La gestione di un’impresa comporta non solo opportunità, ma anche doveri significativi in materia fiscale e amministrativa.
La possibilità di essere sottoposti a verifiche da parte della Guardia di Finanza rappresenta una realtà concreta per ogni titolare d’azienda, professionista o imprenditore.
L’investigazione fiscale è uno degli strumenti principali per perseguire l’equità del sistema e identificare comportamenti elusivi e fraudolenti. L’azione della Guardia di Finanza si basa su controlli specifici che sono volti:
I controlli possono assumere carattere documentale, incrociato o sostanziale.
Tipi di controlli fiscali | Obiettivo |
Controllo documentale | Verifica della corrispondenza tra dichiarazioni e documenti |
Controllo incrociato | Confronto tra dati dichiarati e informazioni da terzi |
Accertamento sostanziale | Analisi degli elementi economici e finanziari |
Le fasi di controllo da parte della GdF si sviluppa in tre momenti distinti:
L’accesso può avvenire solo in orari compatibili con l’attività lavorativa.
Durante le operazioni, il personale deve agire limitando al minimo le interferenze con l’attività produttiva e rispettare la privacy dei soggetti coinvolti.
In casi particolari, come perquisizioni personali o accesso a cassette di sicurezza, è necessaria un’apposita autorizzazione del Procuratore della Repubblica.
L’accesso nei luoghi di lavoro è ammesso esclusivamente in presenza di esigenze investigative concrete: ad esempio, quando emergono elementi di irregolarità dalle dichiarazioni fiscali, da controlli incrociati, da segnalazioni qualificate di terzi o da anomalie individuate nei dati finanziari.
Nel caso di aziende e uffici, l’ingresso è subordinato all’autorizzazione interna gerarchica e all’esplicitazione nel verbale delle motivazioni.
Per quanto riguarda il domicilio privato dell’imprenditore, la normativa prevede una tutela ulteriore: la normativa in vigore prevede che l’accesso sia consentito solo se sono necessari indagini in loco, da motivare e verbalizzare dettagliatamente.
L’ingresso nell’abitazione o nei luoghi privati richiede, oltre a motivazioni gravi (gravi indizi di illegalità), uno specifico provvedimento dell’autorità giudiziaria.
Non è consentito procedere a perquisizioni personali, all’apertura di plichi sigillati o cassette di sicurezza senza il consenso del soggetto o la necessaria autorizzazione giudiziaria.
Diritti e doveri dell'imprenditore durante un controllo
L’imprenditore è titolare di una serie di diritti inviolabili durante i controlli. Oltre a dover essere informato delle ragioni, del luogo, dei tempi e dell’oggetto dell’accesso, possiede la facoltà di essere assistito da un professionista fiduciario.
Durante la verifica fiscale, gli ispettori non possono procedere a perquisizioni personali né forzare l’apertura di contenitori protetti senza autorizzazione giudiziaria. Il soggetto controllato ha il diritto di essere informato sulle modalità di esame della documentazione e può collaborare fornendo chiarimenti e documenti.
Sussiste, però, l’obbligo per l'imprenditore di mettere a disposizione tutta la documentazione richiesta e di non ostacolare il controllo.
Il mancato rispetto delle richieste documentali può essere interpretato come comportamento omissivo e aggravare la posizione del soggetto sottoposto a verifica.
Se i controlli vengono effettuati senza i requisiti o in assenza di motivazioni richieste dalla normativa, gli atti conseguenti sono nulli e non producono alcun effetto giuridico.
In caso di esercizio arbitrario del potere ispettivo o di ingresso immotivato presso il domicilio dell’imprenditore, è possibile ricorrere alle vie legali per ottenere l’annullamento dei verbali e, dove accertato il danno, chiedere il risarcimento.
La prevenzione e la predisposizione a fronteggiare un controllo fiscale si basa su una corretta gestione dei dati amministrativi e contabili. Sono raccomandati: