La partecipazione ad attività sportive, sia in ambito amatoriale che agonistico, comporta una serie di rischi intrinseci fra cui la possibilità di lesioni fisiche. Tuttavia, non tutti gli incidenti determinano un diritto alla riparazione dei danni. L’accertamento della responsabilità e il conseguente risarcimento rappresentano tematiche regolate da precise norme giuridiche.
Quando si ha diritto al risarcimento per danno sportivo: principi giuridici e casi concreti
La possibilità di ottenere un risarcimento per un infortunio sportivo si basa su criteri giurisprudenziali consolidati e su normative specifiche. In primo luogo, occorre distinguere tra i danni risultanti da comportamenti fisiologici alla pratica sportiva e quelli derivanti da azioni contrarie alle regole.
Lo sportivo accetta un certo rischio connaturato allo sport praticato: il cosiddetto "rischio consentito" esclude il diritto al risarcimento in caso di incidenti scaturiti da condotte regolari e prive di imprudenza. Ad esempio, una frattura conseguente a un contrasto lecito nel calcio o a una caduta in una manifestazione di atletica leggera, rimangono nell’alveo dei rischi accettati.
Si ha, invece, diritto al risarcimento nei seguenti casi:
- Responsabilità per comportamento illecito: il diritto al risarcimento emerge quando l’azione che ha provocato il danno eccede il normale svolgimento del gioco. Questo avviene in presenza di dolo (volontà di recare danno) o colpa grave (negligenza evidente, azione eccessivamente pericolosa). I giudici della Corte di Cassazione hanno precisato che la responsabilità è esclusa nei casi in cui il gestore, l’atleta o l’organizzatore dimostrino che il proprio comportamento è stato diligente e rispettoso delle regole fissate dalla disciplina sportiva.
- Eventi fuori dal contesto agonistico: anche allenamenti o partite amatoriali sono ricompresi nell’ambito di applicazione delle regole sulla responsabilità civile. La circostanza che l’attività non sia ufficialmente riconosciuta o che i partecipanti non siano tesserati non preclude l’accesso alle tutele risarcitorie, purché sussista la responsabilità di terzi.
Requisiti e condizioni necessari per ottenere il risarcimento da infortunio sportivo
L’ottenimento del risarcimento in seguito a un danno sportivo presuppone il rispetto di determinati criteri previsti dalla legge. Di seguito, i passaggi fondamentali:
- Esistenza di un danno ingiusto: il soggetto leso deve aver subito un pregiudizio alla propria integrità fisica, patrimoniale o morale, conseguente a un comportamento di altri contrari alle regole della diligenza o della prudenza stabilite dall’ordinamento giuridico.
- Violazione delle regole di gioco o di sicurezza: se il danno deriva dalla violazione delle norme tecniche della disciplina sportiva o delle misure minime di tutela dell’incolumità dei partecipanti, la responsabilità si configura anche per attività amatoriali e non ufficiali.
- Colpa o dolo del responsabile: è necessario dimostrare che chi ha causato l’infortunio abbia agito con imprudenza, negligenza o volontà lesiva.
- Causalità: occorre stabilire un nesso diretto tra la condotta del responsabile e il danno subito, tramite elementi oggettivi come testimonianze, referti medici e documentazione fotografica.
- Documentazione accurata: testimonianze, referti, perizie medico-legali e prove oggettive risultano indispensabili per fondare una richiesta risarcitoria solida.
Responsabilità degli atleti, dei gestori e degli organizzatori: chi risponde dei danni?
La domanda principale in materia di danni sportivi è individuare il soggetto cui imputare la responsabilità. Secondo la normativa vigente e la giurisprudenza consolidata, la responsabilità del risarcimento danni può chiamare in causa diversi soggetti, anche contemporaneamente:
- Giocatore responsabile: l’atleta che provoca un danno con condotta violenta, imprudente o contraria alle regole del gioco.
- Gestore dell’impianto sportivo: il soggetto che ha la custodia dell’impianto risponde per danni derivanti da difetti delle strutture, carenze di manutenzione o mancata adozione di misure di sicurezza (art. 2051 c.c.).
- Organizzatore dell’evento: in presenza di inadeguatezze organizzative e mancate precauzioni, si configura una responsabilità solidale.
In alcune situazioni, la compagnia assicurativa interviene solo su fatti colposi, non dolosi.
Cosa fare dopo un infortunio: documentazione, assicurazioni e procedure pratiche
Una gestione corretta delle fasi successive ad un infortunio sportivo aumenta la probabilità di successo in una richiesta risarcitoria. Occorre agire con tempestività per documentare il danno e individuare il soggetto (o i soggetti) responsabili ed è necessario:
- Ottenere e conservare tutta la documentazione sanitaria: referto pronto soccorso, certificati specialistici, perizia medico-legale.
- Raccogliere prove materiali: foto e video, testimonianze, documenti scritti interni, referti arbitrali.
- Verificare la presenza di coperture assicurative: sia quelle federali che eventuali polizze stipulate dal centro o dalla società sportiva.
- Rivolgersi a professionisti qualificati: avvocati esperti in materia di responsabilità civile sportiva, in grado di formulare una valutazione tecnica e strategica, interrompere la prescrizione con una diffida stragiudiziale e accedere a tutte le informazioni utili.
Tempistiche e prescrizioni per la richiesta di risarcimento
La domanda per danni sportivi si prescrive, di regola, entro 5 anni dal verificarsi dell’evento lesivo. In casi particolari, la decorrenza del termine può variare, ad esempio se il danno si manifesta progressivamente o se la responsabilità emerge solo in un momento successivo. L’invio di una diffida può interrompere la prescrizione.
A chi rivolgersi per ottenere il risarcimento e il ruolo dell’avvocato
Le azioni risarcitorie per danni sportivi vanno rivolte direttamente al responsabile (atleta, gestore, organizzatore), eventualmente per il tramite della compagnia assicurativa, se presente.
È consigliato affidarsi ad avvocati specializzati in responsabilità civile e diritto sportivo, in grado di ricostruire la dinamica, identificare la responsabilità e valorizzare il danno, sia sotto il profilo fisico che patrimoniale.
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