Quanto vale ed è sicura la ricevuta e la copia di un bonifico bancario effettuato

Di mezzo ci può essere anche un confronto con l'Agenzia delle entrate e nei rapporti con il fisco l'onere della prova, come un bonifico bancario effettuato, è a carico del contribuente.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quanto vale ed è sicura la ricevuta e la

La ricevuta e la copia di un bonifico bancario sono sicuri e validi?

No, non si tratta di elementi di prova. Non a caso quando si effettua un bonifico bancario, chi lo riceve chiede il numero di CRO anziché la copia della ricevuta. Proprio il CRO (Codice Riferimento Operazione) è l'indicatore considerato più affidabile perché certifica l'effettuazione dell'operazione bancaria.

Il rischio di commettere un'ingenuità da pagare a caro prezzo è concreto perché immaginiamo cosa potrebbe succedere nel caso in cui la ricevuta o la copia di un bonifico bancario effettuato venga conservato con meticolosa attenzione per poi accorgersi che non ha alcun valore.

Si tratterebbe di un vero e proprio passo falso nei confronti del proprio interlocutore. Che non necessariamente deve essere un privato a cui dare la dimostrazione della correttezza del proprio comportamento ovvero del bonifico effettuato nell'importo e nei tempi concordati.

Di mezzo ci può essere anche un confronto con l'Agenzia delle entrate e, si sa, nei rapporti con il fisco l'onere della prova è a carico del contribuente. In pratica spetta a quest'ultimo dimostrare di aver agito regolarmente e che i sospetti siano infondati.

Un terza situazione in cui si può essere coinvolti e in cui a giocare un ruolo decisivo è la ricevuta o la copia di un bonifico bancario effettuato è proprio il rapporto con la propria banca. E anche in questo caso, la forma conta quanto la sostanza. Vediamo allora

  • Ricevuta e copia di un bonifico bancario hanno valore
  • Quali prove di pagamento effettuato sono sicure

Ricevuta e copia di un bonifico bancario hanno valore

Nella vita di tutti i giorni in casi in cui si effettua un bonifico bancario sono davvero numerosi e non occorre andare lontano per andare a cercarli. Non è necessario immaginare grandi spese, come quelle necessarie per l'acquisto di una casa o di un'automobile.

Possiamo ad esempio pensare alle utenze domestiche, magari nel caso di contestazione di mancato pagamento di uno dei gestori.

Oppure, situazione molto comune, alle rate del condominio, il cui presunto mancato pagamento fa scattare la lettera di sollecito da parte dell'amministratore, con tanto di costi aggiuntivi da affrontare, e l'indicazione di mancato rispetto delle scadenza nella lettera pubblica contenente il bilancio delle spese.

Il tutto all'insaputa dello stesso utente nel primo caso o nel condomino nel secondo, convinto di essere perfettamente in regola con il pagamento, come da ricevuta o copia del bonifico bancario. E con tanto di indicazione dell'ora e del giorno in cui sarebbe stato effettuato.

Eppure la società di gestione dell'utenza domestica (gas, luce, acqua, ad esempio) oppure l'amministratore di condominio sono pronti a dimostrare che quelle prove non hanno alcun valore perché i versamenti non sono mai arrivati. Chi ha ragione? Copia e ricevuta hanno un valore?

La brutta notizia è che non si tratta di elementi di prova. Non a caso quando si effettua un bonifico bancario, chi lo riceve chiede il numero di CRO anziché la copia della ricevuta.

Quali prove di pagamento effettuato sono sicure

Proprio il CRO (Codice Riferimento Operazione) è l'indicatore considerato più affidabile perché certifica l'effettuazione dell'operazione bancaria.

Si tratta di un codice di 11 cifre sempre diverso e che fa quindi riferimento a operazioni univoche. Per sapere dove si trova occorre controllare la stessa ricevuta di pagamento oppure chiederlo alla banca che ha eseguito l'operazione. In pratica serve a capire se il bonifico è stato effettuato. Un caso a parte è quindi quello dell'estratto conto, anche in questo caso considerato una prova di pagamento.