I conti correnti bancari continuano a essere la scelta principale degli italiani per depositare i risparmi, grazie alla loro liquidità immediata e ai servizi associati. Tuttavia, con i tassi d'interesse sui conti ancora ai minimi e l'inflazione che erode il valore reale della liquidità, è importante valutare quanta liquidità mantenere e come farlo in modo efficiente dal punto di vista fiscale.
Come risparmiare sull'imposta di bollo e ridurre i costi bancari
L’imposta di bollo sul conto corrente, pari a 34,20 euro per le persone fisiche e 100 euro per le persone giuridiche, si applica solo alle giacenze medie annue superiori a 5.000 euro. Per evitare questa spesa:
- Mantenere una giacenza media inferiore a 5.000 euro all’anno consente l’esonero automatico dall’imposta.
- I conti base intestati a chi ha un ISEE sotto i 7.500 euro rimangono esenti secondo le regole ufficiali (Ministero dell’Economia, Banca d’Italia, ABI, Poste, associazioni dei prestatori di servizi di pagamento).
- Altri soggetti esenti sono enti non profit, federazioni/enti sportivi Coni riconosciuti, conti chiusi per saldo negativo mantenuto per tre mesi consecutivi, conti aperti da autorità giudiziaria e casi specifici di conti per soggetti non clienti (intermediari finanziari, amministrazioni pubbliche).
Per chi mira a minimizzare anche i costi di gestione, va sottolineato che le spese medie annue dei conti correnti sono cresciute, con la digitalizzazione la differenza tra conti online e tradizionali è ancora marcata e il risparmio può essere ottimizzato selezionando prodotti a zero spese e pochi servizi opzionali.
Strategie per individuare l’importo ideale da tenere sul conto corrente
Non esiste una regola universale: la cifra ottimale da lasciare disponibile dipende dal proprio stile di vita, stabilità del reddito, obiettivi finanziari, propensione al rischio ed esigenze del nucleo familiare.
- Spese ricorrenti e fondo di emergenza: è consigliabile tenere una liquidità sufficiente a coprire tutte le spese fisse e variabili (bollette, affitto/mutuo, alimentari, trasporti) per almeno 1–2 mesi, meglio ancora 3–6 mesi. La cifra va commisurata anche al grado di sicurezza lavorativa: autonomi o chi ha redditi irregolari può valutare una riserva anche pari a 12 mesi di spese.
- Riserva per imprevisti: le spese inattese (guasti auto, sanità, manutenzioni) vanno affrontate con un fondo d’emergenza separato dal saldo utilizzabile per le spese correnti.
- Obiettivi di breve-medio termine: gli importi destinati a eventi pianificati entro 24 mesi (vacanze, cambi auto, ristrutturazioni) possono essere mantenuti liquidi su conti remunerati.
- Limiti di sicurezza: evita di superare la soglia dei 100.000 euro per ciascuna banca, oltre la quale decade la tutela del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd), che interviene in caso di default dell’istituto.
Secondo le statistiche aggiornate della Banca d’Italia, la liquidità media sui conti correnti delle famiglie italiane si aggira intorno a 15.000 euro, ma il 77% dei conti presenta saldi sotto i 12.500 euro. Solo il 7% arriva a giacenze tra 50.000 e 250.000 euro.
Effetti di inflazione, fiscalità e costi occulti sulla convenienza della liquidità
Lasciare risorse eccedenti sul conto corrente comporta diverse criticità:
- Interessi pressoché nulli: i conti tradizionali nel 2025 offrono remunerazioni marginali, spesso inferiori all’inflazione.
- L’inflazione riduce il potere d’acquisto. Un’inflazione all’1% (dato medio per il 2025) può erodere sensibilmente i valori reali: 20.000 euro parcheggiati oggi rischiano di valere meno fra 5 anni.
- Imposta di bollo e tassazione: come già esposto, si applica sopra i 5.000 euro. Gli eventuali interessi maturati sono soggetti alla ritenuta del 26%.
- Costo opportunità: denaro non investito comporta mancati guadagni potenziali, specie in un contesto dove alternative a basso rischio riescono a offrire rendimenti reali almeno in parte in grado di proteggere dall’erosione causata dai prezzi.
- Costi di gestione: le spese annuali per il conto possono superare i 100 euro (media ICC 2025), con differenza tra conti online e quelli tradizionali.
Rischi legati a liquidità eccessiva sul conto
- Rischio di credito: in caso di default dell’istituto, sono garantiti solo i primi 100.000 euro per ogni depositante e per ognuna delle banche scelte.
- Rischi normativi: non può essere escluso il rischio di misure straordinarie (prelievi forzosi o patrimoniali), anche se eventi simili sono storicamente rari.
- Rischio di frode: più alto il saldo, maggiori le conseguenze di tentativi di truffa bancaria.
Strategie per far fruttare la liquidità in eccesso
Dopo aver individuato la giacenza ottimale, è consigliabile diversificare il patrimonio allocando il surplus in strumenti a basso-medio rischio:
- Conti deposito (vincolati/non vincolati): offrono tassi leggermente migliori, a fronte di maggiore o minore flessibilità.
- Buoni fruttiferi postali: soluzioni con rischio molto contenuto, tassazione agevolata e possibilità di svincolare anticipatamente.
- Certificati di deposito, ETF monetari e fondi comuni di investimento: permettono di ottenere rendimenti di medio periodo, diversificando il rischio.
- Polizze vita e piani pensionistici individuali: strumenti misti che tutelano il capitale e possono fornire benefici fiscali.
In alternativa, si può valutare un investimento progressivo tramite PAC (Piano di Accumulo) su strumenti diversificati. Consulta soluzioni offerte da istituti autorevoli; per le norme a tutela dei depositi verifica info ufficiali su Banca d’Italia e Fitd.
L’importanza della giacenza media: cosa sapere per il 2025
La giacenza media rappresenta la media aritmetica dei saldi giornalieri riferiti a un intero anno solare (da calcolare sommando i saldi giornalieri e dividendo per 365). Questo indicatore è decisivo anche per ISEE e per i controlli antifrode dell’Agenzia delle Entrate. Un superamento significativo rispetto ai redditi dichiarati può rappresentare un segnale di allerta fiscale e motivo di accertamenti approfonditi.
Conclusioni e best practice: come mantenere la sicurezza e ridurre le tasse
- Calcola quante mensilità di spese coprire col saldo liquido (approccio più prudente: 3–6 mesi di spese vive; lavoratori autonomi: 6–12 mesi).
- Stai sotto i 5.000 euro per risparmiare sull’imposta di bollo e monitora la giacenza media annuale.
- Non superare la soglia dei 100.000 euro nella stessa banca.
- Diversifica le eccedenze in strumenti alternativi: conti deposito, titoli di Stato, ETF, fondi monetari, PAC, polizze vita.
- Informati e confronta costantemente condizioni e costi, aggiornandoti su offerte e agevolazioni bancarie. Per chi ha i requisiti, è utile approfondire quali categorie possono accedere ai conti correnti gratis o agevolati.
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