Si può modificare descrizione di una fattura una volta emessa o è sempre vietato per leggi 2023

La fattura è un documento fiscale che ha valenza legale e la sua compilazione va eseguita con molta attenzione in ogni sua parta, inclusa la descrizione del servizio offerto.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Si può modificare descrizione di una fat

Descrizione di una fattura, si può modificare dopo l'emissione?

Se la descrizione non è completa o è inesatta, non bisogna emettere nota di credito ma basta la correzione dei dati e il successivo invio del nuovo documento al cliente.

Gli errori sono sempre dietro l'angolo, anche quando ci sono di mezzo le fatture da inviare al compratore di un prodotto o al committente che ha richiesto un servizio. Non ci riferiamo sono agli sbagli relativi ai calcoli effettuati, ma molto semplicemente anche a una descrizione errata o incompleta. Il punto di partenza è che la fattura è un documento centrale in ambito fiscale e di conseguenza va compilata a regola d'arte ovvero nella maniera più precisa possibile, anche in riferimento ai servizi prestati ovvero al bene oggetto della transazione.

Non farlo significa collocarsi in difetto nei confronti del fisco con possibili ripercussioni in termini di sanzioni. Approfondiamo allora come procedere nel caso di errori nella compilazione della descrizione della fattura sia nel caso in cui viene prodotta in formato cartaceo e sia quando si fa riferimento a quella elettronica:

  • Descrizione di una fattura, si può modificare dopo l'emissione o no

  • Leggi 2023 sulla compilazione della descrizione di una fattura

Descrizione di una fattura, si può modificare dopo l'emissione o no

Dal punto di vista operativo, la prima operazione da fare è la compilazione delle fattura da parte del fornitore del servizio o del venditore del bene. Quindi si passa all'emissione. Si considera tale al momento della spedizione o della consegna.

La parte descrittiva della fattura deve contenere la data di emissione, il numero progressivo che viene attribuito a partire dal primo per ciascun anno solare, i propri dati identificativi ovvero ditta, ragione o denominazione sociale, indirizzo, codice fiscale, numero di partita Iva, numero di iscrizione al Registro delle imprese.

Quindi deve contenere i dati identificativi del compratore o del committente tra ditta, ragione o denominazione sociale, indirizzo. Spazio quindi nella parte tabellare per la quantità e la descrizione delle merci; il prezzo unitario di ogni merce venduta; l'importo delle merci; gli eventuali costi accessori non documentati; il totale fattura ovvero l'importo complessivo, espresso in euro con due decimali, dovuto dal compratore per l'acquisto di merci o per la prestazione di servizi.

A differenza di quanto accade nel caso in cui siano inviati importi errati, se la descrizione non è completa o è inesatta, non bisogna emettere nota di credito ma basta la correzione dei dati e il successivo invio del nuovo documento al cliente. Tuttavia nel caso della fatturazione elettronica, la procedura della modifica degli errori è più complessa, anche se di mezzo c'è la variazione della fattura. In tutti i casi occorre emettere una nota di credito, qualunque sia la variazione da apportare.

Leggi 2023 sulla compilazione della descrizione di una fattura

La fattura è un documento fiscale che ha valenza legale e la sua compilazione va eseguita con molta attenzione in ogni sua parta, inclusa la descrizione del servizio offerto o del prodotto venduto. Informa il committente nel caso dell'esecuzione di un servizio o il compratore se c'è di mezzo la vendita di un bene dell'avvenuta esecuzione del contratto.

Serve anche a spiegare il contenuto del lavoro e a indicare gli importi da corrispondere. E ovviamente documentare l'operazione in base agli obblighi imposti dalla legge.

Le fatture emesse ovvero quelle di vendita e ricevute ovvero quelle di acquisto devono essere conservate per legge fino a quando non sono state definite le imposte dell'anno al quale si riferiscono, e comunque per almeno 10 anni. Le fatture emesse vanno conservate ordinatamente in base al numero di emissione mentre le fatture ricevute vanno conservate in base alla numerazione progressiva attribuita all'arrivo.

Il regime forfettario segue invece regole parzialmente differenti in quanto non è prevista l'applicazione dell'Iva e né della ritenuta d'acconto. Il lavoratore o il professionista che aderisce a tale regime fiscale deve indicare nella fattura la dicitura che riferisce l'adesione al forfettario ovvero "Operazione in franchigia da Iva e compenso non soggetto a ritenuta di acconto ai sensi della L. 190/2014, art. 1, cc. 54-89 - regime forfettario".

Una fattura è un documento finanziario che ha valore legale. E tutte le parti devono essere raccolte con grande cura. compresi i dettagli dei servizi offerti