Il mestiere del calzolaio è una delle espressioni più antiche dell’artigianato italiano. Tale figura si è evoluta grazie all’integrazione di nuove tecnologie, materiali innovativi e maggior attenzione alla personalizzazione, senza però perdere il legame con la tradizione e il pregio della lavorazione manuale. Il calzolaio moderno può operare sia come artigiano indipendente, specializzato nella riparazione e nella realizzazione di calzature su misura, sia come dipendente in aziende del settore calzaturiero, ricoprendo diversi livelli di responsabilità e mansioni, regolamentate da uno specifico contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL). Negli ultimi anni, il settore ha visto novità normative e contrattuali significative, che hanno impattato direttamente su stipendi, welfare e modalità di inquadramento. Di seguito, l’analisi dettagliata su guadagni, modalità di accesso alla professione, inquadramenti contrattuali, opportunità lavorative e prospettive future del mestiere di calzolaio.
Il guadagno di un calzolaio dipende da numerosi fattori: tipo di attività (autonomo o dipendente), specializzazione, esperienza e ubicazione territoriale. Per i calzolai dipendenti di aziende industriali, la retribuzione è regolata dal CCNL Calzaturiero, rinnovato il 17 luglio 2024 e in vigore fino al 31 dicembre 2026. Il contratto collettivo prevede un aumento medio dei minimi salariali, attribuendo maggiore tutela contro l’inflazione e aggiornando le condizioni economiche e di welfare.
Nel dettaglio, le nuove retribuzioni minime mensili lorde previste dal CCNL a partire da agosto 2025 sono:
Livello | Stipendio Lordo Mensile da agosto 2025 (€) |
8° (Quadri) | 2.447,63 |
7° (Impiegati direttivi) | 2.295,70 |
6° | 2.109,29 |
5° | 2.002,93 |
4° | 1.930,50 |
3°S | 1.884,57 |
3° | 1.843,95 |
2°S | 1.787,21 |
2° | 1.751,40 |
1° | 1.530,00 |
Per lavoratori autonomi e artigiani, il reddito può variare sensibilmente: la media mensile netta oscilla tra 1.000 e 1.200 euro, con minimi che partono da circa 650 euro e picchi che arrivano anche oltre 1.800 euro, soprattutto per chi è altamente specializzato nella realizzazione di calzature su misura e lavori di pelletteria avanzata.
Le nuove tutele previste includono:
Per chi intende approfondire le novità contrattuali, sono disponibili informazioni dettagliate sul testo integrale dell’accordo.
Il calzolaio, sia artigiano indipendente che dipendente, svolge attività quali:
Le competenze fondamentali comprendono manualità, conoscenza dei materiali, capacità nell’uso di macchinari specializzati, senso estetico, conoscenze basilari di meccanica e contabilità per la gestione autonoma della bottega.
Non è previsto un percorso di formazione obbligatorio né particolari titoli di studio per accedere alla professione. Storicamente il mestiere si apprendeva tramite l’affiancamento ad artigiani esperti: oggi, tuttavia, si segnala la crescita dell’offerta formativa specialistica tramite corsi e accademie riconosciute, come l’Associazione Nazionale Calzaturieri Italiani, l’Istituto di Moda Burgo e molteplici workshop privati.
I percorsi proposti prevedono:
Anche chi non abbia una tradizione familiare può accedere a questa professione e, attraverso i corsi di formazione, acquisire tutte le conoscenze necessarie per inserirsi nel mercato del lavoro o per avviare una propria attività.
Se si intende avviare una propria attività artigianale come calzolaio, è essenziale rispettare una serie di adempimenti amministrativi e normativi:
La burocrazia varia anche a seconda della regione o del Comune in cui si intende avviare l’attività; per la gestione fiscale è consigliata la consulenza di un commercialista specializzato nel settore artigianale.
Il carico fiscale per il calzolaio varia in funzione del regime tributario scelto:
Esempio pratico:
Un calzolaio che incassa 40.000 euro l’anno in regime forfettario e versa 3.905 euro di contributi, paga 1.145 euro di tasse annue, mentre in regime ordinario, su 50.000 euro di incassi e 25.000 euro di spese, l’imposta IRPEF risulta di 5.750 euro.