Anas si prepara ad un nuovo piano di assunzioni di oltre 900 persone: le sedi operative e i risultati economici raggiunti
Nel panorama del trasporto su gomma in Italia, Anas S.p.A. rappresenta una realtà di primissimo piano nell’ambito della gestione e dello sviluppo delle infrastrutture stradali. La società gestisce oltre 32.000 chilometri di rete stradale e autostradale, assicurando non solo la connessione tra città e territori ma contribuendo in modo significativo alla coesione sociale ed economica nazionale. La mission consiste nel garantire efficienza, sicurezza e modernità al sistema viario nazionale, con particolare attenzione agli aspetti di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale.
Anas nasce come ente pubblico per rispondere alle necessità di progettazione, costruzione, manutenzione e gestione della rete stradale italiana. Nel corso dei decenni, ha assunto un ruolo centrale nello sviluppo delle infrastrutture, accompagnando e sostenendo la crescita economica e il cambiamento urbanistico del Paese.
Dalla sua fondazione, la società si è distinta per il suo contributo all’ammodernamento della viabilità nazionale e alla realizzazione di alcune delle principali arterie strategiche, comprese numerose tratte statali, autostrade e ponti. Nel 2018, attraverso l’ingresso nel Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Anas ha rafforzato la propria posizione nel quadro delle grandi reti infrastrutturali integrate, confrontandosi nel contempo con i vincoli tipici delle realtà pubbliche, come i blocchi assunzionali e contrattuali.
Oggi, la mission si orienta sulla gestione sostenibile ed efficiente del patrimonio infrastrutturale stradale, promuovendo costantemente l’innovazione tecnologica, la sicurezza e la qualità dei servizi offerti agli utenti. La visione aziendale si basa sulla creazione di valore condiviso, coinvolgendo gli stakeholder locali e valorizzando il territorio attraversato dalla rete presidiata.
Sul piano normativo, Anas agisce in coerenza con leggi e regolamenti nazionali su trasporto, sicurezza e ambiente, collaborando con istituzioni, enti locali e operatori del settore per progetti strategici di rilievo nazionale ed europeo. Il ruolo della società si è evoluto anche in seguito all’acquisto di tratte rientrate da Province e Regioni, che hanno ampliato ulteriormente la vastità e la complessità della rete gestita.
La rete infrastrutturale soggetta alla gestione di Anas è tra le più estese d’Europa e comprende strade statali, autostrade e ponti per una lunghezza superiore a 32.000 chilometri, parte dei quali riconducibili alla Rete Transeuropea dei Trasporti (TEN-T). Questa ramificazione garantisce la connessione tra grandi città, aree interne, porti e valichi di frontiera, favorendo l’interscambio commerciale e turistico.
Per garantire la gestione capillare di questa vasta rete, la società dispone di una struttura organizzativa articolata in sedi centrali e unità operative regionali. I principali uffici direzionali sono situati a Roma, cuore amministrativo e strategico, mentre le sedi territoriali sono distribuite in ciascuna regione italiana, per cui la distribuzione è così organizzata:
L’attuale strategia gestionale di Anas si distingue per l’impegno su sostenibilità ambientale, efficienza energetica e innovazione tecnologica. Grazie a investimenti nelle tecnologie LED, diffusione di sistemi di monitoraggio digitale e installazione di impianti fotovoltaici, la società è riuscita a ridurre i consumi energetici delle infrastrutture di circa il 15% negli ultimi anni, ottenendo risparmi economici consistenti.
Il Piano Green Light, avviato nel 2017 e concluso nel 2022, ha interessato in particolare l’illuminazione delle gallerie stradali, portando a un risparmio medio superiore al 40% rispetto ai consumi precedenti. Nel 2023, il lancio del Green Light 2.0 ha ampliato il raggio d’azione a tratti all’aperto e ulteriori infrastrutture, integrando sistemi di contatori intelligenti per il monitoraggio in tempo reale delle anomalie.
Un aspetto distintivo dell’operato di Anas è rappresentato dalla certificazione Envision Platinum ottenuta per la riqualificazione di specifiche tratte, risultato di un approccio globale alla sostenibilità che integra attenzione per ambiente, comunità locali ed economia circolare nel ciclo di vita delle infrastrutture gestite.
Sul fronte finanziario, Anas ha dovuto affrontare alcune criticità negli ultimi esercizi, legate sia alla svalutazione di partecipazioni societarie, come quella relativa alla Stretto di Messina, sia a delicati equilibri tra entrate, investimenti e costi di gestione. Secondo i dati più recenti, il bilancio 2023 è stato influenzato negativamente da una perdita di valore delle azioni possedute nella società chiamata a realizzare il ponte sullo Stretto, incidendo per oltre 69 milioni di euro sul risultato di esercizio.
La magistratura contabile, nelle proprie delibere, ha sollevato interrogativi anche sulla valorizzazione delle concessioni in bilancio, sottolineando l’importanza di assicurare una valutazione solida, aderente a criteri normativi e prudenziali, particolarmente in prospettiva delle future entrate previste fino al 2052. Nonostante queste problematiche, l’azienda ha mantenuto la sostenibilità dei propri investimenti, proseguendo nell’attuazione dei piani di sviluppo e manutenzione della rete e valorizzando la trasparenza e il controllo della spesa.
| Anno | Principale voce di bilancio | Variazione | 
| 2023 | Svalutazione azioni Stretto di Messina | -69 mln € | 
| 2023-2024 | Risparmi energetici da efficienza | +28,9 mln € | 
La prospettiva di crescita della società passa anche e soprattutto dal rilancio dell’organico. Il piano di assunzioni avviato, con traguardo fissato al 2028, prevede l’inserimento di circa 900 nuove risorse, a fronte di un’esigenza storica di potenziamento, in particolare nelle figure operative e tecniche addette alla manutenzione delle tratte. Attualmente, la presenza personale si attesta attorno alle 7.500 unità, ben al di sotto degli standard ottimali per la gestione efficiente dei servizi.
L’acquisizione di nuove risorse mira a rafforzare la manutenzione direttamente gestita dall’azienda, riducendo il ricorso alle esternalizzazioni e migliorando la qualità, la continuità e la sicurezza degli interventi. Il recupero degli organici è stato ostacolato negli ultimi anni da blocchi normativi e rigidità del contesto pubblico, ma il nuovo piano di sviluppo guarda al futuro con ottimismo, puntando anche a un ricambio generazionale tra profili amministrativi e tecnici. Previsti, dunque: