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Chi tra le forze dell'ordine (polizia, carabinieri, esercito) dovrà restituire aumento stipendio di dicembre 2023

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Restituire lo stipendio

I dipendenti del settore pubblico, tra cui le forze dell'ordine come la polizia, i carabinieri, i vigili del fuoco e il personale dell'esercito, riceveranno un pagamento anticipato.

Dal mese di dicembre è previsto il pagamento anticipato unico relativo agli incrementi contrattuali per i dipendenti pubblici, che sarà integrato nelle loro retribuzioni. Questa iniziativa coinvolgerà anche le forze dell'ordine, tra cui la polizia, i carabinieri, i vigili del fuoco e il personale dell'esercito.

In modo apparentemente paradossale, questa decisione potrebbe causare disagi a circa 150.000 lavoratori che prevedono di andare in pensione nel corso del prossimo anno. Questi dipendenti saranno tenuti a restituire l'importo anticipato.

Nonostante l'aspetto possa sembrare di natura tecnica, le implicazioni pratiche di questa situazione sono immediate e possono influenzare significativamente la pianificazione del budget di spesa da parte degli interessati, come riportato da diverse fonti di informazione a livello nazionale. Meglio analizzare più approfonditamente questa situazione:

  • Chi e perché deve restituire lo stipendio tra le forze dell'ordine
  • Aumento stipendio per le forze dell'ordine, come funziona

Chi e perché deve restituire lo stipendio tra le forze dell'ordine

Nelle prossime settimane, i dipendenti del settore pubblico, tra cui le forze dell'ordine come la polizia, i carabinieri, i vigili del fuoco e il personale dell'esercito, riceveranno un pagamento anticipato attraverso uno specifico cedolino.

Questo pagamento è una frazione dei 7,3 miliardi di euro stanziati dal governo per l'aggiornamento dei contratti pubblici. L'anticipo, che ammonta complessivamente a 2 miliardi di euro, sarà erogato in modo immediato ai beneficiari, con importi variabili compresi tra 600 e 2.000 euro, a seconda della categoria professionale di appartenenza. Questo anticipo costituisce una parte delle future rate mensili dell'indennità di vacanza contrattuale maggiorata prevista per il 2024 e verrà erogato in un'unica soluzione prima delle festività natalizie.

Per illustrare in maniera più precisa l'aspetto pratico, consideriamo un esempio specifico: un dipendente che dovrebbe ricevere una nuova indennità di vacanza contrattuale di 50 euro al mese. Grazie a questo anticipo, percepirà un totale di 650 euro entro la fine dell'anno. Se questo dipendente decidesse di andare in pensione, ad esempio a partire da febbraio, sarà tenuto a restituire la parte proporzionale dell'anticipo a partire da tale data.

Nonostante la destinazione dei fondi per il rinnovo contrattuale, l'anticipo potrebbe comportare variazioni nei netti delle buste paga a partire dal mese di gennaio. Nel 2024, l'assegnazione del bonus dell'1,5% ai dipendenti statali subirà una sospensione, in quanto è stato finanziato solo per l'anno 2023.

Questa modifica potrebbe tradursi in una riduzione netta delle retribuzioni mensili, con variazioni che oscilleranno tra 23 e 70 euro, a seconda delle diverse categorie professionali. Per i redditi inferiori a 50.000 euro questa perdita potrebbe essere in parte compensata da una riduzione dell'Irpef, in linea con la prossima riforma fiscale prevista.

Aumento stipendio per le forze dell'ordine, come funziona

Scatta l'aumento dei salari per i dipendenti pubblici, compresi coloro che operano nei ministeri, nel settore dell'istruzione, nonché in ambito di sicurezza come polizia e forze armate, nella difesa e presso enti pubblici nazionali. Il ministro della Pubblica Amministrazione intende allocare il pagamento anticipato di questo aumento già a novembre, con l'obiettivo di evitarne l'inclusione nella tradizionale tredicesima mensilità e consentire ai lavoratori di disporne già nel mese di dicembre.

Questa iniziativa, inizialmente prevista per un ammontare di 2 miliardi di euro, non sarà estesa ai dipendenti degli enti territoriali. Questi enti dipendono dai propri fondi di bilancio per gestire le rinegoziazioni contrattuali e gli incrementi salariali. Gli enti territoriali saranno in grado di aumentare i salari dei loro dipendenti a tempo indeterminato solo se avranno le risorse finanziarie necessarie e saranno in grado di mantenere un bilancio equilibrato.

Da un punto di vista quantitativo, l'anticipo programmato per il 2023 è un aumento che è 6,7 volte l'attuale indennità di vacanza contrattuale dei dipendenti pubblici che oggi ammonta al 3,35%.

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