Di quanto dovrebbe aumentare l’importo dell’assegno unico nel 2025 in base alle stime sull’andamento dell’inflazione: i chiarimenti e i calcoli
Come potrebbe ancora cambiare l’importo dell’assegno unico per i figli nel 2025 in base al valore Isee? L’assegno unico per i figli è soggetto, come altri trattamenti assistenziali e pensionistici, alla rivalutazione annua, per cui aumenta di importo ogni anno e tale modifica cambia per le diverse famiglie a seconda del valore Isee di ogni nucleo familiare.
L’importo della misura, infatti, non è uguale per tutti ma varia in base non solo all’Isee ma anche alla composizione dello stesso nucleo familiare, cioè se sono presenti, 1, 2, o 3 figli, o anche più, se sono presenti membri con disabilità e di che grado, ecc.
E’ stato, infatti, rivalutato all’8,1% nel 2022 e al 5,4% nel 2023.
Ma l’inflazione è tornata a scendere e, secondo le anticipazioni, nel 2025 ci sarà un aumento sì ma decisamente più basso rispetto a quello degli ultimi due anni.
Stando alle stime sull’inflazione 2024 contenute all’interno del Def, il Documento di Economia e Finanza, si prevede una rivalutazione nel 2025 ad un tasso dell’1,6%.
Se dovesse essere tale la percentuale di rivalutazione, l'anno prossimo l’assegno unico per i figli aumenterà solo di pochi euro.
Considerando il tasso di rivalutazione all’1,6%, l’importo massimo dell’assegno unico per un solo figlio passerebbe dagli attuali 199,40 a 202,59 euro, con un aumento di soli 3 euro al mese per chi rientra nella soglia più bassa dell’Isee, che a sua volta passerebbe da 17.090,61 euro a 17.364 euro circa.
L’aumento sarebbe poi da 299,10 a 303,88 euro per i figli di età inferiore a 1 anno o di età inferiore a 3 anni nel caso di nuclei familiari con almeno 3 figli a carico.
Per quanto riguarda l’importo minimo spettante a chi rientra nella fascia Isee più alta, passerebbe dagli attuali 57 euro a 57,91 euro.
Per quanto riguarda le maggiorazioni, invece, salirebbe da 91,90 euro a 93,37 euro quella spettante per i figli successivi al secondo, da 34,10 a 34,64 euro quella riconosciuta per ogni figlio alle famiglie dove entrambi i genitori lavorano.