La gestione dei parcheggi auto in condominio rappresenta uno degli argomenti più dibattuti all’interno degli stabili residenziali, in particolare per quanto riguarda la possibilità di vendere o affittare un posto auto condominiale nel 2025. L'interesse verso questi spazi è cresciuto significativamente a causa dell’incremento del numero di veicoli, della cronica carenza di aree di sosta, nonché delle nuove interpretazioni giurisprudenziali e normative. Tale scenario richiede una profonda conoscenza delle leggi vigenti, della corretta distinzione tra posti auto privati, comuni e pertinenziali, senza trascurare il ruolo del regolamento condominiale, delle prassi notarili e delle recenti sentenze, che hanno reso il quadro ancora più articolato. L’obiettivo principale di questo approfondimento è fornire risposte chiare ed esaustive a chi, in qualità di proprietario o possibile acquirente, desidera comprendere se sia consentita la cessione o la locazione di un posto auto in condominio e a quali condizioni.
Il regolamento condominiale rappresenta uno strumento essenziale per determinare la libertà di disporre dei posti auto: in assenza di specifiche clausole contrarie, prevalgono i principi civilistici in tema di proprietà e comunione. Ai sensi dell’art. 1117 c.c., i parcheggi possono essere considerati parti comuni dell’edificio salvo che il titolo disponga diversamente. In caso di dubbio, una verifica attenta del rogito, delle tabelle millesimali e del regolamento consente di chiarire se il singolo spazio sia esclusivo, comune o soggetto a turnazione tra i condomini.
Rispetto alle operazioni di vendita e affitto di un posto auto condominiale, le condizioni cambiano in funzione della categoria dello spazio e del periodo di realizzazione:
Si sottolinea altresì che, secondo la normativa attuale (a seguito anche delle modifiche introdotte nel 2025), è obbligatorio trascrivere l’atto di vendita presso i registri immobiliari, segnalando la natura specifica del bene e l’eventuale pertinenzialità, con l’assistenza di un notaio per garantire la regolarità delle operazioni.
L’acquisto o la cessione di un posto auto comportano implicazioni fiscali e amministrative. Le imposte variano in base alla categoria catastale (C/6 per i box auto), all’eventuale pertinenzialità e al regime di proprietà. Nel caso di locazione, i canoni percepiti vanno dichiarati ai fini IRPEF, mentre la vendita è soggetta a imposta di registro, ipotecaria e catastale. È consigliabile rivolgersi al proprio Notaio o a un consulente fiscale per la corretta compilazione degli adempimenti.
Sotto il profilo gestionale, le spese comuni sono ripartite in base alla quota millesimale, salvo regolamenti interni specifici. In presenza di garage sotterranei o aree scoperte, vanno considerate anche le modalità di coinvolgimento alle opere di manutenzione, impermeabilizzazione e gestione dei cortili. La recente normativa favorisce la trasparenza nella ripartizione delle spese e nella tutela dei diritti di ogni singolo condomino.
L’investimento in un box auto rappresenta, specialmente nelle grandi città come Milano, Roma o Napoli, un’opportunità di rendimento stabile, con rendite di locazione che oscillano tra il 5% e il 10% annuo rispetto al valore di acquisto. I prezzi d’acquisto variano sensibilmente a seconda della zona e della tipologia (ad esempio, un box auto a Milano può costare da 20.000 a oltre 80.000 euro). Maggiori dettagli sono disponibili nelle offerte di autorimesse e box auto in varie città italiane.