Tutti i casi 2022 previsti per legge in cui azienda può ridurre orario di lavoro dipendenti

Punto di riferimento da non perdere di vista quando si parla di riduzione dell'orario di lavoro è una sentenza della Corte di Cassazione.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Tutti i casi 2022 previsti per legge in

Orario di lavoro, quali sono i casi in cui il datore può ridurlo ai dipendenti?

La regola generale prevede che il datore di lavoro non possa ridurre unilateralmente l'orario di lavoro. Per farlo occorre una intesa con il lavoratore stesso. La riduzione dell'orario impatta infatti anche sulla retribuzione e su tutte le voci accessorie. Tuttavia è importante distinguere tra contratto a tempo pieno e contratto a tempo parziale in quanto la normativa presenta differenze.

L'orario di lavoro rappresenta da sempre uno dei tasti più delicati nel rapporto tra datore e dipendente. Lo è anche in relazione alla possibilità di applicare una riduzione in quanto possono sorgere differenti necessità che spingono l'azienda ad adottare scelte differenti.

Ci sono però norme che non si possono trascurare, da quelle generali in materia, ai singoli Contratti collettivi nazionali di lavoro fino ad arrivare naturalmente all'accordo individuale. Restano quindi da approfondire alcuni aspetti:

  • Orario di lavoro, i casi in cui il datore può ridurlo ai dipendenti
  • Riduzione dell'orario di lavoro secondo la Corte di Cassazione

Orario di lavoro, i casi in cui il datore può ridurlo ai dipendenti

La regola generale prevede che il datore di lavoro non possa ridurre unilateralmente l'orario di lavoro. Per farlo occorre una intesa con il lavoratore stesso. La riduzione dell'orario impatta infatti anche sulla retribuzione e su tutte le voci accessorie. In fondo ci sono contratti scritti che devono essere sempre rispettati tra le parti. Tuttavia è importante distinguere tra contratto a tempo pieno e contratto a tempo parziale in quanto la normativa presenta differenze.

In entrambi i casi è indispensabile l'intesa tra le parti, ma solo se il rapporto lavorativo è full time, l'eventuale riduzione dell'orario di lavoro può essere ricavato dal comportamento reale nel corso del rapporto. In pratica la consuetudine ovvero il comportamento reale prevale sulla sottoscrizione formale. Diverso è quindi il caso di un contratto di lavoro a tempo parziale poiché è sempre indispensabile un accordo scritto.

In ogni caso non occorre riformulare il contratto ma è sufficiente una scrittura privata tra datore e dipendente in cui inserire i nuovi orari di lavoro, i dati del lavoratore e quelli dell'azienda, la tipologia del contratto di assunzione, la sede di lavoro, la decorrenza della modifica dell'orario di lavoro, la data finale se il contratto di lavoro non è a tempo indeterminato, la nuova articolazione dell'orario di lavoro, eventuali clausole elastiche e flessibili in caso di passaggio al full time o al part time e ovviamente la firma delle parti.

L'orario di lavoro può essere ridotto con assorbimento nella contrattazione collettiva degli orari inferiori già esistenti a livello aziendale, con l'eccezione dei regimi di orario ridotti a causa della nocività del lavoro. Oppure con il riconoscimento di permessi retribuiti in aggiunta alle ferie annuali.

Nel primo caso, le circostanze che portano a tale situazioni sono l'uscita anticipata dal lavoro per poter far fronte ai disagi derivanti dal trasferimento dell'impresa in altra località rispetto a quella iniziale di lavoro. Oppure i periodi di ritardo rispetto all'orario d'inizio del lavoro tollerati e non sanzionati dal datore di lavoro. Ma anche i permessi concessi alla vigilia dei giorni di Natale e Capodanno. E infine per le ferie riconosciute in aggiunta rispetto a quelle previste dalla contrattazione collettiva.

Nella seconda circostanza che porta alla riduzione di orario ovvero il riconoscimento di permessi annuali individuali determinati nella contrattazione collettiva, occorre distinguere i casi delle assenze retribuite come ferie, malattia, infortunio e della prestazione effettiva di attività lavorativa.

Riduzione dell'orario di lavoro secondo la Corte di Cassazione

Punto di riferimento da non perdere di vista quando si parla di riduzione dell'orario di lavoro è una sentenza della Corte di Cassazione in merito a un rapporto di lavoro che a tratti ha assunto la forma di un part time e a tratti di un full time. La decisione degli Ermellini, risalente al 2018, rappresenta un importante precedente giurisprudenziale che fissa due principi molto importanti.

In prima battuta il rapporto a tempo pieno si desuma dal comportamento tenuto dalle parti in costanza di svolgimento. All'opposto, quello a tempo ridotto, sia esso orizzontale o verticale, in diminuzione rispetto al normale regime contrattuale, deve sempre risultare da atto scritto.