La tredicesima rappresenta una mensilità aggiuntiva che viene riconosciuta ai lavoratori dipendenti nel mese di dicembre come gratifica natalizia. Questo beneficio economico spetta sia ai lavoratori che hanno prestato servizio per l'intero anno sia a coloro il cui rapporto di lavoro è iniziato o si è interrotto durante l'anno solare.
Vediamo nel dettaglio quanto ammonta l'importo del rateo di tredicesima per i lavoratori che non hanno completato l'intero anno lavorativo nel 2025.
La tredicesima come gratifica natalizia spetta a tutti i lavoratori subordinati, sia con contratto di lavoro a tempo indeterminato che con contratto a termine. Il diritto si estende anche ai lavoratori con contratto part-time e agli apprendisti, proporzionalmente all'orario di lavoro svolto.
Non hanno invece diritto a percepire la tredicesima:
È importante sottolineare che la tredicesima matura anche quando il dipendente non svolge la propria attività lavorativa per:
Non rientrano invece nel calcolo della tredicesima:
Secondo la normativa in vigore, l'importo della tredicesima si calcola in base ai mesi in cui il dipendente ha effettivamente lavorato ed è equivalente a un dodicesimo della retribuzione annuale lorda. Per determinare con precisione l'importo della gratifica natalizia è necessario:
La formula generale per il calcolo è quindi:
Tredicesima = (Retribuzione mensile lorda × Mesi lavorati) ÷ 12
Nel caso di inizio o cessazione del rapporto di lavoro nel corso del 2025, ogni lavoratore dipendente ha diritto a tanti dodicesimi dell'ammontare della tredicesima mensilità quanti sono i mesi di servizio prestati presso l'azienda.
Per il calcolo dei mesi da considerare nel rateo della tredicesima valgono queste regole fondamentali:
Se il rapporto di lavoro cambia durante l'anno (ad esempio da part-time a full-time o viceversa), verranno sommati gli importi maturati distintamente nei diversi periodi, applicando la retribuzione corrispondente a ciascun periodo.
Per comprendere meglio come funziona il calcolo della tredicesima per chi non ha lavorato l'intero anno, vediamo alcuni esempi concreti:
Un dipendente assunto il 1° luglio 2025 con uno stipendio mensile lordo di 2.000 euro avrà diritto a 6 ratei di tredicesima.
Calcolo: (2.000 € × 6 mesi) ÷ 12 = 1.000 €
Il lavoratore riceverà quindi 1.000 euro di tredicesima a dicembre 2025.
Un dipendente che ha lavorato dal 1° gennaio al 15 settembre 2025 con uno stipendio mensile lordo di 1.800 euro avrà diritto a 8,5 ratei (considerando che a settembre ha lavorato più di 15 giorni).
Calcolo: (1.800 € × 8,5 mesi) ÷ 12 = 1.275 €
In questo caso, l'importo della tredicesima sarà liquidato insieme alle altre spettanze di fine rapporto.
Un dipendente con contratto part-time al 50% che ha lavorato tutto l'anno con una retribuzione mensile lorda di 1.200 euro (equivalente al 50% della retribuzione full-time di 2.400 euro).
Calcolo: (1.200 € × 12 mesi) ÷ 12 = 1.200 €
Il lavoratore riceverà 1.200 euro di tredicesima, proporzionati al suo orario ridotto.
Nel caso in cui un lavoratore abbia ottenuto un aumento di stipendio durante l'anno 2025, il calcolo della tredicesima dovrà tenere conto delle diverse retribuzioni percepite.
Ad esempio, se un dipendente ha percepito uno stipendio di 1.800 euro per i primi 8 mesi del 2025 e successivamente ha ottenuto un aumento a 2.000 euro per i restanti 4 mesi, il calcolo sarà:
(1.800 € × 8 ÷ 12) + (2.000 € × 4 ÷ 12) = 1.200 € + 666,67 € = 1.866,67 €
I periodi di malattia o infortunio non comportano la perdita del diritto alla tredicesima, ma potrebbero influire sull'importo finale se l'indennità corrisposta è inferiore alla normale retribuzione. Durante la malattia, infatti, la retribuzione può essere ridotta in base al CCNL applicato, influenzando proporzionalmente anche il calcolo della tredicesima.
Nel 2025, durante i periodi di congedo di maternità obbligatorio, la tredicesima matura regolarmente poiché si tratta di un periodo interamente retribuito. Diversamente, durante i periodi di congedo parentale facoltativo, la tredicesima matura in proporzione all'indennità effettivamente percepita (generalmente il 30% della retribuzione).
Per la maggior parte dei lavoratori dipendenti, la tredicesima mensilità verrà erogata tra il 15 e il 20 dicembre, come stabilito dai vari contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL). Alcuni contratti collettivi possono prevedere tempistiche leggermente diverse, ma generalmente il pagamento avviene prima delle festività natalizie.
In caso di cessazione del rapporto di lavoro durante l'anno, i ratei di tredicesima maturati fino a quel momento vengono liquidati insieme alle altre spettanze di fine rapporto, senza attendere il mese di dicembre.
La tredicesima mensilità è soggetta a tassazione ordinaria IRPEF, con l'applicazione delle aliquote progressive in base allo scaglione di reddito del lavoratore. Sulla tredicesima vengono trattenute anche le consuete addizionali regionali e comunali.
È importante sottolineare che, a differenza della retribuzione ordinaria, sulla tredicesima non si applicano alcune detrazioni, come quelle per lavoro dipendente su base mensile. Questo comporta generalmente un prelievo fiscale proporzionalmente più elevato rispetto alla normale mensilità.
Per i lavoratori con redditi più bassi potrebbero applicarsi nel 2025 eventuali misure di sostegno o bonus specifici che potrebbero influenzare la tassazione della tredicesima, secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio.
Nel calcolo della tredicesima 2025 esistono alcune differenze tra settore pubblico e privato, principalmente legate alle tempistiche di erogazione e alle voci che compongono la base di calcolo.
Nel settore pubblico, la tredicesima viene generalmente pagata con la mensilità di dicembre, mentre nel settore privato potrebbe essere erogata anche in anticipo rispetto alla fine del mese, in base a quanto previsto dai singoli CCNL.
Per quanto riguarda la base di calcolo, nel pubblico impiego vengono considerate le voci stipendiali fisse e continuative, mentre alcuni elementi accessori potrebbero essere esclusi, a differenza del settore privato dove la composizione può variare maggiormente in base al contratto collettivo applicato.