a consumare più del 70% dell'energia prodotta riescono a ottenere rendimenti superiori anche del 15% annuo sull'investimento iniziale. In più, grazie al ritiro dedicato o allo scambio sul posto, è possibile monetizzare anche l'energia non utilizzata.