Terapia al plasma, il parere degli esperti
All'ospedale di Mantova hanno scoperto che iniettando il plasma dei pazienti già guariti dal Covid-19 si rendono immuni tutte le persone malate di coronavirus.
La potremmo definire la solita guerra tra virologi in tempi di coronavirus, se non che questi scontri rischiano di farci perdere di vista l'importanza di questa scoperta, a patto che sia confermata e soprattutto applicabile.
All'ospedale di Mantova hanno scoperto che iniettando il plasma dei pazienti già guariti dal Covid-19 si rendono immuni tutte le persone malate di coronavirus. Si ricorda che il plasma è la componente liquida del sangue che sarebbe carica dei preziosi anticorpi.
Sulla questione è intervenuto Roberto Burioni, il volto più noti da virologi, che ha parlato di vantaggi e svantaggi legati a questa terapia. Quindi è stato il turno del primario di pneumologia del Carlo Poma di Mantova, che lo ha attaccato su Facebook, e adesso di Gianpietro Briola, il presidente dell'Avis nazionale.
Il punto è: la terapia al plasma contro il coronavirus funziona o no? Si tratta di un valida alternativa al vaccino in via di sviluppo?
I risultati raggiunti al Carlo Poma di Mantova e al policlinico San Matteo di Pavia sembrano parlare chiaro: il 100% dei pazienti a cui è stato somministrato il plasma dei guariti dal coronavirus è guarito.
Neanche un solo caso sarebbe andato storto. Gli anticorpi iniettati nel sangue dei malati aiuterebbero il corpo a combattere il virus.
Siamo ancora nella fase di sperimentazione e il numero delle persone coinvolte è ancora limitato, ma secondo Massimo Franchini, responsabile dell'Immunoematologia e Medicina trasfusionale del Poma di Mantova, "i risultati visti nei casi singoli sono stati sorprendenti". Adesso "con i colleghi di Pavia stiamo riesaminando tutti i casi, valutando la risposta clinica e strumentale, per trarre delle conclusioni generali su questa che è una terapia specifica contro Covid-19".
A stretto giro è intervenuto Burioni che non ha negato la scientificità della sperimentazione, ma ha ridimensionato la scoperta: per il virologo "è qualcosa di serio e già utilizzato".
Ma è soprattutto un'altra la frase che ha mandato su tutte le furie gli ospedali lombardi. Per Burioni, questa cura "diventa interessantissima nel momento in cui riusciremo a stabilire con certezza che utilizzare i sieri dei guariti fa bene, perché avremo aperta una porta eccezionale per una terapia modernissima: un siero artificiale".
Giuseppe De Donno, primario di pneumologia del Carlo Poma di Mantova, commenta in maniera sarcastica: "Vedo che si sta già arrovellando a come fare per trasformare una donazione democratica e gratuita in una cosa sintetizzata da una casa farmaceutica".
Di sicuro interesse è la posizione del Presidente di Avis nazionale, Gianpietro Briola, per cui questa terapia "è efficace per gli anticorpi presenti nei soggetti guariti, ma con il plasma prelevato si somministrano anche sostanze non necessarie per il trattamento di determinate patologie".
Insomma, sì al trattamento ma serve "capire quali sono gli anticorpi efficaci, isolarli, purificarli e poi somministrare solo quelli in dose controllata e farmacologica".
C'è da dire, comunque, che sempre leggendo le interviste dei medici che stanno eseguendo questa cura basata sul plasma, c'è una lavorazione importante del siero che viene iniettato solo che viene trattato e usato solo in quelle quantità dove c'è un alto numero di anticorpi specifici.
Il pro di una cura basata sul plasma, che deve essere comunque, rilavorato sono i seguenti, almeno quelli finora espressi dagli scienziati:
I contro della cura al plasma, almeno secondo alcuni esperti sono i seguenti:
Per risolvere questi problemi, però, la soluzione esiste già, e anche il prof. Burioni appare d'accordo, ovvero quella di creare artificialmente del plasma con gli anticorpi necessari in modo sintetico in laboratorio. I costi sarebbero molto bassi, la produzione sarebbe facile e molto ampia.
E non ci sarebbero ostacoli insperabili nel farlo, ma chiaramente, ci vorrebbe dal momento della decisione, qualche mese. Nel frattempo si potrebbe andare avanti, comunque, con il plasma naturale nella cura dei casi.