Il certificato di convivenza è uno strumento legale che conferma la coabitazione e il sostegno reciproco tra persone.
I diritti riconosciuti ai conviventi variano a seconda che la relazione sia classificata come un'unione civile o una convivenza di fatto. Spesso emerge la questione di come attestare la propria condizione di convivente attuale o passata con un partner per poter esercitare i diritti derivanti da tale status. Approfondiamo allora in questo articolo:
Il certificato di convivenza conferma la coabitazione tra due persone sotto la definizione di conviventi di fatto. I criteri per essere riconosciuti comprendono:
I documenti utilizzabili per attestare la convivenza includono:
In alcuni sistemi previdenziali, il certificato di convivenza permette al partner di accedere a pensioni di reversibilità o a forme di assistenza sociale in caso di decesso o malattia dell'altro convivente. Può anche essere necessario per estendere la copertura assicurativa a entrambi i partner. Il certificato può essere richiesto per dimostrare il diritto di prendere decisioni mediche in nome del convivente in caso di emergenze sanitarie, se il convivente non sia in grado di esprimere il proprio consenso.
È spesso necessario per le coppie binazionali, dove un partner può richiedere permessi di soggiorno o di lavoro basandosi sulla convivenza con un cittadino del paese ospitante. In alcuni comuni, il certificato di convivenza può essere utile per accedere a benefici locali come alloggi a canone ridotto, assegni familiari, o altri servizi comunali destinati alle famiglie.
Le istituzioni finanziarie possono richiedere un certificato di convivenza per aprire conti congiunti, concedere prestiti o mutui con condizioni favorevoli basate sul reddito familiare combinato. Anche se non fornisce gli stessi diritti di un matrimonio o di una unione civile, in alcuni casi può essere utilizzato per supportare le rivendicazioni in materia di successioni, specialmente in assenza di un testamento.