La convivenza negli edifici condominiali presenta sfide costanti e il tema del parcheggio in condominio rappresenta una delle principali fonti di confronto tra vicini. Fino a poco tempo fa, molti proprietari di box auto ritenevano pacifico sostare con il proprio veicolo davanti al garage, anche negli spazi condivisi.
Tuttavia, la recente sentenza della Corte di Cassazione ha portato nuova luce su questo aspetto, ridefinendo i limiti tra diritti individuali e interessi collettivi.
Il quadro regolatorio riguardante il divieto parcheggio davanti al proprio box in condominio si fonda sui princìpi definiti dal Codice Civile, che stabilisce che le aree adibite a parcheggio sono considerate beni comuni, appartenenti a tutti i proprietari delle unità immobiliari.
Nessun condomino può trarre vantaggi esclusivi da queste zone se non previsto da specifici accordi contrattuali. Sono, in particolare, previsti:
In assenza di specifiche delibere, spesso si adotta una turnazione tra i condomini nei casi di spazi insufficienti, secondo quanto deliberato dall'assemblea con la maggioranza. L’amministratore ha il compito di far rispettare il regolamento e può sanzionare eventuali condotte scorrette, se previste dal regolamento stesso.
La Corte di Cassazione, con sentenza n.25227/2025, ha ribadito che nessun condomino può pretendere un diritto esclusivo di parcheggio davanti al garage senza che ciò sia fissato all’interno di un rogito notarile o contrattuale specifico.
L’analisi dei rogiti notarili relativi al caso giudicato ha confermato l’assenza di ogni riferimento a un diritto personalizzato di sosta su aree classificate come comuni. In virtù di tale principio, le consuetudini anche decennali e le semplici convinzioni personali non incidono sulla titolarità giuridica degli spazi condominiali. Dunque, si stabiliscono:
La sentenza ha, inoltre, sottolineato che l’assegnazione ad personam di un'area comune equivale alla costituzione di una servitù. Questa operazione, per essere valida, necessita della volontà unanime di tutti i proprietari. D’altro canto, una deliberazione assembleare che vieta la sosta a tutti è legittima, poiché non priva nessuno dei diritti, ma disciplina il corretto uso dell’area condivisa.
Secondo quanto stabilito dal Codice Civile, solo l’unanimità dei condomini consente il trasferimento o la concessione ad uso esclusivo di parti comuni a favore di singoli proprietari, da cui possono derivare:
Se si vuole un diritto esclusivo di parcheggio in condominio, è quindi necessaria la redazione di un nuovo atto o la modifica del regolamento condominiale, da depositare presso il pubblico registro immobiliare, sottoscritta da tutti.
Le violazioni delle regole condominiali in materia di parcheggi possono dar luogo a diverse conseguenze, sia amministrative sia penali. I comportamenti che impediscono il passaggio o l’accesso agli spazi comuni possono configurare: