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Diritto posto auto casa per chi ha la legge 104 vale sempre, solo in rari casi i Comuni si possono opporre secondo Consiglio Stato

di Marianna Quatraro pubblicato il
Diritto posto auto casa legge 104

Con la sentenza n. 3334 del 12 settembre 2025, il Consiglio di Stato ha chiarito che chi ha la Legge 104 ha sempre diritto ad avere un posto auto. Cosa possono fare i Comuni

La disciplina relativa alla sosta riservata nelle vicinanze della propria abitazione rappresenta uno dei temi centrali nella tutela della mobilità per chi vive condizioni di disabilità riconosciute dalla Legge 104. Le nuove pronunce da parte del Consiglio di Stato hanno rafforzato il principio per cui la richiesta di uno parcheggio dedicato debba ricevere una valutazione attenta e motivata, con attenzione ai diritti della persona e alle esigenze del contesto urbano o condominiale.

Quadro normativo generale: cosa prevede la legge 104 e la normativa collegata sul posto auto

Il diritto al parcheggio riservato nei pressi dell’abitazione per chi ha la Legge 104 trova fondamento in una rete normativa articolata e importante:

  • L’articolo 381, comma 5 del D.P.R. 495/1992, regolamento di esecuzione del Codice della Strada, che stabilisce la possibilità di ottenere dall’ente locale la destinazione gratuita di uno spazio di sosta personalizzato, se si è titolari di contrassegno disabili e si verificano particolari condizioni: l’assenza di uno spazio privato accessibile e l’esistenza di aree ad alta densità di traffico.
  • La legge 13/1989 e il D.M. 236/1989 che impongono, negli edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazione rilevante, la presenza di stalli riservati ai disabili nella misura di almeno uno ogni cinquanta posti complessivi.
  • L’art. 1102 del Codice Civile sull’uso delle parti comuni, letto alla luce dei principi costituzionali di uguaglianza e solidarietà sociale (art. 2, 3 e 32 Costituzione), che impone un bilanciamento tra l’accesso effettivo agli spazi comuni e i diritti degli altri comproprietari.
  • La legge 67/2006, che vieta ogni forma di discriminazione indiretta ed è spesso richiamata nei ricorsi per garantire un accesso equanime agli spazi pubblici e privati.
In questa cornice legislativa, il diritto al posto auto non viene interpretato come privilegio, ma come strumento indispensabile per rimuovere una barriera sostanziale, garantendo una pari dignità nell'accesso alle funzioni abitative, lavorative e sociali. La richiesta dello stallo è sottoposta a valutazione motivata, considerando tanto la documentazione clinica quanto le condizioni logistiche e tecniche dell’area in questione.

Il ruolo del Consiglio di Stato: la sentenza n. 3334/2025 e i suoi effetti pratici

La recente sentenza n. 3334/2025 della Sezione Quinta del Consiglio di Stato ha chiarito che chi ha la Legge 104 ha sempre diritto ad avere un posto auto sotto casa e la discrezionalità dei Comuni nella decisione è non può essere arbitraria, ma deve fondarsi su un corretto bilanciamento tra le esigenze di viabilità e il diritto della persona con disabilità a condurre una vita dignitosa. 

Nel caso esaminato, era stata originariamente negata dal Comune la richiesta di un residente con Legge 104 di uno spazio di sosta personalizzato nei pressi della propria abitazione, nonostante la presenza di gravi limitazioni motorie e la mancanza di spazi privati accessibili. L’ordinanza cautelare accoglie l’appello, individuando lacune istruttorie e motivazionali nella precedente valutazione comunale.

Il Consiglio di Stato richiama espressamente il principio secondo cui l’ente locale non può opporsi in modo generico, ma soltanto all’esito di un’attenta verifica delle condizioni effettive di viabilità e sicurezza della zona. L’Amministrazione deve:

  • Condurre un’istruttoria completa e puntuale, analizzando la gravità della disabilità e la reale accessibilità del tessuto urbano;
  • Motivare in modo dettagliato ogni eventuale diniego, adducendo ragioni concrete riferite alle condizioni di traffico o alla disponibilità di spazi, e non semplici affermazioni apodittiche;
  • Considerare il diritto dell’interessato alla mobilità come prioritario, se non sussistono ragioni di sicurezza o tutela della pubblica utilità comprovate.

Quando e come il Comune può opporsi: limiti e doveri di motivazione

L’eventuale opposizione da parte del Comune alla concessione di uno parcheggio riservato è ammissibile solo entro limiti stringenti e a specifiche condizioni. La discrezionalità amministrativa è subordinata a uno stringente dovere di motivazione, in relazione a:
  • Verifica oggettiva della viabilità locale: l’Amministrazione deve esaminare la presenza di effettive criticità di traffico o di sicurezza nell’area richiesta;
  • Accertamento dell’assenza di alternative praticabili (ad esempio uno spazio privato accessibile);
  • Esame dettagliato della situazione personale e sanitaria dell’istante.
L’ente locale può negare il rilascio del permesso di parcheggio per chi ha la Legge 104 solo se emergono elementi concreti e documentabili che dimostrano che la creazione dello stallo nuocerebbe in modo sostanziale agli interessi pubblici. Secondo la giurisprudenza, ogni decisione deve essere sorretta da una motivazione puntuale e bilanciata, nonché da una istruttoria completa che tenga conto delle condizioni ambientali e delle esigenze della persona.
Parametri di valutazione Comunale Requisiti essenziali
Traffico e sicurezza Analisi circostanziata della zona richiesta
Accessibilità privata Assenza di stalli o accessi privati utilizzabili
Condizioni sanitarie Dimostrata gravità e permanente difficoltà motoria

Nel caso di un diniego, la persona può chiedere una nuova valutazione. L’eventuale provvedimento dovrà essere dettagliato e basarsi su dati oggettivi e non su presupposti generici

La prassi nei condomìni: diritti, procedure e bilanciamento con gli altri residenti

Nel contesto condominiale, il tema del posto auto riservato viene affrontato in conformità ai principi già esposti a livello normativo nazionale e costituzionale. La priorità riconosciuta all’accesso agevolato per persone con ridotte capacità motorie implica che, quando il cortile è parzialmente o totalmente destinato a parcheggio, la richiesta del condomino disabile deve essere oggetto di un’attenta valutazione da parte dell’assemblea. Il criterio di riferimento non è la parità aritmetica dei posti ma l’adeguamento dell’uso delle parti comuni alle esigenze di accessibilità.

La giurisprudenza ha precisato che l’assegnazione del posto auto non costituisce un privilegio, bensì un rimedio concreto per garantire la fruibilità degli spazi comuni. Anche in presenza di un numero insufficiente di spazi rispetto ai condomini, la domanda della persona con Contrassegno Unificato Disabili Europeo (CUDE) e documentata difficoltà di deambulazione assume carattere prioritario. La valutazione deve essere effettuata tenendo conto sia dei diritti individuali del soggetto che dell’interesse collettivo:

  • L’assemblea può deliberare l’assegnazione proponendo una sistemazione che non pregiudichi in modo irragionevole gli altri comproprietari;
  • Le spese per l’adattamento o la segnalazione dello stallo non possono essere imputate al richiedente come indennità, data la natura del diritto in gioco;
  • Se non è tecnicamente possibile creare uno stallo privato, resta l’opportunità di fare richiesta all’ente locale per riservare spazi su suolo pubblico secondo le procedure codificate.
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