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Principio di cassa o competenza per regime forfettario partite IVA 2025? Spiegazioni differenze ed esempi

Per il regime forfettario conviene il principio di cassa o di competenza? Spiegazioni chiare, differenze ed esempi pratici per le partite IVA

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Principio di cassa o competenza per regi

Il regime forfettario è una soluzione agevolata rivolta a lavoratori autonomi, professionisti e imprenditori individuali che rispettano determinati limiti di ricavi e requisiti previsti dalla normativa vigente. Uno degli aspetti più discussi e rilevanti di questo regime riguarda il criterio di registrazione dei ricavi e delle spese: il principio di cassa e il principio di competenza. Comprendere le differenze e le implicazioni pratiche di questi due metodi risulta essenziale per chi opera con la partita IVA in regime forfettario e per chi intende mantenere la propria posizione agevolata senza incorrere in sanzioni o perdite di benefici fiscali. 

Regime forfettario, principio di cassa obbligatorio

Nel regime forfettario, il solo principio contabile ammesso dalla normativa italiana è quello di cassa. Secondo l’art. 1, comma 54 e seguenti, della Legge n. 190/2014 e gli aggiornamenti della Legge di Bilancio 2023 e 2025, i soggetti che aderiscono a questo regime fiscale devono determinare il proprio reddito imponibile esclusivamente in base agli incassi e ai pagamenti effettivamente avvenuti durante il periodo d’imposta. Ciò significa che i ricavi e i compensi vengono rilevati soltanto quando vengono effettivamente percepiti, mentre le spese (limitatamente a quelle previste per legge, come i contributi previdenziali) vengono considerate solo se realmente sostenute nell’anno.

  • Non è consentito adottare il principio di competenza, che invece prevede la rilevazione di ricavi e costi in base al loro maturarsi, indipendentemente dall’effettivo incasso o pagamento.
  • Il principio di cassa garantisce una maggiore immediatezza nella rendicontazione dei flussi finanziari e semplifica la gestione per contribuenti meno strutturati.

Questa regola non è semplicemente una prassi, ma rappresenta un obbligo normativo a cui i soggetti forfettari devono attenersi per evitare errori nella determinazione della base imponibile e per conservare il diritto al regime agevolato.

Principio di cassa: funzionamento e differenze con il principio di competenza

La differenza tra principio di cassa e principio di competenza riguarda la tempistica di registrazione dei ricavi e delle spese:

  • Principio di cassa: si registrano entrate e uscite solo nel momento in cui avvengono i pagamenti o gli incassi. Ad esempio, una fattura emessa nel dicembre 2024 ma incassata a gennaio 2025 andrà a incrementare i ricavi del 2025.
  • Principio di competenza: ricavi e costi sono rilevati in base al periodo in cui maturano, a prescindere dall’effettivo pagamento.

Nel regime forfettario non è prevista alcuna facoltà di scelta: il principio di cassa è obbligatorio. Questa impostazione deriva dalla volontà del legislatore di semplificare la gestione amministrativa e fiscale di coloro che aderiscono al regime, riducendo la necessità di tenere complesse scritture contabili.

Normativa di riferimento e prassi operative nel 2025

Nel 2025, la normativa di riferimento rimane l’art. 1, commi 54–89 della Legge n. 190/2014 (Legge di Stabilità), aggiornata con la Legge di Bilancio 2023 e i successivi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate. In particolare:

  • Limite di ricavi/compensi: per poter accedere e restare nel regime, il limite dei ricavi o compensi percepiti non deve superare 85.000 euro, limite da valutare secondo il criterio di cassa.
  • Superamento dei limiti:
    • Se si superano gli 85.000 euro ma non i 100.000 euro di incassi, la fuoriuscita dal regime forfettario avviene dall’anno successivo.
    • Se si superano i 100.000 euro, la fuoriuscita avviene immediatamente e si applicano le regole ordinarie già dall’anno in corso (inclusa l’IVA).
  • Criterio di cassa integrale: sia per i ricavi sia per la verifica dei limiti, rilevano soltanto gli importi effettivamente ricevuti e pagati entro il 31 dicembre, anche per quanto riguarda i dati da indicare nel quadro RS del Modello Redditi.

Casi pratici e simulazione di calcolo

Per meglio chiarire l’applicazione concreta del principio di cassa nel regime forfettario, si propongono alcuni esempi pratici:

  • Esempio 1: Una fattura di 2.500 euro viene emessa il 20 dicembre 2024, ma il cliente effettua il pagamento il 5 gennaio 2025. Il ricavo sarà fiscalmente rilevante per il 2025.
  • Esempio 2: Una fattura di 1.200 euro, emessa e incassata interamente il 31 dicembre 2025, sarà inclusa tra i ricavi del 2025 anche se il pagamento è avvenuto all’ultimo giorno dell’anno.
  • Esempio 3 – Incasso parziale: Se si emette una fattura di 3.000 euro nel novembre 2025 e si incassano 2.000 euro a dicembre 2025 e 1.000 euro a febbraio 2026, i 2.000 euro rilevano per il periodo d’imposta 2025, i restanti 1.000 euro per quello del 2026.

Questo meccanismo assume un rilievo strategico soprattutto per la verifica del rispetto dei requisiti di permanenza e per la corretta determinazione dell’imposta sostitutiva.

Effetti operativi, vantaggi e criticità

L’adozione obbligatoria del principio di cassa presenta vantaggi e possibili criticità:

  • Vantaggi:
    • Semplificazione della tenuta contabile.
    • Allineamento tra imposizione fiscale e liquidità disponibile.
    • Riduzione delle probabilità di pagare imposte su ricavi non ancora incassati.
  • Criticità:
    • Potenziale disallineamento tra risultato fiscale e redditività economica effettiva in caso di incassi irregolari o ritardi nei pagamenti.
    • Maggiore attenzione da prestare alle movimentazioni finanziarie a cavallo d’anno, che possono incidere sul rispetto dei limiti previsti.

Per evitare errori o penalizzazioni fiscali, si consiglia di mantenere un’attenta documentazione di tutti i movimenti finanziari e di utilizzare strumenti digitali per il monitoraggio tempestivo degli incassi e dei pagamenti.

FAQ – Domande frequenti su principio di cassa e regime forfettario (2025)

  • Quali soggetti applicano obbligatoriamente il principio di cassa?
    Tutti i lavoratori autonomi e liberi professionisti in regime forfettario. Inoltre, le imprese individuali in contabilità semplificata e, in casi specifici, le società di persone che rientrino tra le cosiddette "imprese minori".
  • Se incasso una fattura nel 2025, ma è stata emessa nel 2024, in quale anno la devo registrare?
    Rileva l’incasso effettivo: dunque la somma sarà registrata ai fini fiscali nel 2025.
  • Cosa succede se supero il limite di 85.000 euro di ricavi incassati nel corso del 2025?
    Se non superi i 100.000 euro, dal 2026 passerai automaticamente al regime ordinario. Se invece incassi più di 100.000 euro, perdi subito il regime agevolato e devi applicare l’IVA e l’IRPEF con decorrenza immediata.
  • Posso dedurre i costi analiticamente nel regime forfettario?
    No, il regime forfettario prevede un sistema a forfait: al totale dei ricavi incassati si applica un coefficiente di redditività, variabile in base al codice ATECO. Solo i contributi previdenziali possono essere dedotti analiticamente.
  • I pagamenti elettronici e in contanti seguono regole diverse?
    Rileva sempre la data dell’accredito per i pagamenti elettronici e la data di effettivo passaggio di denaro per i contanti, anche per somme pagate o incassate a cavallo d’anno.

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