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Quando un amministratore di condominio decade? Tutti i casi previsti nel 2024

L'incarico di amministratore condominiale puņ decadere per diverse ragioni, tra cui la scadenza naturale del mandato. Ma non č la sola.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quando un amministratore di condominio d

L'amministratore di condominio, nel caso in cui non convochi regolarmente l'assemblea, mostri disinteresse nei confronti delle questioni condominiali, e trascuri l'adempimento delle proprie responsabilità, può generare una situazione di impotenza per i condomini, rendendoli quasi ostaggi della sua gestione. Tuttavia, è importante sottolineare che i condomini dispongono di mezzi adeguati per difendersi in tali circostanze.

L'amministratore non riveste il ruolo di padrone del condominio e, se non adempie ai suoi doveri, può essere destituito dall'incarico e sostituito con un nuovo amministratore. L'assemblea dei condomini, convocata appositamente, ha il potere di revocare l'amministratore in qualsiasi momento, anche senza necessità di specificare un motivo.

Qualora l'amministratore non convochi l'assemblea per evitare la revoca, è possibile ricorrere al giudice per la sua destituzione dall'incarico. L'amministratore è obbligato a convocare l'assemblea ogniqualvolta almeno due condomini, rappresentanti almeno un sesto del valore dell'edificio, ne facciano richiesta. In caso di mancata convocazione entro dieci giorni dalla richiesta, i condomini hanno il diritto di procedere autonomamente alla convocazione. Procediamo ora a esaminare nel dettaglio le circostanze che determinano la decadenza dell'amministratore condominiale:

  • Decadenza amministratore di condominio: i casi nel 2024

  • Quando serve un motivo per fare decadere l'amministratore di condominio

Decadenza amministratore di condominio: i casi nel 2024

L'incarico di amministratore condominiale può decadere per diverse ragioni, tra cui la scadenza naturale del mandato, l'assenza dei requisiti necessari per svolgere l'incarico, le dimissioni volontarie o la revoca dell'incarico.

Dopo il primo anno dalla nomina, l'incarico si intende rinnovato automaticamente per un ulteriore anno, a meno che l'assemblea non prenda una decisione diversa. Per gli anni successivi, è richiesta la conferma (espressa o tacita) dell'incarico da parte dei condomini. In caso di cessazione dell'incarico (ad eccezione dei casi di decesso o impossibilità assoluta), l'incarico viene prorogato, e l'amministratore deve continuare a svolgere le sue funzioni fino alla nomina del nuovo amministratore.

Affinché un individuo possa assumere il ruolo di amministratore, è necessario soddisfare specifici requisiti di onorabilità, tra cui il godimento dei diritti civili, l'assenza di condanne penali o misure di prevenzione definitive, l'assenza di interdizione o inabilitazione e l'assenza di annotazioni nell'elenco dei protesti cambiari. Se l'amministratore non possiede uno o più di questi requisiti al momento della nomina o se uno di essi viene meno durante l'incarico, l'incarico stesso decade, e la nomina è considerata nulla. Ciascun condomino può convocare senza formalità l'assemblea per la nomina di un nuovo amministratore.

Oltre ai requisiti di onorabilità, sono richiesti anche requisiti di professionalità, quali il possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado e la partecipazione a un corso di formazione iniziale con successivo aggiornamento periodico. L'assenza o la perdita dei requisiti professionali non determina automaticamente la cessazione dell'amministratore, ma può essere motivo di revoca dell'incarico da parte dell'assemblea o del giudice, anche su iniziativa del singolo condomino.

Quando serve un motivo per fare decadere l'amministratore di condominio

Analogamente alle dimissioni, la revoca dell'amministratore non richiede una causa giustificata. L'assemblea condominiale ha il potere di destituire l'amministratore anche senza specificare una motivazione particolare.

Ma è consigliabile fornire una giustificazione per evitare che l'amministratore revocato possa richiedere il risarcimento dei danni derivanti dall'interruzione anticipata dell'incarico, anche se sarà tenuto a dimostrare tali danni in sede giudiziaria. Se l'assemblea decide di revocare l'incarico in base a uno di questi motivi, l'amministratore non ha diritto a richiedere alcun risarcimento.

Oltre all'assemblea, il giudice ha il potere di revocare l'amministratore quando questi si rende responsabile di gravi inadempimenti previsti dalla legge, come il mancato comunicare all'assemblea la ricezione di una citazione in giudizio o di un provvedimento al di fuori delle sue competenze, l'omissione della presentazione del bilancio della sua gestione all'assemblea, la commissione di gravi irregolarità o infrazioni fiscali, e la mancata apertura e utilizzazione del conto corrente condominiale. L'amministratore revocato dal giudice è ineleggibile per la stessa carica nello stesso condominio; in caso contrario, la nomina è considerata nulla.

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