Permessi legge 104 assistenza disabili circolare Ispettorato
Quali sono chiarimenti e spiegazioni forniti da Ispettorato del Lavoro per chi usufruisce di Legge 104 e relativa assistenza a disabili
Quali sono le novità per permessi legge 104 e assistenza disabili con circolare per spiegazioni nuove leggi da Ispettorato del Lavoro? Con una recente circolare, l’Ispettorato del Lavoro ha fornito nuove spiegazioni su permessi per la Legge 104, congedi e altre misure relative ad assistenza per disabili e conciliazione lavoro, vita. Vediamo cosa prevedono.
Partendo dalle novità relative ai permessi per assistere figli con grave disabilità, come già deciso dalle novità in vigore dallo scorso agosto, l’Ispettorato del Lavoro ha precisato che la parte di un'unione civile e il convivente di fatto sono equiparati al coniuge convivente anche nel caso in cui la convivenza sia iniziata successivamente alla richiesta di congedo.
Il datore di lavoro che non concede permessi per Legge 104 secondo tali nuove disposizioni rischia una sanzione amministrativa da 516 a 2.582 euro.
E’, inoltre, prevista, sempre relativamente ai permessi per Legge 104, la fruizione, da parte del lavoratore di 3 giorni di permesso mensile retribuito per assistere una persona con disabilità in situazione di gravità, per coniuge, parte di un’unione civile, convivente di fatto, parente o affine entro il secondo grado.
Ricordiamo che le ulteriori ulteriori novità previste per chi usufruisce della Legge 104 e assiste disabili prevedono non solo modifiche per permessi e agevolazioni lavorative per chi assiste un familiare con disabilità grave, per cui ne hanno diritto anche le parti dell’unione civile e delle convivenze di fatto, con possibilità di dividere i tre giorni tra più aventi diritto rispetto ad una persona disabile da assistere ma anche:
Chiarimenti vengono forniti dall’Ispettorato del Lavoro anche relativamente alla possibilità di passaggio da lavoro a tempo a pieno a lavoro part time. In particolare, secondo quanto precisato, anche la possibilità di ricorrere al lavoro part time è stata estesa a nuove categorie di persone, che sono parte delle unioni civili e delle convivenze di fatto negli specifici casi di:
patologie oncologiche o gravi patologie cronico-degenerative del coniuge o altra parte dell’un'unione civile o il convivente di fatto, i figli o i genitori del lavoratore o della lavoratrice,
assistenza a persona convivente con totale e permanente inabilità lavorativa con connotazione di gravità che abbia necessità di assistenza continua in quanto non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita.
Nei casi di richiesta di trasformazione del contratto da parte delle suddette categorie di lavoratori, il datore di lavoro non può comminare alcuna sanzione, demansionamento, licenziamento, trasferimento o altra misura con effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro, che possa essere considerata discriminatoria, perché avrebbe effetto nullo per legge,