Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Stipendi netti e lordo per i diversi livelli contratto commercio CCNL 2025. Calcolo ed esempi

Quali sono gli stipendi lordi per dipendenti con contratto commercio 2025 e come calcolare stipendi netti: differenze in base a Livelli di inquadramento

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Stipendi netti e lordo per i diversi liv

La corretta comprensione degli stipendi netti e lordi previsti dal Contratto Collettivo Nazionale Commercio (CCNL commercio) nel 2025 è centrale per chi lavora nel settore del commercio, della distribuzione e dei servizi. I lavoratori interessati hanno visto importanti novità sull’inquadramento, la retribuzione e le agevolazioni fiscali che incidono direttamente su busta paga e potere d’acquisto. 

Livelli di inquadramento e funzioni previste dal CCNL commercio 2025

Il CCNL commercio 2025 regola i rapporti di lavoro dei dipendenti delle aziende attive nel commercio al dettaglio e all’ingrosso, nella logistica e più in generale nel settore terziario. Il sistema dei livelli di inquadramento definisce il ruolo, le mansioni e la corrispondente retribuzione lorda minima garantita. Le principali tipologie sono:

  • Quadri: ruoli di responsabilità dirigenziale e strategica;
  • Primo livello: funzioni direttive e gestionali di alta specializzazione come responsabili marketing, capi servizio, direttori di negozio;
  • Secondo livello: lavoratori di concetto con autonomia e funzioni di coordinamento (es. cassieri senior, responsabili di magazzino);
  • Terzo livello: profili tecnico-amministrativi e specializzati (impiegati amministrativi, disegnatori tecnici);
  • Quarto livello: compiti operativi con specifiche competenze (commessi di vendita, magazzinieri, contabili ordinari);
  • Quinto livello: ruoli qualificati con conoscenze generali (aiutanti commessi, addetti al controllo vendite);
  • Sesto livello: lavori con conoscenze pratiche (uscieri, custodi, addetti ai carichi);
  • Settimo livello: mansioni semplici o di pulizia (addetti alle pulizie, garzoni).
  • Operatori di vendita A e B: livelli con peculiarità per chi svolge attività di vendita diretta.

La collocazione nei vari livelli dipende da esperienza, mansioni prevalenti e responsabilità. 

Tabella stipendi lordi minimi CCNL commercio 2025

Le retribuzioni minime sono state aggiornate dal rinnovo contrattuale. Nel 2025 sono previsti aumenti periodici e una tantum. Riportiamo i dati relativi a marzo 2025:

Livello Stipendio lordo mensile (euro)
Quadri 2.926,15
Primo livello 2.452,45
Secondo livello 2.189,30
Terzo livello 1.944,65
Quarto livello 1.750,00
Quinto livello 1.630,35
Sesto livello 1.514,65
Settimo livello 1.375,00
Op. vendita A 1.687,45
Op. vendita B 1.496,80

La quota lorda comprende paga base, contingenza e terzi elementi. Gli aumenti contrattuali proseguiranno secondo il calendario stabilito nel rinnovo. La retribuzione effettiva può essere superiore in presenza di anzianità, scatti di livello, superminimi o altri elementi non tabellari.

Come si calcola lo stipendio netto dal lordo nel CCNL commercio

Il calcolo dello stipendio netto per i lavoratori del CCNL commercio tiene conto di diversi passaggi e voci di trattenute previsti dalla normativa vigente. La busta paga evidenzia lo stipendio lordo mensile, dal quale vanno sottratti:

  • Contributi previdenziali INPS a carico del lavoratore (di norma circa il 9,19% per lavoro dipendente);
  • Contributi INAIL relativi all’assicurazione contro gli infortuni;
  • Imposta IRPEF, calcolata secondo scaglioni di reddito;
  • Addizionali regionali e comunali IRPEF;
  • Eventuali trattenute sindacali o di altro tipo;
  • Trattenuta per TFR (trattamento di fine rapporto);
  • Detrazioni fiscali spettanti per familiari a carico, figli, spese mediche, mutui e detrazione da lavoro dipendente.

L’introduzione della nuova fascia unica IRPEF al 23% fino a 28.000 euro (Legge di Bilancio 2024) semplifica il calcolo per molti dipendenti; per fasce superiori scattano aliquote incrementali. È importante ricordare che eventuali benefit (buoni pasto, fringe benefit) e bonus possono modificare il netto percepito.

Esempi di calcolo netto su diversi livelli del CCNL commercio

Per comprendere il passaggio da lordo a netto, presentiamo due simulazioni esplicative per alcuni livelli contrattuali. Questi valori sono indicativi e possono variare in base a detrazioni, anzianità aziendale e ulteriori elementi.

  • Settimo livello: con uno stipendio lordo di 1.375 euro, dedotte tutte le imposte e i contributi, il netto mensile si attesta mediamente intorno ai 1.040 euro, considerando detrazioni standard da lavoro dipendente. Le addizionali locali possono modificare leggermente la cifra.
  • Secondo livello: per un lordo di 2.189,30 euro mensili, il netto, al netto delle aliquote IRPEF e delle trattenute obbligatorie, è stimabile in circa 1.670-1.740 euro a seconda delle detrazioni spettanti.

Per calcolare in modo personalizzato il proprio netto, è possibile utilizzare il simulatore INPS o affidarsi a software contabili puntuali. La presenza di figli a carico, bonus fiscali e situazione familiare può incidere in modo significativo sull’importo effettivamente percepito 

Aumenti, una tantum e incentivi fiscali previsti nel 2025

Il rinnovo del CCNL commercio, sottoscritto il 22 marzo 2024, introduce aumenti progressivi dei minimi retributivi entro il 2025 e riconosce, nelle buste paga di luglio 2024 e luglio 2025, un’indennità una tantum variabile (dagli oltre 120 euro del settimo livello ai 300 euro per i quadri). Inoltre, dal 2025, viene confermata una serie di agevolazioni tra cui:

  • Sconto totale contributivo per lavoratrici con almeno due figli (per 10 anni dal secondo figlio, 18 anni con tre figli);
  • Nuovi parametri di decontribuzione per le aziende che incrementano l’occupazione (deduzione del 120% sul costo del lavoro, che sale al 130% per assunzioni svantaggiate);
  • Cuneo fiscale aggiornato: percentuale di detrazione direttamente in busta paga proporzionale al reddito e agevolazioni prorogate per dipendenti nelle regioni del Mezzogiorno.

Tali misure risultano fondamentali per incrementare il potere d’acquisto e favorire l’occupazione stabile nei settori interessati.

Benefit aziendali, welfare e fringe benefit previsti dal CCNL commercio

Assieme alla retribuzione, il CCNL commercio 2025 incentiva l’uso di strumenti di welfare aziendale e benefit non monetari, con importanti vantaggi fiscali. Alcune delle opzioni più diffuse sono:

  • Buoni pasto esentasse fino a 8 euro al giorno in formato elettronico e 4 euro in cartaceo;
  • Fringe benefit: detassati per importi fino a 1.000 euro annui, elevati a 2.000 euro con figli a carico (periodo 2024–2027);
  • Welfare aziendale collettivo (es. buoni scuola, voucher, spese sanitarie o tempo libero per tutti i dipendenti).

Vi sono inoltre forme integrative di assistenza sanitaria (ad esempio i fondi EBIASP e Fondosani), accessibili a molti dipendenti che operano nel comparto, in qualità di sostegno alla salute e al reddito.

Calcolo dello stipendio netto su part-time e apprendistato

La modalità di calcolo non varia in caso di rapporto part-time: è necessario inserire il lordo percepito sulle ore effettive lavorate, applicando le stesse trattenute e detrazioni proporzionalmente. Per i contratti di apprendistato, si applica una contribuzione agevolata (aliquota INPS lavoratore al 5,84%), che permette di ottenere un netto certamente più elevato a parità di lordo. La simulazione va svolta caso per caso, consigliandosi eventualmente con il proprio patronato.

Altri diritti contrattuali: ferie, permessi, mensilità aggiuntive e preavviso

Il CCNL commercio garantisce quattro settimane di ferie retribuite all’anno e 32 ore di permessi. Il calendario contrattuale prevede 14 mensilità, compresa la tredicesima e la quattordicesima. Le condizioni per dimissioni e licenziamento, periodo di prova e comporto sono dettagliate dalla normativa collettiva (Ispettorato Nazionale del Lavoro), con differenze nei preavvisi a seconda dell’anzianità e dell’inquadramento. Si ricorda che il periodo di maternità e paternità segue le regole INPS, con indennità integrata fino alla piena retribuzione durante l’astensione obbligatoria.