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Temperatura e climatizzazione minima e massima obbligatoria in uffici pubblici e privati in estate nel 2025

Qual il limite massimo delle temperature stabilite dal governo che si possono tenere negli uffici e in azienda: cosa prevedono leggi in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Temperatura e climatizzazione minima e m

La regolamentazione della temperatura minima e massima obbligatoria in uffici pubblici e privati in estate e in inverno è stata introdotta per promuovere l’efficienza energetica e tutelare la salute degli occupanti, con limiti stringenti fissati per il 2025. Con la recente normativa e le raccomandazioni di organismi come il Ministero dell’Ambiente, l’INAIL e l’ENEA, lavoratori, responsabili aziendali e amministrazioni devono uniformarsi a parametri ben definiti e adottare buone pratiche per l’uso responsabile della climatizzazione.

Comfort termico e parametri di benessere nei luoghi di lavoro

La letteratura tecnica e le normative europee e internazionali sottolineano che il comfort termico non dipende solo dalla temperatura dell’aria, ma anche da fattori come umidità relativa (ideale tra 40% e 60%), velocità dell’aria, temperatura radiante e livello di isolamento degli ambienti. Indici come PMV (Predicted Mean Vote) e PPD (Predicted Percentage Dissatisfied), definiti dalla normativa UNI-EN-ISO 7730, orientano la valutazione delle condizioni di benessere termico. In generale, valori raccomandati dagli esperti, come quelli di INAIL e OMS, suggeriscono temperature in ufficio tra 18-22°C in inverno e non oltre 24°C in estate, con differenze tra interno ed esterno inferiori a 7°C per limitare gli sbalzi termici e i rischi alla salute.

Microclima e specificità delle attività lavorative

Il Decreto Legislativo 81/2008 (art. 65 e allegato IV) impone ai datori di lavoro di mantenere condizioni ambientali adeguate, relazionando la temperatura interna allo sforzo fisico richiesto dall’attività svolta:

  • Lavoro d’ufficio sedentario: comfort ottimale tra 20 e 22°C d’inverno, 24-26°C in estate.
  • Attività fisica moderata: temperature leggermente inferiori in inverno e superiori in estate.

Laddove non sia tecnicamente possibile mantenere tali condizioni, si devono adottare dispositivi di protezione individuale, misure localizzate o soluzioni tecniche (es. schermi solari, ventilazione aggiuntiva).

Piani di riscaldamento e raffrescamento: zone climatiche e periodi di accensione

I limiti di funzionamento e le date per l’accensione e lo spegnimento degli impianti seguono la suddivisione in zone climatiche (da A a F), con diversi periodi e limiti orari stabiliti dal DPR 74/2013 e dalle ordinanze comunali. Ad esempio, nella zona E (Milano, Torino, Bologna), l’impianto è attivabile tra il 15 ottobre e il 15 aprile per massimo 14 ore al giorno. Le temperature massime non devono superare i 19°C (+2°C di margine), mentre negli edifici industriali/artigianali il limite è 18°C + 2°C.

  • Deroghe sono concesse a ospedali, scuole materne, piscine e altri edifici particolari.
  • Gli amministratori di condominio e i responsabili degli impianti centralizzati sono tenuti a vigilare sul rispetto degli orari e dei parametri termici.

ENEA consiglia la manutenzione regolare, l’impiego di valvole termostatiche, sistemi di termoregolazione climatica e l’adozione di tecnologie ad alta efficienza (es. pompe di calore, caldaie a condensazione) per contenere i consumi e ottimizzare il comfort termico.

Effetti della climatizzazione sulla salute e raccomandazioni per la sicurezza

L’uso scorretto della climatizzazione può causare diversi problemi alla salute, tra cui:

  • Irritazioni alle vie respiratorie e disturbi oculari dovuti ad aria eccessivamente secca o fredda.
  • Dolori articolari e muscolari per sbalzi termici repentini.
  • Mal di testa, senso di affaticamento e rischio di infezioni respiratorie.

Per ridurre i rischi:

  • Impostare una temperatura non inferiore ai 26°C in estate, con differenza tra interno ed esterno non superiore a 7°C (OMS).
  • Mantenere l’umidità tra 40% e 60%.
  • Effettuare periodicamente la manutenzione e la pulizia dei filtri, utilizzando prodotti antibatterici.
  • Posizionare le postazioni di lavoro lontano dal flusso diretto dell’aria condizionata.
  • Ricorrere alla funzione di deumidificazione, soprattutto nei mesi più caldi.

Risparmio energetico e buone pratiche nella gestione della climatizzazione

Oltre ai vincoli normativi e alle sanzioni, la gestione responsabile della temperatura in ufficio è indispensabile per favorire la sostenibilità ambientale e ridurre i costi energetici:

  1. Regolare la temperatura costantemente (non spegnere e riaccendere di continuo gli impianti).
  2. Arieggiare gli ambienti solo nelle ore meno calde o fredde.
  3. Coprire spifferi e isolare porte e finestre per limitare la dispersione termica.
  4. Installare dispositivi di termoregolazione e contabilizzazione anche nei condomini (valvole termostatiche obbligatorie).
  5. Scegliere impianti ad alto rendimento, come sistemi a pompa di calore o pannelli radianti.
  6. Evitare di scaldare o raffreddare ambienti non utilizzati.
  7. Monitorare i consumi con misuratori intelligenti.

Sanzioni, controlli e responsabilità

Nel 2025, il mancato rispetto delle normative comporta sanzioni economiche considerevoli, con importi che possono raggiungere i 3.000 euro. La responsabilità ricade su amministratori, responsabili tecnici e datori di lavoro, chiamati a verificare periodicamente le condizioni microclimatiche tramite procedure di controllo interne o affidandosi a tecnici abilitati. Le autorità possono eseguire controlli a campione sia negli uffici pubblici sia nei grandi complessi privati.

FAQ: domande frequenti sulla regolamentazione della temperatura negli uffici

  • Chi è esentato dai limiti di temperatura? Sono esclusi ospedali, cliniche, case di riposo, scuole materne, piscine e soggetti con particolari esigenze sanitarie o tecnologiche, secondo specifiche deroghe locali o nazionali.
  • Come avvengono i controlli? Organi di vigilanza, come l’Ispettorato del lavoro, effettuano verifiche a campione o su segnalazione.
  • Cosa fare in caso di microclima non conforme? I lavoratori possono rivolgersi al responsabile della sicurezza aziendale (RSPP) o, in casi gravi, segnalare alle autorità competenti la situazione per la verifica e la sanatoria.
  • Qual è la temperatura ideale consigliata da enti tecnici? INAIL e OMS indicano come ottimali in ufficio 18–22°C in inverno e fino a 24°C in estate, con attenzione al comfort soggettivo.

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