La legislazione italiana prevede specifiche disposizioni che disciplinano non solo quanti giorni di permesso spettano al lavoratore in caso di lutto familiare, ma anche come questi devono essere fruiti e per quali parenti possono essere richiesti.
La normativa sui congedi per decesso di familiari include relazioni di parentela di primo, secondo e terzo grado: padre e madre, figlio e nipote, nonno e nonna, fratello e sorella, cugino e cugina, bisnonno o bisnonna, suocero o suocera, genero e nuora, cognato o cognata.
A determinare le condizioni precise di questi permessi sono principalmente due fattori: il grado di parentela tra il dipendente e la persona deceduta, e le specifiche disposizioni del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato alla posizione lavorativa.
Contratti collettivi e loro specifiche sui permessi per lutto
I diversi CCNL possono prevedere condizioni migliorative rispetto alla normativa base. Tra i principali contratti che regolamentano i permessi per lutto troviamo:
- Contratto di lavoro Commercio Terziario e Servizi
- Contratto di lavoro Scuola
- Contratto di lavoro Enti e Istituzioni Private
- Contratto di lavoro Enti Pubblici
- Contratto di lavoro Giornalisti
- Contratto di lavoro Dirigenti Settore Privato
- Contratto di lavoro Metalmeccanici
- Contratto di lavoro Credito e Assicurazioni
- Contratto di lavoro Agricoltura e Allevamento
- Contratto di lavoro Meccanici
- Contratto di lavoro Trasporti
- Contratto di lavoro Tessili
- Contratto di lavoro Marittimi
- Contratto di lavoro Alimentari
- Contratto di lavoro Poligrafici e Spettacolo
- Contratto di lavoro Turismo
- Contratto di lavoro Chimica
- Contratto di lavoro Edilizia e Legno
Al di là delle disposizioni generali, è fondamentale consultare il proprio CCNL di riferimento per verificare eventuali particolarità o estensioni dei diritti in caso di lutto familiare. Alcuni contratti, infatti, possono prevedere periodi più lunghi o includere gradi di parentela ulteriori rispetto alla normativa standard.
Definizione e funzionamento dei permessi per lutto familiare nel 2025
I permessi per lutto sono congedi retribuiti che consentono al lavoratore di assentarsi legittimamente dal posto di lavoro in seguito alla perdita di un familiare. Questi permessi rappresentano non solo un diritto lavorativo, ma anche un importante sostegno emotivo in un momento di particolare difficoltà personale.
Nel 2025, il funzionamento di questi permessi mantiene la struttura fondamentale prevista dalla legislazione, con alcune caratteristiche essenziali:
- Sono automaticamente concessi a seguito della comunicazione del decesso di un parente qualificato
- Non necessitano di autorizzazione preventiva, ma di semplice notifica al datore di lavoro
- Sono interamente retribuiti, senza decurtazioni dello stipendio
- Non incidono su altri istituti contrattuali come ferie o tredicesima
- Non sono soggetti a differimento o rifiuto da parte del datore di lavoro
La particolarità di questa tipologia di permesso risiede nella sua natura imprevedibile: a differenza di altri congedi, non è possibile programmare in anticipo quando si verificherà la necessità di assentarsi per lutto.
Aventi diritto ai permessi per lutto familiare
I permessi per lutto familiare nel 2025 spettano a tutti i lavoratori subordinati, sia nel settore pubblico che in quello privato. Questa tutela è estesa a:
- Dipendenti a tempo indeterminato
- Dipendenti a tempo determinato
- Lavoratori part-time (con giorni di permesso proporzionati all'orario)
- Apprendisti
- Lavoratori in periodo di prova
Non hanno invece diritto a questi permessi retribuiti i lavoratori autonomi, i liberi professionisti, i collaboratori a partita IVA e i lavoratori parasubordinati, che dovranno eventualmente organizzare autonomamente le proprie assenze.
Tempistiche di fruizione dei permessi per lutto nel 2025
Un aspetto cruciale riguarda quando è possibile usufruire dei permessi per lutto. La normativa in vigore nel 2025 stabilisce che:
- I giorni di permesso devono essere utilizzati entro 7 giorni di calendario dall'evento luttuoso
- Non è obbligatorio che i giorni siano consecutivi, potendo essere frazionati all'interno della finestra temporale dei 7 giorni
- Il conteggio parte dal giorno stesso del decesso (incluso)
Questa flessibilità permette al lavoratore di gestire al meglio le necessità legate al lutto, come l'organizzazione delle esequie, il disbrigo delle pratiche burocratiche o semplicemente il tempo necessario per elaborare emotivamente la perdita.
In casi particolari, come quando il decesso avviene in località distanti o all'estero, alcuni CCNL prevedono estensioni di questo termine o giorni aggiuntivi per consentire gli spostamenti necessari.
Durata dei permessi per lutto, quanti giorni nel 2025
La legge in vigore nel 2025 stabilisce che per ogni evento luttuoso spettano 3 giorni di permesso retribuito. Questi giorni presentano caratteristiche specifiche:
- Si considerano solo i giorni lavorativi: festivi e giorni di riposo programmato non vengono conteggiati
- Non sono cumulabili: anche in caso di più lutti ravvicinati, per ciascun evento spettano sempre e solo 3 giorni
- Sono a piena retribuzione: non comportano alcuna decurtazione dello stipendio
Alcuni contratti collettivi nazionali possono prevedere condizioni di maggior favore, estendendo la durata dei permessi fino a 5 giorni in base alla gravità del lutto o al grado di parentela. Ad esempio, il CCNL Commercio prevede giorni aggiuntivi per decessi che avvengono in località distanti più di 500 km dal luogo di residenza del lavoratore.
Calcolo dei giorni di permesso per i lavoratori part-time
Per i lavoratori con contratto part-time verticale (che lavorano solo alcuni giorni della settimana), i 3 giorni di permesso vengono riproporzionati in base ai giorni di effettiva presenza lavorativa. Ad esempio, per chi lavora 3 giorni su 5, i permessi potrebbero essere ridotti proporzionalmente.
Parenti per cui è possibile richiedere i permessi per lutto nel 2025
La normativa sui permessi per lutto del 2025 definisce con precisione per quali relazioni familiari è possibile richiedere i giorni di congedo. Il beneficio è riconosciuto in caso di decesso di familiari e parenti fino al secondo grado, oltre ai conviventi. Nello specifico:
Parenti di primo grado
- Genitori (padre e madre, anche adottivi)
- Figli e figlie (anche adottivi)
Parenti di secondo grado
- Nonni e nonne (da entrambi i lati familiari)
- Nipoti (in quanto figli dei figli)
- Fratelli e sorelle
Altri soggetti inclusi
- Coniuge o parte dell'unione civile
- Conviventi (con certificazione anagrafica di convivenza)
- Affini di primo grado (suoceri, generi, nuore)
Per le persone conviventi non legate da vincoli di parentela, è necessario presentare la certificazione anagrafica che attesti la convivenza effettiva al momento del decesso. Senza tale documentazione, il permesso potrebbe non essere concesso.
Procedure per la richiesta dei permessi per lutto familiare
Per ottenere i permessi per lutto nel 2025, il lavoratore deve seguire una procedura specifica:
- Comunicare tempestivamente al datore di lavoro l'evento luttuoso e la necessità di assentarsi
- Presentare successivamente la documentazione che attesti il decesso (certificato di morte o dichiarazione sostitutiva)
- Fornire, se richiesto, documentazione che dimostri il grado di parentela con la persona deceduta
- In caso di conviventi, allegare certificazione anagrafica di convivenza
La comunicazione al datore di lavoro dovrebbe avvenire il prima possibile, preferibilmente prima dell'inizio dell'assenza, anche se comprensibilmente in queste circostanze può risultare difficile rispettare tempistiche rigide.
Particolarità e casi speciali nei permessi per lutto 2025
La normativa prevede alcune situazioni particolari che meritano attenzione:
Decessi multipli contemporanei
In caso di decesso contemporaneo di più familiari (ad esempio in un incidente), i giorni di permesso non si sommano automaticamente. Tuttavia, molti CCNL e prassi aziendali riconoscono in questi casi tragici giorni aggiuntivi o altre forme di sostegno al lavoratore.
Lutto durante altri periodi di assenza
Se il lutto avviene mentre il lavoratore è già assente per altri motivi (malattia, ferie, maternità), generalmente non è possibile convertire retroattivamente quei giorni in permesso per lutto, ma i 3 giorni potranno essere fruiti al rientro, sempre entro i 7 giorni dall'evento.
Lavoratori a tempo determinato
Anche i lavoratori con contratto a termine hanno diritto ai permessi per lutto, purché l'evento si verifichi durante il periodo di validità del contratto.
Differenze tra settore pubblico e privato nei permessi per lutto 2025
La legge 2025 non fa alcuna differenza tra lavoratori pubblici e privati. Per entrambe le categorie, se il rapporto è di tipo dipendente, è garantito il diritto a tre giorni di permesso retribuito per lutto, con le stesse caratteristiche di base:
- Riguardano solo i giorni lavorativi, escludendo festivi e giorni di riposo
- Devono essere fruiti entro 7 giorni dalla morte del familiare
- Non sono cumulativi, restando sempre 3 giorni anche nel caso di decesso di un altro familiare
Alcune amministrazioni pubbliche possono prevedere, tramite contrattazione integrativa, condizioni migliorative rispetto alla normativa di base, così come avviene nel settore privato con i diversi CCNL.
Retribuzione durante i permessi per lutto
Un aspetto importante dei permessi per lutto riguarda il trattamento economico. Nel 2025, questi permessi sono interamente retribuiti e comportano:
- Mantenimento dello stipendio pieno durante l'assenza
- Riconoscimento della contribuzione previdenziale per i giorni di permesso
- Maturazione di TFR, ferie e altri istituti contrattuali
Questo trattamento economico favorevole riflette la natura sociale e di sostegno di questi permessi, riconoscendo il diritto del lavoratore ad assentarsi in un momento di grave difficoltà personale senza subire penalizzazioni economiche.
Documentazione necessaria per i permessi lutto 2025
Per usufruire correttamente dei permessi per lutto nel 2025, è necessario fornire al datore di lavoro documentazione adeguata:
- Certificato di morte o dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà
- Documentazione che attesti il rapporto di parentela (se non già in possesso dell'azienda)
- Per i conviventi, certificato di residenza che dimostri la convivenza effettiva
È importante conservare copia di tutta la documentazione presentata, anche dopo la fruizione dei permessi, per eventuali verifiche future o in caso di contestazioni.
In tutti i casi, il lavoratore deve comunicare tempestivamente il lutto al datore di lavoro e formalizzare la richiesta dei giorni di permesso seguendo le procedure aziendali stabilite.