Quanto costa assumere un dipendente con contratto determinato in media nel 2022

L'introduzione di contratti a tempo determinato può creare ulteriori opportunità di lavoro per coloro che entrano nel mercato del lavoro e ridurre la disoccupazione.

Autore: Chiara Compagnucci
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Quanto costa assumere un dipendente con

Contratto determinato, quanto costa assumere un dipendente?

Con il contratto a tempo determinato, il datore di lavoro non può dedurre il costo del lavoro dalla base imponibile dell'Irap. L'aliquota non è fissa, ma varia in media tra il 4 e il 5% e di conseguenza su uno stipendio di circa 25.000 euro all'anno, si tratta di un importo tra 1.000 e 1.250 euro all'anno, a cui sommare il contributo addizionale per la disoccupazione. Da riproporzionare il base alla durata dal contratto a tempo determinato.

I contratti a tempo determinato si basano sull'individuazione di una data di risoluzione del rapporto di lavoro. Per il datore di lavoro si tratta di un modo che, tra le altre cose, permette di conoscere in anticipo l'intero costo del lavoro tra stipendio netto da corrispondere, contributi previdenziali, imposte e oneri.

Sono contratti a termine, legati al completamento di un particolare progetto o attività. Ma c'è un aspetto da non perdere di vista: i dipendenti con contratto a tempo determinato hanno diritto agli stessi termini e condizioni di lavoro. Pensiamo ad esempio a ferie, bonus, formazione, assegno di disoccupazione in caso di licenziamento, versamento di contributi previdenziali.

Negli ultimi decenni l'Italia ha dovuto affrontare il problema della disoccupazione elevata e la persistente difficoltà alla creazione di posti di lavoro stabili. Le rigidità del mercato del lavoro causate da livelli elevati di protezione dell'occupazione sono considerate una delle cause principali di questo problema sia dagli esperti accademici sia dai responsabili politici.

Ed è particolarmente rilevante poiché i contratti a tempo indeterminato sono protetti da norme relativamente rigide contro il licenziamento individuale. Anche perché c'è poi la variabile economica da tenere fortemente in considerazione. Cerchiamo allora di capire:

  • Contratto determinato, quanto costa assumere un dipendente
  • Contratti a tempo determinato 2022: opportunità o limite?

Contratto determinato, quanto costa assumere un dipendente

I contratti a tempo determinato possono essere un passaggio dalla disoccupazione al lavoro. Ma il loro potenziale come trampolino di lancio per l'occupazione a tempo indeterminato è inferiore nel caso di un forte grado di segmentazione nel mercato del lavoro.

In questo caso a trarne il maggior beneficio è il solo datore di lavoro che sfrutta al massimo la flessibilità a disposizione.

Dal punto di vista economico, il costo è naturalmente legato allo stipendio netto corrisposto e alle disposizioni previsti nel Ccnl di riferimento (terziario e servizi, edilizia e legno, alimentari, credito e assicurazioni, tessili, trasporti, meccanici, agricoltura e allevamento, enti e istituzioni private, chimica, poligrafici e spettacolo, marittimi, enti pubblici). Tuttavia c'è anche un'altra considerazione da tenere presente.

Si tratta dai una delle principali differenze rispetto all'assunzione a tempo indeterminato. In questo caso, il datore di lavoro o l'azienda non può dedurre il costo del lavoro dalla base imponibile dell'Irap.

L'aliquota non è fissa, ma varia in media tra il 4 e il 5% e di conseguenza su uno stipendio di circa 25.000 euro all'anno, si tratta di un importo tra 1.000 e 1.250 euro all'anno, a cui sommare il contributo addizionale per la disoccupazione. Da riproporzionare il base alla durata dal contratto a tempo determinato.

Contratti a tempo determinato 2022: opportunità o limite?

L'introduzione di contratti a tempo determinato può creare ulteriori opportunità di lavoro per coloro che entrano nel mercato del lavoro e ridurre la disoccupazione. I contratti a tempo determinato consentono il controllo dei lavoratori nel contesto di una rigorosa protezione dal licenziamento.

In alcuni casi, i contratti a tempo determinato possono essere efficaci trampolini di lancio per un impiego a tempo indeterminato. I contratti a tempo determinato sono più efficaci nell'aprire la strada a un'occupazione stabile se combinati con la formazione.

Tuttavia, in un sistema con una rigida tutela dell'occupazione per i contratti a tempo indeterminato, la liberalizzazione dei contratti a tempo determinato può portare a una dualizzazione del mercato del lavoro.

Un doppio mercato del lavoro riduce la disponibilità dei datori di lavoro ad assumere su base permanente. I contratti a tempo determinato possono essere associati a lavori a bassa produttività e un divario salariale significativo.

In mercati del lavoro fortemente segmentati, i contratti a tempo determinato tendono ad essere associati a periodi alternati di lavoro temporaneo e fasi di disoccupazione.

La stipula di contratti a lungo termine può creare posti di lavoro aggiuntivi per coloro che entrano nel mercato del lavoro e ridurre la disoccupazione.