Le kei car sono tipologie di auto molto particolari che hanno grande successo in Giappone e sono pronte ad arrivare anche in Italia durante il 2025
Le kei car rappresentano una categoria di veicoli ultracompatti commercializzati principalmente nel mercato giapponese, caratterizzati da specifiche tecniche e dimensionali rigorosamente definite dalla legislazione nipponica.
Queste micro-vetture, il cui nome completo keijidosha significa letteralmente "veicoli a motore leggero", sono diventate un'icona dell'industria automobilistica giapponese e rispondono perfettamente alle peculiari necessità di mobilità in un paese dove gli spazi urbani sono notoriamente limitati.
Le kei car nacquero nel secondo dopoguerra come soluzione pragmatica alle crescenti esigenze di mobilità privata in un Giappone in ricostruzione. Sviluppate immediatamente dopo la Seconda Guerra mondiale, queste piccole vetture furono concepite per reintrodurre veicoli accessibili sulle strade nipponiche, in un momento storico di grande difficoltà economica.
Nel corso dei decenni, da semplice mezzo di trasporto economico, le kei car si sono evolute fino a diventare un vero e proprio fenomeno culturale, influenzato anche dall'estetica dei manga e degli anime, tipici della cultura pop giapponese, che spesso si riflette nel design peculiare di questi veicoli.
Per essere classificato come kei car, un veicolo deve rispettare precise specifiche imposte dalla normativa giapponese:
Il successo straordinario delle kei car nel mercato giapponese è dovuto a molteplici fattori:
Il governo giapponese ha introdotto specifiche agevolazioni fiscali e assicurative per incentivare l'acquisto di questi veicoli compatti. I proprietari di kei car godono di tasse ridotte sulla proprietà del veicolo, costi assicurativi inferiori e talvolta anche esenzioni dal requisito di dimostrare di possedere un parcheggio privato (obbligatorio per vetture di dimensioni maggiori in molte aree urbane).
In un paese densamente popolato come il Giappone, dove gli spazi urbani sono estremamente limitati e le strade spesso anguste, le dimensioni contenute delle kei car rappresentano un vantaggio pratico inestimabile. Questi veicoli si muovono con agilità nel traffico congestionato e possono essere parcheggiati in spazi minimi.
Con consumi ridotti, costi di manutenzione contenuti e prezzi d'acquisto accessibili, le kei car rappresentano una soluzione economicamente vantaggiosa per la mobilità quotidiana. Questo aspetto le rende particolarmente popolari sia tra i giovani conducenti sia tra chi cerca un secondo veicolo per la famiglia.
La rilevanza delle kei car nel mercato automobilistico giapponese è testimoniata dai numeri: secondo i dati di Jato Dynamics, nel 2025 sono state vendute 1,17 milioni di microcar nel paese. Nonostante una leggera flessione del 4% rispetto all'anno precedente, la loro quota di mercato interno è addirittura aumentata dal 33,4% al 34,1%. Questi dati confermano che attualmente una vettura su tre immatricolata in Giappone appartiene a questa categoria.
Il fenomeno delle kei car sta finalmente valicando i confini del Giappone, con diversi modelli che si preparano a debuttare sul mercato italiano nel 2025. Ecco le micro-vetture più attese:
La N-Box di Honda detiene orgogliosamente la prima posizione nella classifica delle kei car più vendute in Giappone. Questo mini-monovolume è equipaggiato con un raffinato motore V-Tec disponibile in due versioni:
La Pixis Joy di Toyota si distingue immediatamente per le sue vivaci livree e il design accattivante. Tecnicamente, offre:
La Sakura di Nissan rappresenta l'evoluzione elettrica delle kei car e sarà uno dei modelli più innovativi ad arrivare in Italia. Le sue caratteristiche includono:
La Spacia di Suzuki ha conquistato particolare popolarità tra i giovani della Generazione Z in Giappone, grazie al suo design moderno e alle prestazioni equilibrate:
Il produttore HW Electro debutterà in Europa con il Puzzle, un minivan ultracompatto progettato con un approccio multifunzionale:
Mitsubishi ha brillantemente ridimensionato il suo celebre SUV Delica per creare una versione kei car che mantiene il carattere avventuroso dell'originale:
Lo storico pick-up Sambar di Subaru, nato originariamente nel 1961, continua ad evolversi mantenendo il suo carattere unico:
La Move di Daihatsu si distingue dalle tipiche kei car per le sue linee più rotonde e slanciate, con un design che strizza l'occhio al mercato europeo:
La Lapin di Suzuki incarna perfettamente l'influenza della cultura manga nel design automobilistico giapponese:
L'arrivo delle kei car in Italia nel 2025 rappresenta un importante test per comprendere l'accoglienza che questi veicoli potranno ricevere nel mercato europeo. Sebbene le normative UE siano diverse da quelle giapponesi, molti costruttori stanno adattando i loro modelli per soddisfare gli standard europei senza snaturarne le caratteristiche distintive.
I principali punti di forza che potrebbero decretare il successo di queste microvetture anche in Italia includono:
Le kei car rappresentano un fenomeno automobilistico unico, nato da specifiche esigenze culturali e urbanistiche giapponesi, che sta progressivamente conquistando interesse a livello globale. L'arrivo di numerosi modelli in Italia nel 2025 segna un punto di svolta che potrebbe ridefinire il concetto stesso di mobilità urbana nel nostro paese.
Queste micro-vetture offrono risposte concrete a molte delle sfide contemporanee della mobilità cittadina: riduzione degli ingombri, efficienza energetica, accessibilità economica e praticità quotidiana. La loro peculiare combinazione di dimensioni ultracompatte e soluzioni tecnologiche avanzate rappresenta un compromesso potenzialmente ideale per chi cerca un veicolo primariamente destinato all'uso urbano.
Sarà interessante osservare come il mercato italiano risponderà a questa proposta automobilistica così distintiva e se le kei car riusciranno a ritagliarsi uno spazio significativo tra le preferenze degli automobilisti italiani, tradizionalmente legati a categorie di veicoli più convenzionali.